13 maggio 2022

Davide Besana a Daily Nautica: “100 giorni di navigazione in giro per l’Italia per celebrare i 40 anni di Midva”

13 maggio 2022

Besana: "Dentro Midva ci sono cresciuto. Ci sono salito che avevo 22 anni. I miei bambini hanno iniziato a navigarci nella pancia della mamma. Midva è sicuramente un persona di famiglia"

Besana: "Dentro Midva ci sono cresciuto. Ci sono salito che avevo 22 anni. I miei bambini hanno iniziato a navigarci nella pancia della mamma. Midva è sicuramente un persona di famiglia"

5 minuti di lettura

È appena partita la nuova avventura di Davide Besana, famoso autore e fumettista milanese ma ligure di adozione: un viaggio di 100 giorni lungo il Mar Tirreno, per godere della nostra bellissima penisola. Quasi un moderno gran tour alla scoperta delle meraviglie del Bel Paese tra mostre, regate e lezioni di fumetto impartite a giovanissimi aspiranti marinai.

Daily Nautica ha incontrato Davide Besana, per farci raccontare qualcosa in più sui 100 giorni di viaggio che lo impegneranno per tutta l’estate. La scintilla? I 40 anni della sua Midva, imbarcazione a vela del 1982, e l’invito ad allestire due mostre prima a Sorrento a metà maggio e poi a Genova, il primo settembre.

Sono stato invitato – spiega Davide Besana a DN – a fare una mostra di miei disegni a Sorrento a metà maggio, dove si terrà  il campionato europeo dei maxi yacht organizzato dal circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli, e poi dalla biblioteca universitaria di Genova a tenere un’altra mostra che aprirà il primo settembre. E allora mi sono detto: quasi quasi da Sorrento me ne vado a Genova in barca”.

Una crociera lenta

Nel mezzo, tra Sorrento e Genova, si prospetta per Davide una crociera “lenta” lungo il Mar Tirreno, dove il velista parteciperà a regate per barche d’epoca, appuntamenti e mostre. Dall’Argentario a Ostia, da Gaeta al Golfo di Napoli, per poi dirigersi verso la Sicilia, facendo tappa ad Ustica e a Palermo. Infine, nuovamente verso nord, navigando per raggiungere Genova, Imperia, Andora e poi ridiscendere verso Viareggio, con nuove mostre e regate.

L’idea di poter viaggiare – racconta Besana – di poter vedere bene i posti, è un progetto al quale penso da tantissimo tempo. Scandagliarli, conoscerli bene e non solo per diporto, ma perché è l’Italia bella, l’Italia di Goethe. Non sono mai stato nell’entroterra della Sicilia, ad esempio, e vorrei vedere com’è fatto. Magari mi trovo una macchina o una moto e vado a vedere questi paesi di cui ho sempre sentito parlare. Farò un diario di bordo ad acquarello che se vale la pena mi piacerebbe pubblicare”.

E poi ci sono i bambini. Quelli aiutati da Save The Children in Italia, a cui Davide insegnerà il fumetto e la vela. “Alcuni mesi fa – sottolinea lo scrittore – mi ha chiamato la sede romana di Save The Children, chiedendomi di andare a tenere una lezione di disegno e di vela ai bambini del loro Punto luce delle Arti di Ostia. Mi ha fatto molto piacere farlo e ho concordato con loro di ripetere l’iniziativa anche in altre sedi in tutta Italia”.

“Quindi – prosegue Besana – io con la mia barchina andrò in giro, terrò le mie lezioni e porterò i bambini in barca, facendogli scoprire un’alternativa al mondo che conoscono, dove puoi fare di tutto: dal velista, al fumettista, dal giornalista al palombaro.. Spero di raccogliere nel mio giro anche nuove idee, perché sto lavorando ad un mio nuovo libro di cucina nel quale non parlerò delle mie ricette, ma questa volta di quelle degli altri”. 

I 40 anni della “bella” Midva

Midva – la barca a vela di Davide Besana

Ad accompagnarlo in questa traversata sarà Midva, imbarcazione del 1982 disegnata da Ron Holland e costruita a Trieste in lamellare di mogano da Petronio e Pacarich. Midva nella sua lunga vita ha vinto molte competizioni: le regate di Alassio, la Giraglia, il trofeo Mariperman, le vele storiche di Viareggio, di Imperia e tante altre.

Midva – ricorda Besana – è stata fatta costruire da uno sloveno a Trieste e in sloveno vuol dire ‘noi due’. L’abbiamo comprata nel 1986. Con Midva sono cresciuto. Inizialmente è stata la barca di famiglia, ossia quella che utilizzavo per portare in giro mia madre Silvia Giacomoni e il marito Giorgio Bocca (il famoso scrittore e giornalista italiano scomparso nel 2011), l’armatore. L’ho tenuta per quasi 40 anni”.

Ai tempi – spiega il fumettista- avevo 22 anni. I miei genitori non erano due marinai scatenati come lo ero io: a me piaceva andare veloce. Quindi, non ho preso la barca che andava proprio bene per loro, ma loro lo sapevano che questa era la ‘mia barca’, che era una specie di regalo”.

“Abbiamo comprato Midva a Trieste il giorno di Chernobyl. Da lì, per la prima volta, ho fatto il giro d’Italia in barca, per portarla a Lerici, una grandissima esperienza che tutti dovrebbero fare, perché puoi vedere tutta l’Italia. Ogni spiaggetta”. Esperienza che Davide Besana ha voluto ripetere anche con i suoi figli: “Sentire ogni giorno un dialetto differente, cambiare il nome del pane, dei pesci e i sapori permette di farti una cultura enorme”.

Poi Davide torna nuovamente a tuffarsi nei ricordi della sua giovinezza, di quando in barca ci andava assieme ai suoi genitori: “Il Bocca amava moltissimo il mare, amava moltissimo navigare e pochissimo fermarsi. Non sopportava di stare nei porti, di avere dei vicini di ormeggio”.

Ad un certo punto – racconta – mia madre gli ha regalato una maglietta con sopra scritto: ‘assomiglio a Giorgio Bocca‘ perché ogni volta che eravamo in banchina e passava della gente c’era qualcuno che diceva: ‘hai visto? Su quella barca c’è uno che assomiglia a Giorgio Bocca’. Tutti infatti pensavano che da vecchio alpino e partigiano amasse la montagna e non il mare. Invece, ha sempre amato moltissimo nuotare. Voleva sempre fermarsi in una bella rada e fare un bagno senza che ci fosse nessuno. Nuotava per un’ora”.

Dentro Midva – aggiunge Besana – ci sono cresciuto e i mei bambini hanno iniziato a navigarci nella pancia della mamma. Midva è sicuramente una persona di famiglia“. In questa avventura il fumettista non sarà solo. La figlia, infatti, lo accompagnerà per alcune centinaia di miglia: “E’ un’ottima compagna di vela, sta imparando bene. Mi piacerebbe che lei e mio figlio, che è un velista bravissimo, un giorno avessero questa barca”.

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