Al via alle Azzorre la seconda tappa della Défi Atlantique
Fra i dodici team iscritti alla Défi Atlantique, gli occhi di tutti sono puntati sui due equipaggi italiani in gara, guidati da Alberto Bona e da Ambrogio Beccaria
Fra i dodici team iscritti alla Défi Atlantique, gli occhi di tutti sono puntati sui due equipaggi italiani in gara, guidati da Alberto Bona e da Ambrogio Beccaria
Tutto è pronto a Horta, capitale del magico arcipelago portoghese delle Azzorre, per la partenza domenica 16 aprile alle 11 ora locale (17 ora italiana) della seconda tappa della Défi Atlantique, con destinazione La Rochelle, in Francia.
La regata di 3.500 miglia, oggi alla sua seconda edizione, è stata creata per permettere ai Class 40 di riportare in Europa la propria barca dopo la Route du Rhum, storica transatlantica aperta a sei classi di barche la cui dodicesima edizione si è conclusa lo scorso novembre a Point-à-Pitre, in Guadalupe.
I Class 40 sono barche di serie di 12,18 metri raggruppate in una classe molto attiva fra le regate d’altura. Fra i dodici team iscritti alla Défi Atlantique, gli occhi di tutti, non solo di noi italiani, sono puntati sui due equipaggi nostrani guidati da Alberto Bona (Ibsa) e da Ambrogio Beccaria (Alla Grande Pirelli), che, da quando hanno varato i loro nuovi Class 40 l’anno scorso, non hanno smesso di far paura ai loro avversari, ottenendo risultati incredibili alla Route du Rhum (secondo posto per Beccaria e ottavo per Bona) e alla RORC 600 svoltasi a febbraio (primo posto per Bona e secondo per Beccaria).
Anche durante la prima tappa della Défi Atlantique, i due giovani velisti sono stati saldamente al comando della flotta, imponendo ai loro inseguitori un ritmo infernale e cedendo solo dopo nove giorni il primo posto a Ian Lipinski (Crédit Mutuel). Il francese, a bordo con Rémi Fermin e Antoine Carpentier, ha infatti azzeccato la scommessa di rimanere un po’ più a lungo sulla cresta dell’ultimo dei tre fronti e fuggire in testa prima del rallentamento imposto dalla dorsale da nord.
Beccaria, a bordo insieme ad Alberto Riva e Gianluca Guelfi, è arrivato a Horta 1 ora e 56 minuti dopo Crédit Mutuel, nella “regata più complicata che abbia mai fatto per l’analisi del meteo”, ottenendo così il secondo posto sul podio. Lo scalo, per il milanese e il suo equipaggio, non è stato però di tutto riposo, visto che hanno passato i pochi giorni di stop a risolvere dei grossi problemi ai timoni.
Bona, che navigava insieme a Pablo Santurde e Pietro Luciani, ha invece concluso in terza posizione “una prova – spiegano – che abbiamo animato dall’inizio e condotto per metà percorso”, staccato da Lipinski di 5 ore e 36 minuti. Per lui e i suoi il programma a Horta è stato quello delle “4 R”: riposo, piccole riparazioni, reset mentale e recupero.
Con la partenza di domenica si apre una nuova pagina, visto che la classifica finale della regata si deciderà solo sommando il tempo di percorrenza delle due tappe e le miglia da Horta a La Rochelle sono ancora tante (1300) e tutte da giocare. Insomma, “les jeux ne sont pas encore faits”.
Francesca Pradelli
Argomenti: Daily Nautica