A Hong Kong sequestrate 26 tonnellate di pinne di squali protetti: appartenevano a 38 mila diversi esemplari

È il più grande sequestro mai avvenuto nel Paese asiatico

13 May 2020 | di Paolo Ponga

L’annuncio è stato dato dal Dipartimento delle dogane e delle accise di Hong Kong ed è stato riportato dal quotidiano in lingua inglese SCMP, South China Morning Post, il 6 maggio. Per ispezione doganale, sono stati aperti due container contenenti ciascuno 13 tonnellate di pinne di squalo provenienti dall’Ecuador. Gli esperti, valutando la forma delle pinne, sono arrivati alla conclusione che si tratti di due specie vietate per l’importazione nel Paese asiatico, in quanto ritenute protette.

I funzionari della dogana si erano insospettiti a causa di scritte in lingua spagnola che segnalavano la presenza all’interno di pesce essiccato proveniente dal Paese sudamericano e destinato alla medesima azienda di logistica locale. Il 28 aprile hanno quindi proceduto all’apertura del primo container e il 4 maggio del secondo, trovando in ognuno oltre 300 sacchi di nylon pieni zeppi di pinne di pescecane.

La scoperta ha portato inevitabilmente al sequestro di 26 tonnellate di pinne appartenenti a circa 38.500 squali, per il 90% di specie ritenute a rischio. Ken Chan Hon-ki, responsabile per la protezione delle specie minacciate di estinzione e facente parte del Dipartimento agricoltura, pesca e conservazione, ha calcolato che le pinne provengono da circa 31 mila squali volpe pelagici e da 7500 squali seta, specie considerate protette nel Paese asiatico.

In effetti, lo squalo volpe pelagico o Alopias pelagicus è stato definito dall’organizzazione mondiale IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, con sede a Ginevra, una specie “endangered”, ossia “in via d’estinzione“, mentre lo squalo seta o Carcharhinus falciformis è ritenuto “vulnerabile“.

Le due partite hanno un valore commerciale enorme, calcolato in circa 8.600.000 dollari di Hong Kong, che corrispondono a circa 1 milione di euro. Si ritiene che la merce fosse destinata al consumo locale, per essere venduta ai negozi di alimentari e ai ristoranti e da questi rivenduta ai consumatori. Secondo un sondaggio effettuato nel 2018, negli ultimi anni a Hong Kong 7 abitanti su 10 hanno mangiato la zuppa di pinne di pescecane in occasione di matrimoni, feste aziendali o di famiglia perché considerata di buon auspicio e afrodisiaca.

Secondo Gloria Lai Pui-yin, responsabile della sostenibilità ambientale per il WWF della sezione di Hong Kong, il sequestro, effettuato per un quantitativo mai riscontrato in precedenza, non significa “che la domanda stia aumentando, malgrado la scala del sequestro abbia rappresentato una sorpresa. Può essere che le maglie dei controlli si siano, invece, allentate a causa degli impegni delle autorità verso l’emergenza Covid-19”.

La preoccupazione viene anche dall’area d’origine del pesce, l’Ecuador, a cui appartiene l’arcipelago delle Galapagos, zona protetta e patrimonio dell’Umanità per l’Unesco sia sopra che sotto la superficie. Potrebbe essere, quindi, che i pescatori di frodo abbiano approfittato di una diminuzione dei controlli per andare a pescare dove è assolutamente vietato, in uno dei paradisi naturali del nostro pianeta. Per questo ci auguriamo che vengano mantenuti i più stretti controlli, affinché vengano limitate queste operazioni di contrabbando che vanno a ledere il patrimonio di tutti.

Paolo Ponga

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