14 gennaio 2025

Le avventure marinare di Topolino, Paperino & Co.

14 gennaio 2025

L’intero mondo dell’acqua sembra avere un fascino a cui nessun personaggio Disney può resistere

Le avventure marinare di Topolino, Paperino & Co.

L’intero mondo dell’acqua sembra avere un fascino a cui nessun personaggio Disney può resistere

10 minuti di lettura

Disegnatori e autori della Disney amano ispirarsi al mare: un set con Topolino, Paperino e il loro cosmo protagonisti lungo la foce salmastra dell’Hudson, i porti di Topolinia e Paperopoli, il Mediterraneo, l’Artico, la Micronesia, il Triangolo delle Bermude e mitici siti oceanici. L’ingresso ufficiale di Topolino, nel personaggio di Mickey Mouse, fu al Colony Theatre di New York, il 18 novembre del 1928, nel primo cartone sonoro intitolato “Steam Boat Willie“, con lui al timone di un battello sull’Hudson nei pressi di New York, quindi anche del mare.

Walt Disney e il suo collaboratore fumettista Ub Iwerks avevano 27 anni, il fratello Roy era appena entrato nel gruppo e, come molte big company statunitensi, la Disney Bros muoveva i primi passi in un vecchio garage di Los Angeles, probabilmente con una gran voglia di mettere Topolino su una barca per volare fuori da quei muri, verso l’immensità del mare, i suoi affascinanti misteri e la sua imprevedibilità, tuttora un’ambientazione privilegiata.

Tranne, forse, che per Nonna Papera, l’intero mondo dell’acqua sembra avere un fascino a cui nessun personaggio Disney può resistere. Essendo anatroccoli sia Paperino che Qui, Quo e Qua, si suppone stiano bene in un tale elemento ma le sfide del mare sono tutt’altra cosa, specialmente se a organizzarle è il tirchio e stacanovista zio Paperone, rigorosamente a bordo. Avventure che, seppur molto diverse tra loro, i paperi affrontano insieme con passione, coraggio, una buona dose di follia e un mood specchio del mix di prosperità, ossessioni e frenesie da dopoguerra tipico degli anni ’50.

Decisamente diverso l’assennato Mickey, trascinante modello roosveltiano sempre pronto ad agire nel nome della giustizia, nato negli anni del crollo di Wall Street e della Grande crisi. Pur adorando navigare sui transatlantici, specialmente con Minnie, ama anche imbarcarsi su motoscafi, pilotine e guardiacostiere, spesso col suo amico Pippo, sempre pronto a levare le ancore. Ufficialmente per scovare furfanti e traffici loschi nel suo lavoro di detective o alla ricerca di scoop in quello di giornalista e reporter, ma in realtà mosso dal piacere dell’andar per mare, meglio se da timoniere o pilota di motoscafi veloci.

Per i paperi figli del benessere è tutta un’altra storia. Non per niente le più belle avventure in mare iniziano così: “Zio Paperino, dove si va in vacanza questa estate?”. E Donald Duck, nella sua perenne assenza di denaro, per farli contenti e sperando di ritagliarsi un posto al sole, si rivolge a zio Paperone, lo ziastro frustrato dalla smania di far soldi che approfitta del suo gratuito equipaggio di famiglia per far rotta verso le mete impensabili del suo business, affrontando da impavido capitano attraversate per esperti navigatori. Scansafatiche, nuotatore e nocchiero, Paperino, che già nel 1934 esordisce cantando e ballando in casacca da marinaio sulla sua barca, costituisce la nota più simpatica e umana del team di anatroccoli, le cui diversità si compensano, dimostrando doti sorprendenti nell’affrontare marosi, squali, pirati e situazioni da mille e una notte.

Le storie rocambolesche di topi e paperi nei mari del mondo sono oggi leggibili in digitale al computer, sprofondati tra i cuscini del divano in versione cartacea o su vecchie copie malconce diventate preziosi beni di famiglia. Un’eccellente cura antistress per adulti che, dai 45 anni in su, continuano ad essere più del doppio dei bambini, mediamente lettori colti e di fascia alta. In Italia, settimanale dal 1960 e dal 2013 edito da Panini Comics, il 25 luglio 1993 raggiunge un record di vendite di 1.100.285 copie, mentre tra gennaio e dicembre 2022 una diffusione di 338.318 copie cartacee e 96.708 digitali.

