Il designer Fulvio De Simoni a DN: “Ecco come è nata la prima gamma di crossover del nuovo brand NOLIMITS”
Fulvio De Simoni, yacht designer della prima gamma NL del brand NOLIMITS della famiglia Rossi, racconta idea e sviluppo del progetto
Fulvio De Simoni, yacht designer della prima gamma NL del brand NOLIMITS della famiglia Rossi, racconta idea e sviluppo del progetto
L’architetto Fulvio De Simoni, yacht designer di molte imbarcazioni di successo e fondatore dell’omonimo studio, ha firmato la prima gamma NL del nuovo brand NOLIMITS della famiglia Rossi, già proprietaria e fondatrice di Rossinavi. A pochi giorni dalla presentazione dei primi cinque crossover della linea NL e dalla vendita del primo NL45, noi di Daily Nautica lo abbiamo intervistato per scoprire tutti i dettagli di questa nuova gamma.
Come è nato il progetto NOLIMITS?
Tutto è nato dalla constatazione che tutti i cantieri hanno una linea di imbarcazioni semi-custom, che per alcuni grandi marchi diventano persino di serie. Questo implica il recupero di una parte importante del tempo di progettazione, lasciando peraltro all’armatore la possibilità di personalizzare la sua imbarcazione nell’arredo, nelle dotazioni e nei vari allestimenti. Abbiamo discusso con la proprietà di Rossinavi ed è nata l’idea di proporre la prima linea di yacht semi-custom del nuovo brand NOLIMITS.
E come si è sviluppata l’idea?
Ci siamo focalizzati su un’idea di navigazione lunga e silenziosa, mettendo basi solide su cui lavorare, insieme all’armatore, su tutte le sue richieste.
Per quanto riguarda lo stile, cosa contraddistingue la prima gamma del nuovo brand NOLIMITS?
Dopo la prima imbarcazione realizzata con Rossinavi, Aurora, abbiamo trovato una forte intesa stilistica con la proprietà, che ci ha portato a raggiungere il traguardo di ben 5 scafi custom tuttora in costruzione, dai 45 ai 62 metri. Da tale unità d’intenti e di propensione a tradurre in realtà i desideri dei clienti è nata la nuova gamma, che dovrebbe ampliare anche la dimensione del cantiere.
A che livello è la progettazione di questi yacht?
Abbiamo avuto un grande riscontro, pertanto stiamo andando già piuttosto avanti. Non stiamo rivelando tutto, per permettere di svelare a poco a poco il lavoro condotto, ma i progetti sono davvero avanzati.
Cosa ne pensa della richiesta e di conseguenza della diffusione dei modelli explorer pensati per lunghe traversate ma con un elevato grado di comfort?
Più che al desiderio di esplorare, credo che in questo periodo, per certi versi così complesso, sia insito nelle persone, per lo meno in quelle che possono permetterselo, il desiderio di togliersi per un po’ dalla confusione, facendo un passo indietro per ripensare a un nuovo modo di vivere, lontano dalla complessità e dalle complicazioni. Uno dei clienti per cui stiamo realizzando una delle imbarcazioni custom partirà con i figli per un anno, facendo il giro del mondo intero. In un cantiere francese ho avuto occasione di confrontarmi con persone che hanno già fatto più volte il giro del mondo e anche chi non lo può fare cerca, scegliendo un explorer, di mettersi nelle condizioni di realizzare un sogno.
Per quanto riguarda invece la motorizzazione ibrida o elettrica, crede che sia un traguardo possibile?
In passato ho già realizzato due scafi elettrici e sto lavorando, proprio con Rossinavi, alla realizzazione di un’ulteriore imbarcazione elettrica, che prenderà il mare prima dell’estate: l’aspetto interessante, in tal caso, è fare un passo avanti e pensare a una possibile autonomia energetica dello yacht, sfruttando l’energia rinnovabile. Si sta avanzando molto velocemente in questo campo, anche se credo che ci siano ancora molti nodi da risolvere: la questione delle batterie in primis, anche dal punto di vista del riciclo e della sostenibilità dei componenti.
Argomenti: barche a motore, Cantieri Navali, Daily Nautica, superyacht