04 maggio 2020

L’Italia dei diportisti torna a navigare. La Liguria (ma non solo) consente le uscite in barca. Ecco dove e come si può salpare

04 maggio 2020

Dalle Regioni una raffica di ordinanze che allentano le maglie dei divieti nei confronti dei diportisti e tornano a permettere le uscite in barca. Toti: “Passiamo dai divieti alle regole”

L’Italia dei diportisti torna a navigare. La Liguria (ma non solo) consente le uscite in barca. Ecco dove e come si può salpare

Dalle Regioni una raffica di ordinanze che allentano le maglie dei divieti nei confronti dei diportisti e tornano a permettere le uscite in barca. Toti: “Passiamo dai divieti alle regole”

5 minuti di lettura

Le ore precedenti l’avvio della “Fase 2” hanno visto le varie Regioni italiane sfornare una raffica di ordinanze che hanno definito le modalità, a seconda dei vari territori, di un lento ritorno alla normalità.

Diversi governatori hanno allentato le maglie dei divieti nei confronti dei diportisti che, non solo possono raggiungere la loro imbarcazione in banchina, ma in molte regioni possono anche mollare gli ormeggi e uscire in barca. E’ il caso della Liguria, della Toscana, del Veneto, della Sardegna e anche della Lombardia, che ha consentito il ritorno della navigazione da diporto nei suoi laghi e nei suoi fiumi.

DOVE SI PUO’ USCIRE IN BARCA

Nell’ordinanza della Regione Liguria, valida dal 4 al 17 maggio, si dice che “sono consentite tra le attività sportive/motorie, dalle ore 6 alle ore 22, anche le uscite in barca per un massimo di due persone che siano residenti nella stessa abitazione”.

Sempre dalle 6 alle 22, nel pieno rispetto del distanziamento sociale di 2 metri, è possibile svolgere una serie di attività motorie. Tra queste rientrano anche le attività sportive acquatiche individuali, come nuoto, windsurf, subacquea, canoa, canottaggio, pesca e vela.

Discipline che devono essere appunto praticate in modalità individuale, salvo quanto espressamente riportato dal DPCM per minori e persone non autosufficienti. Anche in caso di atleti che fanno capo a società sportive, è vietato avvalersi di tutte le strutture ad uso comune, come spogliatoi, bagni, docce e bar, che devono restare chiusi. Sono invece consentiti gli spostamenti con mezzo proprio all’interno del territorio della provincia o della città metropolitana di appartenenza per raggiungere il luogo dove svolgere l’attività sportiva.

Anche la pesca sportiva in barca è autorizzata se svolta individualmente o fino ad un massimo di due persone residenti nella stessa abitazione, sul territorio della provincia o della città metropolitana di appartenenza, sia in acque interne che in mare, “a patto che sia svolta da persona abilitata all’esercizio della pesca sportiva e ricreativa in possesso di copia della comunicazione effettuata ai sensi del DM 6/12/2010”. E’ comunque obbligatorio il rientro a casa in giornata.

La stagione dei divieti – sottolinea il governatore della Liguria, Giovanni Toti lascia il passo alla stagione delle regole e della responsabilità. In questi mesi i liguri hanno dimostrato tenacia, coraggio, disciplina nel loro isolamento”.

“Con la stessa attenzione – spiega il governatore – sono certo che sapranno uscire dalle loro case e comportarsi correttamente per continuare la nostra battaglia contro il virus. L’ordinanza regionale consente a molti di avere qualche libertà in più, di tornare al lavoro, di fare un po’ di sport ma ci saranno anche nuove regole di distanza, sull’uso delle mascherine e di comportamento – conclude Toti – che dovremo rispettare rigorosamente“.

Dopo l’ordinanza della Regione Liguria, il Comune di Genova ha emesso un’altra ordinanza in cui si legge che “spiagge, scogliere e arenili restano interdetti. Si può accedere esclusivamente per la pratica dell’attività sportiva come individuata dall’ordinanza della Regione Liguria numero 25/2020 (windsurf, canoa, subacquea…)“.

