Una tassa sulla pesca sportiva? Ora si paga per lanciare un filaccione in mare?
Venti euro sulle unità motorizzate e dieci per chi lo fa da terra o da barca a vela: queste le cifre. La F.I.P.I.A. si oppone a questa proposta di legge
Venti euro sulle unità motorizzate e dieci per chi lo fa da terra o da barca a vela: queste le cifre. La F.I.P.I.A. si oppone a questa proposta di legge
Una tassa sulla pesca sportiva : si parla di un’imposta di venti euro per chi pratica quest’attività a bordo di una barca a motore e di dieci euro per chi lo fa da terra o da barca a vela. Questa nuova proposta di legge è stata presentata in questi giorni, un’iniziativa analoga era stata già lanciata la scorsa primavera.
La proposta di una tassa sulla pesca sportiva era stata poi bocciata in seguito al coro di proteste levatosi dalla comunità dei pescatori e dalle diverse associazioni che rappresentano oltre un milione di praticanti, questo sembrava aver indotto a un ripensamento tra i nostri politici, riguardo a iniziative simili per normative sulla pesca non commerciale. Evidentemente non è stato così.
Una tassa sulla pesca sportiva dal primo gennaio 2016
Dal 1 gennaio 2016 si dovrà pagare una tassa per pescare. Il 60% dei soldi versati dai pescasportivi andrà a finanziare la pesca professionale, assurdo se si pensa che questa è la causa principale del depauperamento ittico dei nostri mari, il 30% sarebbe destinato alle iniziative per il contrasto della pesca illegale e un 10% potrebbe finire al CONI con un destino incerto. Il testo, che punta con decisione a favorire la pesca professionale, contiene anche una serie di altre agevolazioni amministrative, tributarie e fiscali.
Al di là delle polemiche successive all’approvazione di una tale normativa, si potrebbero anche creare situazioni abbastanza ambigue e di difficile risoluzione. Infatti, non è chiaro se la normativa verrà estesa anche a chi facendo un trasferimento a vela decidesse di mettere in acqua un filaccione, ovvero chi pratica quest’attività in modo del tutto occasionale.
Se così fosse, le motovedette della Guardia Costiera o quelle della Guardia di Finanza avrebbero un bel da fare, perché è difficile immaginare che tutti si ricordino di una tale normativa.
La F.I.P.IA. (Federazione Italiana Pesca In Apnea) dice no alla tassa sulla pesca sportiva, dichiara di respingere il progetto di legge e di volersi oppore in tutti le sedi possibili. Questa primavera la “battaglia” si era conclusa positivamente, vedremo adesso.
Paolo Bellosta
Argomenti: Pesca
Nudi alla meta. E’ vergognoso pensare di dare contributi ed agevolazioni alla pesca professionale (dopo aver dato contributi prima per la costruzione dei pescherecci, poi per la loro demolizione), vuol dire che ogni associazione renderà ben visibile il nome del partito che ha “partorito” questa bella proposta e lo cancellerà dalle proprie schede elettorali …..
Rolando
Non mi sorprenderei se qualcuno dei nostri politici proporrà un giorno una tassa ogni qualvolta andiamo a fare la pipi!