Turismo tutto l’anno: Liguria al top. Sicilia e Sardegna non riescono a destagionalizzare
I dati presentati al 5° Forum del lusso possibile, organizzato dagl Agenti Marittimi Italiani, dicono che in Italia il turismo è concentrato solo nell’alta stagione. Con l’eccezione della Liguria
I dati presentati al 5° Forum del lusso possibile, organizzato dagl Agenti Marittimi Italiani, dicono che in Italia il turismo è concentrato solo nell’alta stagione. Con l’eccezione della Liguria
Destagionalizzare il turismo per rilanciare l’economia italiana. E’ stato il tema del confronto che si è svolto martedì 28 maggio a Porto Cervo, in occasione del Forum del lusso possibile, organizzato dagli Agenti Marittimi Italiani e giunto alla sua quinta edizione. Forum che ha evidenziato dati clamorosi sulle potenzialità follemente inespresse del turismo italiano, in primis in realtà come quella sarda.
Sono 465 i milioni di euro spesi dai turisti stranieri nel trimestre luglio-settembre in terra di Sardegna, 793 milioni quelli lasciati sul territorio siciliano e ben 883 milioni in Liguria, che riesce a mantenere un trend alto anche negli altri periodi dell’anno, con 540 milioni nel secondo trimestre e 408 fra ottobre e dicembre. Le isole maggiori pagano invece un prezzo altissimo al “mostro” della stagionalizzazione.
La Sardegna, ad esempio, dimezza il suo fatturato estero fra aprile e giugno e scompare quasi di scena fra ottobre e dicembre con solo 92 milioni di spesa dei turisti esteri. La Sicilia riduce di un terzo il suo incoming turistico internazionale nel secondo trimestre dell’anno e riesce a fatturare 365 milioni fra ottobre e dicembre. I dati contenuti nel rapporto di Bankitalia diventano ancora più clamorosamente sbilanciati se si prende in considerazione l’intero fatturato turistico, includendo quindi anche i visitatori provenienti da altre regioni d’Italia.
Partendo da questi dati, oltre che da quelli relativi alla spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia (41 miliardi nel 2018) e dei vacanzieri italiani, Federagenti yacht ha lanciato una proiezione-choc: l’incidenza del settore turistico sul Pil potrebbe, sulla base di uno sforzo di destagionalizzazione, passare dal 5 al 6,7% del Pil nel giro di due anni, con una crescita record dell’occupazione dal 6% annuale di incidenza del turismo sul mercato del lavoro, a oltre il 9%.
Come? Dal Forum del lusso possibile, che ha visto la partecipazione del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas e del governatore della Liguria, Giovanni Toti, è emersa la necessità di segmentare e specializzare l’offerta specie in aree turistiche particolari come le isole. Basti pensare che il solo settore del turismo wellness (ritagliato su misura ad esempio sulla potenziale offerta della Sardegna) garantisce in Europa 500 mila posti di lavoro e 20 miliardi di fatturato. O che, ad esempio, il richiamo determinato da film o da pubblicità ambientate in località turistiche determina la scelta di vacanza di oltre 40 milioni di turisti nel mondo.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, viaggi-e-vacanze