Giacomo Puccini e il suo grande amore per le barche
Tutti conoscono l'incredibile talento musicale e autoriale di Giacomo Puccini ma in pochi sanno che era anche un grande appassionato di barche
Tutti conoscono l'incredibile talento musicale e autoriale di Giacomo Puccini ma in pochi sanno che era anche un grande appassionato di barche
Quest’anno ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, celebre compositore italiano considerato uno dei maggiori e più significativi operisti di tutti i tempi e definito per questo l’erede di Giuseppe Verdi. Apprezzato in tutto il mondo per le sue opere, tra le quali spiccano “La Bohème”, la “Tosca”, la “Madama Butterfly” e la “Turandot”, tutti conoscono e riconoscono il suo incredibile talento musicale e autoriale ma in pochi sanno che era anche un grande appassionato di barche.
La passione per i motoscafi
Puccini, originario di Lucca, frequentava infatti con piacere il lago di Massaciuccoli, navigando sia su barchini che su motoscafi. Nel 1895 decise di acquistare, presso i Cantieri Picchiotti di Viareggio, un motoscafo Ricochet, mentre nel 1896, in occasione dell’acquisto della Queen Mary (steamer scozzese del 1879 di 179 tonnellate) da parte dell’amico marchese Carlo Ginori Lisci, compose una lirica per canto e pianoforte dal titolo “Avanti Urania!“. Nel 1903 si concesse invece una lancia con un motore americano Wolverine, anche se in seguito ne ordinò un’altra con un motore più potente.
Nel 1912 commissionò al cantiere Baglietto di Varazze uno dei primi “battelli automobili”, come venivano chiamati allora i motoscafi. All’imbarcazione di 13 metri, dotata di un motore da 100 HP e in grado di raggiungere una velocità di 16 nodi, venne dato il nome di Cio Cio-San ma Puccini la guidò soltanto fino a Viareggio, per poi liberarsene in fretta, sembrerebbe a causa di un consumo abnorme di carburante. Successivamente acquistò lo yacht Minnie ma nel 1916 lo rivendette per 6.000 lire all’industriale Manfredo Manfredi.
Nel 1923, un anno prima di morire, si procurò, sempre a Varazze, un motoscafo velocissimo. “Ho comprato un canotto – disse – che fa 40 e più chilometri all’ora. De gustibus dirai tu. Ma che vuoi farci, son giovane e di belle speranze!”, ironizzò.
I viaggi in nave
Numerosi furono anche i suoi viaggi in transatlantico per motivi di lavoro. Nel 1905 Puccini si imbarcò a Genova sul transatlantico Savoia, diretto a Montevideo, per raggiungere Buenos Aires, mentre per il ritorno a Genova fu ospite del transatlantico Umbria. Nel 1907 a Southampton si imbarcò poi sul Kaiserin Auguste Victoria della Hamburg-Amerika Linie, che lo portò a New York.
Alla sorella riferì con entusiasmo: “Scrivo dunque dalla mia cabina magnifica, con camera da bagno e salottino. Ci ho 70 lampade elettriche. È un vapore enorme, 25.000 tonnellate, 40.000 cavalli di forza. Ci sono salotti, salottini, giardino d’inverno con fiori e palme colossali vere. Due ristoranti, una grande birreria, sale per ginnastica. C’è la banda e due orchestrine. Due giornali si pubblicano: uno in inglese e uno in tedesco. Con la telegrafia Marconi sempre si hanno le notizie del mondo intero. Acqua calda e fredda sempre. Riscaldamento elettrico. Anche gli accendisigari sono elettrici”. Per il viaggio di ritorno, da New York a Le Havre, prese invece la motonave La Provence.
Infine, nel 1908 effettuò un breve viaggio di andata e ritorno da Napoli ad Alessandria d’Egitto sulla Heliopolis e nel 1910, per il debutto a New York de “La fanciulla del West”, partì da Southampton con il transatlantico George Washington, per poi ritornare sul Lusitania.
Vi segnalo un interessante film su Puccini
Puccini e la fanciulla
https://g.co/kgs/rLBTsvm
Tra l’altro Il regista Paolo Benvenuti è in possesso di filmati originali che mostrano il Compositore a bordo di un’imbarcazione da caccia ..