24 gennaio 2017
BluePrint: l’intervista a Stefano Franciolini, Presidente di SPIM Genova
24 gennaio 2017
"L'acqua vince sulla terra", è questo uno dei messaggi fondamentali del BluePrint, che lascia ben sperare sul futuro delle attività nautiche nel capoluogo ligure. Intanto il progetto muove i primi passi
"L'acqua vince sulla terra", è questo uno dei messaggi fondamentali del BluePrint, che lascia ben sperare sul futuro delle attività nautiche nel capoluogo ligure. Intanto il progetto muove i primi passi
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Il BluePrint muove i primi passi a Genova e lo fa con la prima seduta pubblica del 19 gennaio della Commissione che esaminerà i progetti inerenti al primo modulo, Da Piazzale Kennedy al Nira. Si tratta del modulo di diretta competenza del comune che possiede le aree attraverso SPIM Genova, la Società per la promozione del patrimonio immobiliare del Comune di Genova, partecipata al 100% da Palazzo Tursi. Liguria Nautica ha intervistato il Presidente SPIM Stefano Franciolini, per avere informazioni sul futuro dell’area in oggetto e sull’avanzamento del progetto riguardante il primo modulo.
LN – Da Piazzale Kennedy al Nira, con il concorso internazionale di idee è partito il primo modulo del Blueprint. Possiamo assicurare agli appassionati di nautica che il Salone avrà solo dei benefici dalla trasformazione di quest’area?
S.F. – Anche in occasione della presentazione del concorso Blueprint Competition all’ultimo Salone Nautico, tutti gli interventi hanno confermato che la strategia è proprio quella di valorizzare le attività della nautica e l’evento nel suo complesso. Non dimentichiamo che è lo stesso Arch. Piano ad aver sottolineato come nell’idea di base del Blueprint ” l’acqua vince sulla terra ” grazie alla realizzazione dei canali. Il waterfront avrà l’obiettivo di far cresce tutte le attività che hanno a che fare con l’acqua. Nella riconversione del quartiere fieristico la fiera veramente compatibile col nuovo disegno è proprio il Salone Nautico.
LN – 76 progetti depositati, almeno 15 in inglese, quale sarà il criterio di selezione che adotteranno i giurati?
S.F – Impossibile rispondere. Ma è proprio questo il punto di forza, la Commissione è completamente autonoma e fino all’ultimo, grazie alla piattaforma utilizzata, non potrà neppure abbinare il progetto al nome di un concorrente. E’ un concorso che fino all’ultimo si svilupperà nel segno della completa trasparenza di tutti gli atti. I giurati daranno diversi punteggi seguendo i parametri che il bando pubblico attribuisce ai vari elementi: impostazione generale e qualità architettonica complessiva; fattibilità economico finanziaria; qualità spazi pubblici, rapporti fra gli edifici, viabilità interna; proposte di riutilizzo del padiglione S (Palasport); porto-canale e rapporto con l’ambiente costruito; indicazioni e strategie energetiche e ambientali.
LN – 15 milioni previsti nell’ultima finanziaria, più 13,5 del Patto per Genova siglato da Doria e Renzi: che garanzie ci sono che questi impegni di spesa vengano rispettati con il nuovo governo?
S.F. – Le notizie che abbiamo sono assolutamente rassicuranti. Stiamo anzi lavorando perché questi impegni di spesa differenti possano essere messi a sistema per far partire prima possibile i lavori.
LN – La fase successiva sarà quella di valutare i potenziali finanziatori: ci sono già stati degli interessamenti in proposito?
S.F. – In questi mesi abbiamo realizzato un vero e proprio “road show” in Italia e all’estero toccando paesi come la Russia, il Kazakhstan, la Cina. L’interesse che abbiamo avuto è stato molto forte. E’ chiaro che tutti aspettano il progetto vincente che, ricordiamolo, è vincolante per chi vorrà investire.
Argomenti: Daily Nautica, Genova