Daily Nautica intervista Alessandro Bacci, l’inventore della velocità: “Ecco come è nata la linea Cachemire Powerboats”
Dopo anni di ricerca, le sue Cachemire Powerboats dalla carena innovativa sfidano le leggi della velocità
Dopo anni di ricerca, le sue Cachemire Powerboats dalla carena innovativa sfidano le leggi della velocità
Alessandro Bacci è veneziano e la città lagunare gli ha trasmesso la passione per il mare e le barche. E la velocità, intesa come prestazione di uno scafo, oltre che emozione alla guida. “Venezia – spiega Bacci in una lunga intervista a Daily Nautica – ha una lunghissima tradizione nautica. In città c’erano grandi competenze e tanti piccoli laboratori di qualità. Ora, spariti i maestri d’ascia e chiusi i cantieri, mi piacerebbe riportare alla vita la meraviglia delle barche nate in Laguna lavorando sull’innovazione della tradizione“.
Come ha iniziato in questo settore?
A Venezia tutti hanno la barca e vanno per mare. Ho iniziato lavorando a fianco di mio padre, affinando eliche e assetti. Mia madre mi ha regalato un corso di yacht design di una scuola americana, il Westlawn Institute of Marine Technology, e mi sono iscritto a Ingegneria. Ma lì di barche non se ne vedevano, almeno i primi anni, e ho preferito continuare con la pratica, “ossessionato” dalla ricerca della migliore prestazione. Rincorrevo per i suggerimenti Fabio Buzzi, pilota e ingegnere, che “maneggiava” la flotta Iveco in occasione della Venezia-Trieste-Venezia.
Ed è cominciato lo studio degli scafi plananti…
Un settore tutto di sperimentazioni e di prove. Nel tempo ho raccolto i dati di oltre mille imbarcazioni, di lunghezze differenti, con relativi coefficienti e regressi. Oggi praticamente grazie a questo lavoro riesco a capire immediatamente se una barca può funzionare o meno. E mi sono convinto che “da qualche parte nell’universo” le formule di portanza e resistenza si incrociassero.
Da qui nasce la carena FTS?
Sì, da questa ricerca deriva la carena Flow Trimming Step, che ha dimostrato più e più volte la sua validità, non solo per quanto riguarda la velocità di punta ma anche, e soprattutto, quella di crociera e i relativi consumi. La sua “flessibilità”, con i dovuti calcoli, può essere adattata a obiettivi diversi (velocità di punta, velocità di crociera e tempo di planata). È composta da due porzioni geometricamente differenti, prua a V profonda, poliedrica, convessa e con due o più pattini per lato e poppa a V moderata, costante e senza pattini: una particolare conformazione che consente di planare in tempi ridotti e di raggiungere velocità di punta molto elevate.
Le barche mantengono un angolo di assetto ottimale con la minor superficie bagnata possibile e questo si traduce appunto in velocità di crociera sostenute ma anche consumi ridotti e navigazione confortevole. Le virate strettissime, per togliersi d’impaccio in situazioni difficili, possono così essere fatte in sicurezza, con una maneggevolezza pari a quella delle migliori carene a V profonda.
Risultati applicati alla sua linea di barche veloci Cachemire Superboats?
La famiglia di imbarcazioni Cachemire Superboats è basata proprio sulla carena FTS: quattro scafi a motore dai 7 ai 17 metri, tutti innovativi nelle prestazioni (con velocità sempre oltre i 50 nodi) e nel layout degli spazi rispetto ai loro pari. Così ad esempio il modello più piccolo Gotcha vanta una vera cabina arieggiata lunga più di 2 metri con pozzetto configurabile, quello di 10 metri Outrage un bagno ad altezza uomo (soluzione unica in questa categoria) e il più grande Infinity, che può raggiungere gli 80 nodi, ha due zone notte separate.
Velocità e customizzazione?
Certamente, l’unica cosa che non è personalizzabile è il guscio di Kevlar, tutto il resto può essere progettato e realizzato in base alle esigenze dell’armatore. Abbiamo già consegnato tre scafi su misura, che si contraddistinguono per l’eleganza delle finiture e degli accessori, nel segno della raffinatezza made in Italy.
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