Davide Besana a DN: “Con ‘Sail the children’ insegno ai bambini la bellezza del disegno e della vela”
A bordo di Midva, lungo lo stivale, Davide Besana raggiunge i giovani per diffondere la passione per il mare
A bordo di Midva, lungo lo stivale, Davide Besana raggiunge i giovani per diffondere la passione per il mare
Questo è il terzo anno consecutivo che Davide Besana assieme a Save The Children e con il supporto della Lega Navale Italiana, porta in giro per lo stivale “Sail the children”, progetto dedicato ai giovani e all’insegnamento della vela e del disegno, due passioni che sono diventate per il famoso fumettista la sua vita e il suo mestiere.
Sail the children: un progetto nato da un incontro
Nel 2022 eravamo andati a trovare il velista a bordo della barca di famiglia Midva, ormeggiata alle Grazie, a Portovenere. Un’imbarcazione che, proprio quell’anno, aveva compiuto 40 anni e per festeggiarla, Davide Besana le aveva regalato una veleggiata per il mar Tirreno.
Lo scrittore, in quell’occasione, ci aveva reso partecipi della nascita di questo progetto dedicato ai giovani e alla passione per il disegno e per la vela raccontandolo così: “Alcuni mesi fa mi ha chiamato la sede romana di Save The Children, chiedendomi di andare a tenere una lezione di disegno e di vela ai bambini del loro Punto luce delle Arti di Ostia. Mi ha fatto molto piacere farlo e ho concordato con loro di ripetere l’iniziativa anche in altre sedi in tutta Italia. Quindi con la mia barchina andrò in giro, terrò le mie lezioni e porterò i bambini in barca, facendogli scoprire un’alternativa al mondo che conoscono, dove puoi fare di tutto: dal velista, al fumettista, dal giornalista al palombaro…”.
Due anni dopo, siamo davvero felici di constatare il successo di questa bella iniziativa, che per il terzo anno consecutivo si rinnova coniugando mare, sociale, disegno e creatività. “Il primo anno – ricorda oggi Davide Besana – facevo quasi fatica a lavorare, mentre ora appena arrivo mi fanno tutti un sacco di feste e mi ascoltano molto di più!“.
Davide Besana: “La vela è una grande macchina sociale, perché vieni valutato per quello che sai fare”
Sail the children negli anni è divenuto un progetto sempre più atteso da tanti giovanissimi. “Alcuni di questi ragazzi – racconta il velista – si stanno abituando ad avere a che fare con il mare e con le imbarcazioni e in un futuro, magari, proprio grazie alla vela potrebbero uscire dalla loro situazione di difficoltà sociale. La vela – continua il fumettista – è, a mio parere, una grande macchina sociale, perché vieni valutato per quello che sai fare”.
Nel suo viaggio Davide Besana ha toccato e toccherà molti luoghi dello stivale. Ad inizio giugno è approdato, come prima tappa, sull’Isola d’Elba, a Porto Ferraio e a Marciana Marina e come ultima nel mese di settembre visiterà Sestri Ponente a Genova, con la Lega Navale Italiana e Save The Children, per poi fare tappa al Salone Nautico.
In mezzo tanti altri approdi, bambini e ragazzi da incontrare, fumetti da disegnare, vele da spiegare e anche regate delle Vele d’Epoca a cui partecipare. Argentario, Ventotene, Ostia, Napoli, Gaeta, Salerno, Scalea, Tropea, Locri, nella Calabria Ionica, e poi Palermo, Cagliari, Carlo Forte, solo per citarne alcuni e avanti così fino a ritornare a casa.
“Insegno ai bambini di oggi la bellezza del disegno!”
Se disegnare era una tra le attività più consuetudinarie che occupava il tempo di noi bambini di qualche anno fa, oggi le cose sembrano essere un po’ cambiate. I primi incontri del fumettista sembrano mostrare infatti, un’attitudine diversa tra i giovanissimi o almeno per alcuni di loro.
“Sono esperienze molto belle – sottolinea Davide Besana – ma mi sono accorto che i bambini non sono abituati a disegnare. La cosa è stupefacente. Io ho sempre pensato che tutti i bambini disegnino e invece oggi il disegno è visto come una cosa complicata, non è più un’attività normale”.
Davide per il terzo anno consecutivo continua a veleggiare lungo l’Italia per diffondere tra gli adulti di domani la magia del disegno e la passione per la vela. Alla domanda del perché lo faccia, sorride e risponde: “Dà dipendenza. Ieri – racconta – un bambino durante una lezione di disegno è venuto da me e mi ha abbracciato. Vedo che riesco a fare delle cose non dico importanti, ma abbastanza utili come riuscire a far sognare i ragazzi. Secondo me è molto importante che i giovani abbiano dei sogni e che questi sogni, magari un giorno, possano diventare delle passioni, come per me la vela e il disegno che sono diventati la mia vita e il mio lavoro”.
Argomenti: vela