Un’ordinanza analoga, che permette tra le altre cose le uscite in barca fino a due persone ma con rientro a casa in giornata per attività sportive e pesca sportive, è stata emessa dalla Regione Toscana. Alla Regione Veneto, però, spetta il titolo di prima regione italiana ad aver tolto ogni divieto riguardante il diporto. L’ordinanza del governatore Luca Zaia, recita semplicemente: “E’ consentita la navigazione, fatte salve disposizioni restrittive dell’autorità competente sul demanio marittimo“.

La Regione Sardegna concede invece le uscite in mare soltanto per la pratica della vela sportiva e della pesca sportiva. In termini di nautica, ha fatto molto di più la Regione Lombardia che, pur non essendo sul mare, ha pensato a chi naviga in laghi e fiumi. Nell’ordinanza del governatore Attilio Fontana, si spiega infatti che “è consentita la navigazione di imbarcazioni private, fatte salve le disposizioni restrittive dell’autorità competente sul demanio lacuale e fluviale e le disposizioni sui servizi privati di navigazione affidati mediante autorizzazione o concessione“.

Già nei giorni scorsi la Regione Sicilia aveva consentito le uscite in barca per la vela, per gli sport acquatici e per la pesca sportiva ed il via libera ai pescatori in mare era arrivato ancora prima dalla Regione Puglia. La pesca sportiva è stata inoltre autorizzata dalla Regione Marche e dalla Regione Basilicata.

DOVE I DIPORTISTI POSSONO PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA BARCA

Contestualmente alla riapertura alla navigazione da diporto, nei modi e nelle forme previste dalle varie Regioni che abbiamo elencato prima, le ordinanze prevedono ovviamente la possibilità per i diportisti di raggiungere il natante o l’imbarcazione al proprio ormeggio anche soltanto per fare piccoli lavori di manutenzione o per controllare che sia tutto a posto.

Lo stesso vale per i marinai in possesso di contratto e per gli artigiani ed i professionisti che devono svolgere dei lavori di manutenzione sulle unità in banchina. Le stesse Regioni permettono anche le prove in mare, i collaudi e i trasferimenti dai cantieri al posto di ormeggio. Alcune delle Regioni già citate avevano concesso il ritorno in banchina già da diversi giorni, altre solo grazie all’ordinanza firmata nelle scorse ore.

A queste si è aggiunta la Regione Campania, che però non permette ancora la navigazione dei diportisti. Da tempo, invece, è possibile tornare in banchina per i residenti del Lazio. In Emilia Romagna è consentito raggiungere le imbarcazioni per attività di manutenzione e riparazione ma anche portare le proprie barche ai cantieri navali. Da lunedì 4 maggio, infatti, su tutto il territorio nazionale hanno riaperto le attività di cantieristica nautica ed hanno ricominciato a lavorare anche i mediatori ed i broker nautici.

 

Giuseppe Orrù

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2 commenti

  1. Roberto Tricoli says:

    E’ importante riaprire al noleggio e alla locazione,siamo una categoria dimenticata e non sappiamo ancora cosa sarà del nostro futuro,Roberto Tricoli titolare della TRICOLI CHARTER Rapallo

  2. antonio says:

    I diportisti extra regionali confinanti come il Piemonte possono andare a controllare la loro imbarcazione che è una loro proprietà privata?!La Costituzione è valida?
    Le barche come le case non infettano i proprietari
    La liguria come la Valle D’Aosta per la montagna senza gli extra regionali hanno una sola possibilità
    FALLIRE
    I governatori interessati si diano da fare senza aspettare passivamente le decisioni del governo composto da grandi incompetenti che sta portando al fallimento la Nazione
    Non facciamo come Fontana che prima dice che spacca il mondo ed aizza il popolo per poi dire che lui aspetta il governo per riversare a loro le colpe.
    Toti Cirio Rizzi battete un colpo se vi interessa la problematica del comparto diporto
    Grazie