03 febbraio 2025

Come si spostano le foche? Ecco il loro mezzo di trasporto preferito

03 febbraio 2025

Per spostarsi nei mari freddi le foche utilizzano gli iceberg

Per spostarsi nei mari freddi le foche utilizzano gli iceberg

2 minuti di lettura

“Sei già qui?”. “Sì, ho preso l’iceberg delle quattro. Oggi era in orario”. Chiedo scusa ma certe notizie fanno venire stupide battute di spirito. Le foche comuni che abitano i mari freddi usano infatti gli iceberg che si staccano dai ghiacciai come piattaforme sicure per partorire, prendersi cura dei piccoli, fare la muta e spostarsi.

Una nuova ricerca ha scoperto che i cambiamenti di dimensioni, velocità e numero di iceberg, causati dal mutamento del clima, influenzano l’habitat delle foche. Le foche preferiscono gli iceberg stabili e lenti per partorire e prendersi cura dei cuccioli appena nati, mentre durante la stagione della muta preferiscono quelli più veloci, maggiormente vicini alle migliori zone di caccia.

Lo studio si è concentrato sulle foche comuni e sugli iceberg presenti nel Glacier Bay National Park, in Alaska. In quest’area si trova il ghiacciaio Johns Hopkins, uno dei pochi sulla Terra che sta avanzando (divenendo più spesso e scorrendo in avanti nel fiordo) anziché ritirarsi a causa del riscaldamento globale. Questo fenomeno avviene grazie alla sua morena terminale composta da roccia frantumata, che di fatto impedisce alla calda acqua oceanica di scioglierlo in maniera repentina.

Questo stesso muro di sedimenti riduce però il numero di iceberg che il ghiacciaio riversa nel fiordo, restringendo quindi gli habitat utilizzabili dalle foche. Come reagiscono gli animali a tutto ciò? Questo era il vero motivo dello studio, condotto anche grazie a rilievi fotografici aerei e telecamere time-lapse.

“Il lavoro che abbiamo svolto – ha spiegato in un’intervista Lynn Kaluzienski dell’Università dell’Alaska Sud-Orientale – fornisce un collegamento diretto tra l’avanzamento di un ghiacciaio e la distribuzione e il comportamento delle foche. Studi interdisciplinari come questo, abbinati a campagne di monitoraggio a lungo termine, saranno importanti per comprendere come il cambiamento climatico influenzerà gli ecosistemi glaciali in futuro”. Il risultato è che anche gli animali si stanno adattando al mutamento dell’ambiente. Possiamo consolarci: non sono solo i sistemi di trasporto italiani a creare problemi a chi viaggia, con meno mezzi disponibili e spesso in ritardo.

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