Il nuovo presidente di Assosub a DN: “Voglio rilanciare la subacquea dopo anni di stasi”
Assosub è un'associazione di categoria che riunisce gli operatori del mondo della subacquea: la nostra intervista al nuovo presidente Romano Pigozzi
Assosub è un'associazione di categoria che riunisce gli operatori del mondo della subacquea: la nostra intervista al nuovo presidente Romano Pigozzi
Romano Pigozzi è il nuovo presidente di Assosub. Per conoscerlo meglio e soprattutto per scoprire i suoi programmi e i suoi obiettivi, noi di Daily Nautica lo abbiamo intervistato in esclusiva nella sede della sua azienda a Rezzato, in provincia di Brescia.
Presidente, cos’è e chi rappresenta Assosub?
Innanzitutto mi presento, sono il presidente e fondatore di Best Divers, azienda leader nella produzione di accessori per la subacquea, attiva dal 1993. Precedentemente ho ricoperto per dieci anni il ruolo di direttore commerciale di Omer Sub, collaborando a stretto contatto con una delle maggiori figure di riferimento della caccia subacquea, Valerio Grassi. Dal 2001 ho stretto una collaborazione societaria con l’azienda Aquatica, fondata e gestita da Lorenzo Cervellin, riconosciuto come massimo esperto mondiale di subacquea professionale. Dalla fine di questo febbraio ho avuto l’onore di essere eletto dall’assemblea dei soci di Assosub nuovo presidente dell’associazione. Assosub è un’associazione di categoria che riunisce gli operatori del mondo della subacquea. L’oggetto sociale è ampio, lo si può leggere in toto nello statuto ufficiale, ma mi piace sottolineare due punti, a mio avviso, fondamentali: promuovere lo sviluppo delle attività subacquee e la loro diffusione e promuovere l’ambiente marino.
In che anno è nata Assosub e chi può associarsi?
Assosub è nata nel 1990 e per 35 anni ha tutelato gli interessi del settore. È titolare del marchio Eudi Show, la più importante rassegna europea del mondo sottomarino. All’associazione possono affiliarsi tre categorie di operatori: fabbricanti ed importatori, organizzazioni didattiche, associazioni, diving center ed editoria di settore.
Da che anno è entrato nel consiglio direttivo e in quale veste?
Sono fresco di nomina. Storicamente, alla fine dell’Eudi Show, si tiene l’assemblea dei soci, che ogni tre anni è tenuta ad eleggere il nuovo consiglio direttivo e il relativo presidente. Da febbraio fanno parte del consiglio direttivo tre aziende produttive (Mares, Best Divers e Coltri sub), due didattiche (Fias e SNSI) e un’associazione (DAN) ed io ho l’onore di esserne il presidente.
Che progetti ha per rilanciare la subacquea che sembra un po’ in sofferenza?
La subacquea, come molti altri settori sportivi, sta attraversando un momento negativo. Non lo chiamerei di “crisi” ma piuttosto di “stasi”. Dopo il boom degli anni ’80 e ’90 il mercato si è stabilizzato, mantenendo una forte base di appassionati ma faticando a interessare nuovi praticanti. I motivi sono tanti e difficili da analizzare in breve tempo ma, sintetizzando al massimo, credo che il problema principale sia il “cambio culturale“. I giovani d’oggi vivono il corso di sub come “un’esperienza” tra le tante e non come l’inizio di una passione, che per la mia generazione durava tutta la vita. “Scardinare” questa tendenza non è facile ma è la missione dei prossimi anni di Assosub.
L’Eudi Show appena concluso ha fatto registrare un notevole successo. Ritiene sia possibile far crescere il numero degli espositori con particolare riferimento a quelli esteri?
Ci tengo a precisare che l’ultima edizione della nostra fiera era la 30esima, un traguardo straordinario, coronato da un aumento delle presenze del 35% rispetto all’ultima edizione. Ben 227 espositori hanno deciso di investire sullo show e anche la presenza straniera è in aumento, anche se non ancora sufficiente per insidiare i primati delle fiere estere. L’ Eudi Show è lo strumento principale di Assosub per promuovere la subacquea. Dal 1992, dalla mitica prima edizione di Verona, Assosub si è impegnata a riunire i principali operatori del settore. Uno degli obiettivi del nuovo direttivo è proprio quello di rendere più internazionale la manifestazione, coinvolgendo le grandi aziende straniere che hanno sempre preferito altre location. Mi sono sempre chiesto perché gli stranieri preferissero andare in Germania o negli USA. La subacquea è nata in Italia e farò di tutto per riportarla nel nostro Paese.
Lei ha anche una grande esperienza nella pesca subacquea in apnea. Nell’ultima edizione dell’Eudi Show si è notata l’assenza di molte aziende specializzate in questo settore. Come vede la convivenza nella stessa manifestazione di due realtà come l’immersione con bombola e la caccia subacquea?
A questo proposito ci tengo molto a precisare la mia posizione. Ho avuto la “fortuna” di fare della mia passione il mio lavoro e la mia passione è l’acqua. Ho esercitato per anni come istruttore subacqueo e contemporaneamente sono stato anche un garista di caccia subacquea. Pertanto, è per me naturale considerare sullo stesso piano le due attività principali che si svolgono sopra e sotto l’acqua. Detto questo, confermo quello che hai detto in riferimento all’ultimo show. La presenza di aziende e attività legate al mondo dell’apnea è stata decisamente insufficiente. Questo è uno dei primi obiettivi del nuovo consiglio: riportare l’Eudi Show al centro di tutte le attività in apnea.
Avete già studiato qualche nuova strategia in proposito?
Sì, certamente. Anche se è passato solo poco più di un mese dalla fine dello show, abbiamo già messo in campo una serie di iniziative finalizzate al rilancio del settore apnea. Non posso parlarne nel particolare ma ti anticipo alcuni punti del nostro “Progetto Apnea“. L’Apnea Village sarà maggiormente identificabile e con due aree eventi dedicate. Abbiamo previsto un’esposizione collettiva per accogliere artigiani e piccoli espositori e stiamo studiando un piano di comunicazione, attraverso tutti i media di settore, con un respiro internazionale. Avremo un’area dedicata agli operatori esteri e sarà presente uno “shop apnea” con in vendita tutti i marchi presenti in fiera. Verrà organizzato un concorso video dedicato e, ovviamente, uno sforzo particolare sarà mirato a convincere le aziende che finora hanno disertato la fiera ad aiutarci a creare un “vero” Apnea Village.
Argomenti: #subacquea