Torna in libreria la storia di “Bacicio do Tin”: marinaio per nascita, corsaro per necessità e pirata per disperazione
La vera storia di Bacicio do Tin, prima corsaro di Napoleone, poi temibile pirata nell'Alto Tirreno. Mare, guerre, amori e miseria sono gli ingredienti di questa avventurosa, appassionante biografia
La vera storia di Bacicio do Tin, prima corsaro di Napoleone, poi temibile pirata nell'Alto Tirreno. Mare, guerre, amori e miseria sono gli ingredienti di questa avventurosa, appassionante biografia
Parte da La Spezia la storia affascinante e avventurosa di “Bacicio do Tin. Corsaro dell’Imperatore e pirata in Alto Tirreno”, come recita il titolo del libro di Alberto Cavanna (406 pagine, 18 euro), pubblicato da Ugo Mursia editore, che torna in libreria con una nuova veste. Cavanna, uno spezzino come il protagonista del libro, racconta “la vera storia di Bacicio do Tin, marinaio per nascita, corsaro per necessità e pirata per disperazione”, offrendo al lettore un grande romanzo di mare e di poveri cristi, che farà attraversare, a bordo dell’indimenticabile Lanpo, il confine sottile tra storia e leggenda.
Il mare e la storia si intrecciano in questo romanzo che ha immortalato nell’immaginario dei lettori Bacicio do Tin, al secolo Giovan Battista Cavicòli, marinaio spezzino che il destino trasformò in uno dei più temuti pirati del Tirreno. Comandante del veloce Lanpo, fu corsaro di Napoleone e infine pirata sulle coste dell’Alto Tirreno.
Dalla Spezia a Trafalgar, dalle coste africane alla Palmaria, dall’Atlantico alla Costa Azzurra, corre veloce la vita del Bacicio, tra navi e guerre, furti e amori, ricchezze e miserie. E corre sulle sue tracce uno strampalato biografo dei nostri giorni che, con cocciuta determinazione, cerca di ricostruire la vita del pirata spezzino e di ritrovare il suo tesoro. Il mare unisce, attraverso i secoli, le vite di due poveri cristi, in un romanzo tra storia e leggenda.
Cavanna racconta una storia che tocca più Paesi del mondo ma che profuma costantemente di Liguria, grazie anche ai dialoghi in dialetto spezzino riportati nella narrazione, che viene arricchita anche da disegni, mappe e schizzi in bianco e nero. Leggere il suo libro significa godersi una storia fatta di avventure e sorrisi, per ripercorrere le gesta di un marinaio che la vita ha voluto trasformare in pirata, ma senza fargli perdere il suo senso dell’umorismo. Alcuni storici, infatti, hanno attribuito al temibile pirata Bacicio do Tin un’esclamazione pronunciata durante la battaglia di Trafalgar: “S’i pàrta en belìn dàe Indie, i ssciòpa’n’t’er cuo a me“.
L’AUTORE
Alberto Cavanna, costruttore di navi e di storie, vive nel golfo della Spezia, a Polverara. Già affermato dirigente d’azienda, ha abbandonato la sua attività precedente per dedicarsi all’attività artistica che, oltre alla scrittura, comprende anche la pittura e il disegno. Con questo libro si è classificato al secondo posto del Premio Selezione Bancarella 2004. Con Mursia ha pubblicato anche “Storie di navi, di viaggi e di relitti” (2001), “Nelson e noi” (2006) e i romanzi per ragazzi “Il fantasma di Montecristo” (2004), “Il segreto dell’Isola-che-non-c’è” (2005) e “La nave maledetta” (2007), nella Collana Piccoli Pirati.
“Bacicio do Tin. Corsaro dell’Imperatore e pirata in Alto Tirreno”
di Alberto Cavanna
Ugo Mursia Editore, Milano, gennaio 2020
Pagine: 408
18,00 euro
Giuseppe Orrù
Argomenti: Daily Nautica, mare