“Topolino è tornato vicino alla psicologia dei bambini e, come sempre, piace molto agli adulti, che, con la scusa di leggerlo ai figli, ne ritornano lettori”, mi disse tempo fa il veneziano Giorgio Cavazzano, soggettista e tra i maggiori disegnatori di Disney Italia attratti dal fascino del mare. Entrato nella Disney a 20 anni, nel 1967, nelle sue storie trasmette un amore sviluppatosi lungo le calli e i canali di Venezia, tra mare, barche e gabbiani. Sempre attento all’evolversi dei tempi ma mai minimalista, disegna con dovizia di particolari e dettagli, elementi preziosi nel creare le atmosfere delle sue vignette. Tra le sue storie preferite “Zio Paperone e la Sfida Velica“, in cui Paperino, Paperoga e Paperone si misurano con Rockerduck in una sorta di preparazione alla Coppa America nelle acque di Paperopoli. Un racconto appassionato per cui ebbe il sostegno del figlio, esperto velista e conoscitore di regate, barche, manovre e attrezzature.

Non si contano le volte in cui gli inseparabili paperi s’improvvisano marinai di vecchie carrette, supportati dalla genialità di Qui, Quo e Qua e dalla sudditanza di Paperino nei confronti dello zio, per lui forzatamente pronto a misurarsi con qualsiasi fatica e difficoltà. Diversità caratteriali espresse da Cavazzano anche nel disegno delle loro rispettive barche: il pacchiano Rockerduck sulle sue costose imbarcazioni, inutili esagerazioni mai in grado di eguagliare l’efficienza di quelle del più colto e intelligente zio Paperone. Barche di ogni tipo, funzione e taglia ma, dovendone disegnare una in particolare, da studiare rifacendosi a modelli esistenti. Le sue ambientazioni preferite sono la baia di San Francisco per la vela e altre, definite “incantevoli”, come i Caraibi, ogni angolo di Venezia e della Sicilia e le Tremiti. Insieme ad altri contesti marini, spesso legati a dei miti per Cavazzano particolarmente importanti, come quello dell’isola del tesoro, i tesori dei pirati e il mito/mistero dell’isola perduta, sempre vivissimo nell’immaginario dei lettori.

Alcuni fumetti famosi al gusto di salsedine

Paperino e il Tesoro dei Vichinghi“, edito da The Walt Disney Company e disegnato da Carl Barks nel 1950, presenta Donald e i nipotini tra i ghiacci dell’Alaska a bordo di una nave vichinga imprigionata in un iceberg. “Paperino e il Cimiero Vichingo“, sempre di Carl Barks e apparso in Italia nel 1952, è ambientato tra le onde del mare del Labrador in tempesta e mostra Paperino al timone che sentenzia: “Si rintani l’azzurro se crede! Noi procediamo imperterriti!”. Mentre Qui, avvinghiato all’albero maestro, grida: “Poveri noi! Lo zio ha fatto indigestione di fegato…”. Facendo un balzo in avanti, nel 1962 è la volta di “Paperino e la tempesta di Capo Quack“, scritta e disegnata da Carl Barks, e nel 1974 di “Paperino e le Navi di Ghiaccio“, edito da Arnoldo Mondadori, con un placido Donald russante svegliato di soprassalto dalle urla di Paperone, che lo obbliga a imbarcarsi come nocchiero (insieme ai nipotini) sulle zattere di ghiaccio per il trasporto dei suoi merluzzi nei mari del Nord.

Nel 1986 esce invece “Zio Paperone e la Sfida Velica” di Cavazzano, di cui abbiam ogià  parlato, giusto per fare degli esempi ormai storici, prima del nuovo millennio e dei suoi due decenni. Uscito nel 2024, “Zio Paperone e gli Affari in Alto Mare“, firmato da Alessandro Mainardi e disegnato da Marco Palazzi, si inserisce a pieni voti nell’interminabile filone dei paperi navigatori. Un’avventura diversa dal solito, ambientata in estate presso il club dei miliardari, durante una discussione focalizzata sui loro bellissimi yacht e così appassionata da convincere Paperone a non essere da meno, il tutto condito da inevitabili risvolti di grande humour.

