Dalla personalizzazione di una piattaforma pre-ingegnerizzata nasce il mega yacht Erica
Dalla collaborazione tra MCM e Heesen Yachts un m/y di alluminio customizzato sulle esigenze dell’armatore
Dalla collaborazione tra MCM e Heesen Yachts un m/y di alluminio customizzato sulle esigenze dell’armatore
Un armatore proveniente dal mondo della vela, una realtà consolidata come l’americana MCM, società specializzata nella gestione della costruzione e della conduzione di yacht, il cantiere olandese Heesen Yachts che dal 1978 realizza scafi di acciaio e di alluminio. Sono i tre protagonisti che hanno dato vita a Project Boreas, m/y interamente di alluminio appena consegnato al suo nuovo proprietario dopo una serie di prove nel Mare del Nord.
È la storia di una collaborazione inizialmente nata dalle particolari esigenze della committenza – famiglia numerosa, con pochi marinai tra le generazioni più giovani e tanti nipoti (presupposti che hanno fatto spostare l’attenzione dalla vela al motore), rapidità di consegna dell’imbarcazione finita – e dall’esperienza del duo fondatore di MCM, Nigel Ingram e Peter Wilson, che, in una rosa di tre cantieri (uno italiano, due olandesi), hanno selezionato Heesen Yachts e la sua piattaforma Nova Plus, 50 metri di alluminio efficiente e veloce grazie al Fast Displacement Hull Form, con pescaggio di soli due metri e quindici.
Esternamente disegnato da Frank Laupman di Omega Architects, con interni progettati da Mark Whiteley, lo scafo pre-ingegnerizzato è stato interamente personalizzato in base alle richieste dell’armatore, coinvolto nella scelta della distribuzione e delle finiture sin dalle prime fasi di progetto.
Per questo il nuovo m/y, battezzato Erica, vanta una cabina extra dedicata ai bambini sul ponte inferiore (per un totale di sei camere, di cui una suite padronale), cuccette varie e una piccola lavanderia al servizio degli ospiti. La luce naturale fa poi da padrona in tutti gli ambienti conviviali, grazie alla riduzione delle sporgenze della sovrastruttura portante, alla copertura trasparente con tende incorporate del sundeck, alla superficie anch’essa trasparente di Isinglass a protezione dal vento dello stesso sundeck e alle grandi vetrate a discesa automatizzata della skylounge.
Il colore metallizzato dell’insieme (poliestere-uretanico nella tinta Mountain Grey customizzata da Awlgrip, che ha richiesto dieci mesi di posa per ottimizzarne l’effetto finale) esalta la linea minimale e nel contempo vagamente aggressiva del disegno, caratterizzato dalla forza volumetrica della prua.
Dettagli materici raffinati anche per gli interni, declinati in una palette neutra di rovere sbiancato spazzolato, macassar, nichel, materiale utilizzato anche per una parete artistica a firma dell’artista francese Sophie Mallebranche che fa da sfondo alla scala di collegamento tra il ponte inferiore e quello supriore.
Prima collaborazione tra MCM e Heese Yachts, la personalizzazione di una piattaforma pre-ingegnerizzata come Project Boreas si è trasformata, secondo lo stesso Nigel Ingram, in una «esperienza molto positiva», che tra l’altro ha permesso di guadagnare almeno un anno al varo.
Argomenti: Daily Nautica, superyacht