“Le mie balene”. La biologa dell’Istituto Tethys racconta il suo legame con i cetacei del Mediterraneo
Una biologa, che si è dedicata allo studio di balene e delfini nel Mediterraneo, racconta le storie dei cetacei che ha incontrato nelle sue spedizioni e con cui ha spesso instaurato un rapporto del tutto personale
Una biologa, che si è dedicata allo studio di balene e delfini nel Mediterraneo, racconta le storie dei cetacei che ha incontrato nelle sue spedizioni e con cui ha spesso instaurato un rapporto del tutto personale
“Balene qui? Ma siete matti…“, avevano commentato gli ormeggiatori del porto, alla partenza di una delle prime spedizioni alla ricerca di cetacei nel Mediterraneo. Inizia così, nel 1986, la straordinaria avventura di Maddalena Jahoda, ricercatrice dell’Istituto Tethys, con le balenottere e i delfini, in un periodo in cui in Italia lo studio dei mammiferi marini era quasi inesistente.
Il racconto della sua passione e della sua professione ora è finito in un libro dal titolo “Le mie balene. I cetacei del Mediterraneo visti da vicino” (160 pagine, 17 euro), pubblicato da Ugo Mursia Editore nella collana “Biblioteca del Mare – Immersioni e mondo sottomarino”.
Insieme ad un gruppo di biologi e studenti, Maddalena Jahoda intraprende le attività sul campo che si dimostreranno spesso imprevedibili e movimentate: dai problemi con la Guardia Costiera dell’ex Jugoslavia, alla strumentazione costruita nel garage di casa, al “giallo” del delfino senza testa.
Con un linguaggio scorrevole e a volte ironico, l’autrice racconta le “storie” dei tanti cetacei che ha incontrato e studiato nelle sue numerose spedizioni in mare, instaurando con molti di loro un rapporto del tutto personale. Un ricco inserto di fotografie a colori dà il volto a questo meraviglioso viaggio, tra gli animali più affascinanti e misteriosi dei nostri mari.
Per chi ha seguito giorno dopo giorno la vicenda del pod di orche che ha stanziato per tre settimane nel porto di Genova, il nome di Maddalena Jahoda non è nuovo. C’era anche lei, infatti, a bordo delle motovodette della Guardia Costiera o delle altre unità di appoggio, a fornire ogni aggiornamento, spesso corredato da preziosa documentazione fotografica, messa poi a disposizione della comunità scientifica di tutto il mondo dall’Istituto Tethys di Sanremo.
Da ricercatrice a scrittrice, Maddalena Jahoda ha raccontato in un libro le sue esperienze più significative vissute in mare in tutti questi anni. Una professione stupenda, fatta di studi ma anche di incontri privilegiati con animali splendidi come i cetacei.
“Stavamo ‘inciampando’ in una balenottera – scrive Jahoda – in piena emersione. Anche lei. però, era stata disattenta, perché potevamo venirle addosso. Dopo qualche istante mi resi conto che il cetaceo aveva calcolato perfettamente le distanze“.
L’AUTRICE
Maddalena Jahoda, laureata in Biologia, ha iniziato la sua carriera come giornalista scientifica, lavorando per vari mensili, tra cui “Airone” e “Aqua” e nel campo dei documentari naturalistici. Si è poi dedicata allo studio delle balene e ha fatto parte, fin dalla sua fondazione, dello staff scientifico e del consiglio direttivo dell’Istituto Tethys per la tutela dei mammiferi marini del Mediterraneo. È autrice di diversi lavori scientifici e ha pubblicato altri due libri divulgativi sui cetacei e uno sugli squali.
Le mie balene. I cetacei del Mediterraneo visti da vicino
di Maddalena Jahoda
Ugo Mursia Editore, Milano
Pagine: 160 con inserto fotografico a colori
17,00 euro.
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, mare