Presentata in Comune a Santa Margherita Ligure la scoperta di un relitto d’epoca romana
Sabato 15 ottobre in Comune, nel corso di una affollata conferenza stampa è stata ricostruita la storia dell’eccezionale ritrovamento del relitto di una nave oneraria romana
Sabato 15 ottobre in Comune, nel corso di una affollata conferenza stampa è stata ricostruita la storia dell’eccezionale ritrovamento del relitto di una nave oneraria romana
Il 26 maggio scorso, durante una battuta di pesca ai gamberoni su un fondale di circa 700 metri di profondità, il peschereccio Impavido di Santa Margherita salpava nelle reti 4 anfore romane. Con encomiabile senso civico il comandante Gianni Paccagnella denunciava immediatamente il rinvenimento archeologico al locale Ufficio Circondariale Marittimo.
Veniva quindi informata la competente Soprintendenza che, a seguito di una prima analisi dei reperti, disponeva la custodia delle anfore presso i laboratori dell’Area Marina Protetta di Portofino, al fine di provvedere alle necessarie e preliminari operazioni conservative. Considerate inoltre le difficoltà di affrontare con successo e in tempi brevi la ricerca del relitto sulla scorta delle sole informazioni desunte dal percorso di pesca dell’Impavido, un tracciato GPS lungo una decina di miglia, la stessa Soprintendenza contattava l’ing. Guido Gay.
Grazie all’esperienza nel campo delle ricerche marine in altofondale l’ing. Gay, con una sola scansione sonar eseguita sulla traccia del comandante Paccagnella, riusciva a localizzare un’anomalia compatibile con l’obiettivo ricercato; successivamente con l’ausilio del ROV Pluto Palla, innovativo veicolo subacqueo filo-guidato di produzione Gay Marine, scopriva finalmente a 720 m di profondità il cumulo di anfore testimone del naufragio; tra le anfore non sono stati avvistati né i gamberoni rossi, nè i gronghi loro predatori, ma una grossa rana pescatrice sventolava la sua esca e un misterioso “pesce spillo” faceva capolino ai margini di un’inquadratura.
Ed ecco quanto ha dichiarato il sindaco Paolo Donadoni
“La scoperta che oggi viene presentata è eccezionale per tanti motivi: da un punto di vista storico e culturale, per le modalità con cui è stata condotta l’ispezione, per lo sforzo e il coordinamento di molti soggetti coinvolti. Ma come sindaco di Santa Margherita Ligure trovo eccezionale in particolare un elemento di questa vicenda che racconta dell’amore e del rispetto che la nostra comunità ha per il nostro mare da Bandiera Blu. Un nostro pescatore ha ritrovato le anfore – ed è il motivo per cui siamo qui e non altrove a presentare questa scoperta – e ha voluto subito mettere a disposizione questo ritrovamento. Accogliamo questa scoperta anche come dono per il nostro Museo del Mare che sta muovendo i primi passi”.
Tahon Risso
Argomenti: #subacquea