Sulla rotta di Darwin per la sopravvivenza della specie
Lo storico vascello Oosterschelde è salpato da Plymouth per seguire le orme del Beagle con un equipaggio di giovani ambientalisti
Lo storico vascello Oosterschelde è salpato da Plymouth per seguire le orme del Beagle con un equipaggio di giovani ambientalisti
“Siamo ancora in tempo per salvare interi ecosistemi dal baratro dell’estinzione. Per questo abbiamo deciso di promuovere questo viaggio sulle orme del grande naturalista, non per studiare i meccanismi di selezione, bensì quelli di sopravvivenza delle specie esistenti, non ultima, quella umana”. Così il geografo e scrittore inglese Stewart McPherson sintetizza lo scopo del progetto che vedrà circa 200 giovani ambientalisti prendere il mare per seguire la rotta attorno al mondo percorsa da Charles Darwin.
Il grande naturalista inglese salpò dal porto di Plymouth quasi 200 anni or sono. Più esattamente il 27 dicembre del 1831. In realtà, il veliero Beagle avrebbe dovuto salpare la vigilia di Natale, due giorni prima, ma la partenza fu rimandata perché l’equipaggio si era talmente ubriacato da non riuscire neppure a salire sulla nave. La storia non riporta se anche il grande Charles, che allora aveva poco più di vent’anni, partecipò ai bagordi natalizi! Facezie a parte, il viaggio che Darwin immortalò nel suo libro “The Voyage of the Beagle” e che durò all’incirca cinque anni, fu uno dei più importanti nella storia dell’umanità e consentì allo scienziato di formulare la fondamentale teoria dell’evoluzione delle specie.
Per seguire le orme del grande scienziato, il progetto Darwin200 ha messo a disposizione dei giovani ambientalisti un veliero assai più comodo del piccolo Beagle, che a malapena raggiungeva i 27 metri di lunghezza fuori tutto. Si tratta dello storico veliero olandese Oosterschelde, varato nel 1917 e recentemente restaurato. Una monumentale nave d’alto bordo, vanto della Marina dei Paesi Bassi, che ha ospitato re e presidenti ed è stata la prima nave olandese a raggiungere i due poli terrestri. Il veliero è salpato – in orario stavolta! – a metà agosto, sempre da Plymouth e, al momento in cui scrivo, veleggia al largo delle isole Canarie.
A bordo della Oosterschelde, gli ambientalisti toccheranno tutti i continenti della terra, visitando i luoghi messi più a rischio dall’attività umana e dai cambiamenti climatici. Per il progetto Darwin200 al momento sono stati selezionati solo una cinquantina dei 200 volontari che dovranno alternarsi a bordo, tra i quali non figurerebbe nessun italiano. Le candidature sono comunque ancora aperte. Trovate i requisiti richiesti e tutte le informazioni sul sito del progetto. Mi raccomando, quindi, ragazze a ragazzi, finita la lettura del mio articolo, fatevi subito sotto! C’è anche la possibilità di partecipare, ma a pagamento, come “visitatore”, per seguire le varie tappe.
Secondo il coordinatore del progetto, Stewart McPherson, l’obiettivo è contribuire a formare i leader ambientalisti di domani, aiutando con la conoscenza dei problemi del mondo quella generazione che dovrà farsi carico del futuro del nostro pianeta. Sulla stesa lunghezza d’onda la celebre antropologa Jane Goodall, madrina del viaggio: “Credo – ha spiegato in un’intervista al Fatto Quotidiano – che questo progetto sia di un’importanza fondamentale. Sappiamo tutti che siamo nel mezzo della sesta grande estinzione e c’è molta paura e negatività sui problemi inerenti ai cambiamenti climatici e sulla perdita della biodiversità. Questo viaggio darà modo a molte persone di vedere che siamo ancora tempo per cambiare le cose”.
Argomenti: Daily Nautica