Seppur in modo decisamente diverso, anche Topolino & Co. s’imbattono in imprese di mare. Tra queste potremmo citare “Il Mistero dei Cani Scomparsi” del 1970, in cui Mickey detective compie rocambolesche acrobazie col motoscafo, e “Topolino Re di Topolinia” del 1979 , dove il protagonista si trova a bordo di una galera al tempo della Roma imperiale. Nel decennio seguente abbiamo invece “L’Incredibile Avventura“, scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da Giampiero Ubezio, inclusa nella serie “Macchina del Tempo”, mentre nel secondo millennio troviamo “Topolino e la Lanterna del Galeone” (2006), con la sceneggiatura di Rodolfo Cimino e i disegni di Massimo De Vita.

La vita a bordo di alcuni curiosi soggetti

Paperoga, svampito di natura, inizia i suoi rapporti con Nettuno ai tempi del Diluvio Universale, con il fumetto “Paperoga e l’Arca di Noè” del 1986. Nello specifico, quando, dopo aver ricostruito l’Arca che aveva distrutto per una disattenzione, si accorge di non aver calcolato il suo posto e quello di Paperone. Suo cugino Gastone, il personaggio creato da Carl Barks nel 1947, vanesio dandy di Paperopoli e anche cugino di Paperino, si distingue per la sua fortuna sfacciata e, nella scelta delle barche, per le sue esigenze di lusso. Ricco ma caratterizzato da un cattivo gusto dominante è invece Rockerduck, che per quanto riguarda le barche possiede il massimo ma questo suo difetto gli impedisce di vincere la sua costante sfida con Paperone. Lo studioso e scienziato Archimede Pitagorico, che quando naviga crea, studia e ricerca, si trova poi in genere a bordo di sottomarini, batiscafi e natanti fuori dall’usuale. Infine, c’è la Banda Bassotti, perennemente impegnata a cercare di derubare zio Paperone, sempre in agguato sulle barche più impensabili, dalle linee sfreccianti e cattive, solitamente ormeggiate negli angoli più reconditi e dimenticati del porto.

Un universo marino al servizio delle esigenze di scena

In una tavolozza di celeste, azzurro e bianco, quella preferita da Cavazzano, e raramente blu scuro, il mare entra in scena con lievi increspature, solcato da qualche scia e, specialmente al crepuscolo o al chiaro di luna, arricchito da mille riflessi. Cieli impensabili, a volte persino gialli e lilla, illuminano e colorano il regno di Nettuno, che apre le sue profondità alle diverse gradazioni della vita vegetale marina e ai cromatismi accesi dei pesci, suoi privilegiati abitanti, spesso ritratti con occhi dall’espressione sorpresa, probabilmente dovuta alla convivenza con luccicanti lattine, oggetti e sacchetti ingannevoli simili al plancton e rifiuti del mondo di superficie, persino nei luoghi più esotici e sperduti. Nei porti abbondano legni, gabbiani, albatros e pellicani, vasti orizzonti e sagome di navi in controluce, ma se entrano in scena Minnie e Paperina, tutto questo insieme di cose si trasforma. L’acqua diventa un tripudio di riflessi, i colori si fanno più tenui, i gabbiani e gli altri volatili marini raddoppiano e compiono voli gentili, ogni azione o cosa assume l’effetto di una coccola.

Caricatura di Giorgio Cavazzano

Alla presenza di protagonisti semplicemente simpatici, le linee delle corde, delle gru, dei capannoni e delle barche si addolciscono e diventano stondate. Tutto cambia ancora se nelle vignette appaiono personaggi negativi, cattivi o antipatici: il disegno diventa più duro, il tratto più netto, deciso e slanciato, le linee più simili a frecce che a carezze. Spesso le barche sono vecchi battelli a vapore, velieri in legno e yacht degli anni quaranta, che, in sintonia con il loro status, sembrano destinati a cullare più che a trasportare. Per lo più transatlantici con due ciminiere e scialuppe in legno, rallegrate da festosi gran pavesi e vivaci salvagenti con l’anima di sughero, come se tutto si fosse cristallizzato all’epoca dell’Andrea Doria.

 

Donatella Zucca

Immagini fornite da Goigest Milano

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