18 novembre 2020

Il M/y Metis di Benetti vince il World Superyacht Award 2020. Giovanna Vitelli: “Progetto simbolo delle nostre capacità”

18 novembre 2020

Il megayacht di 63 metri di Benetti “Metis” conquista il gradino più alto del podio e si aggiudica il World Superyacht Awards per la categoria “Yacht dislocanti tra 1.000 e 1.499 GT”. Gli interni sono dello studio Bannenberg & Rowell, gli esterni di Giorgio M. Cassetta

Il megayacht di 63 metri di Benetti “Metis” conquista il gradino più alto del podio e si aggiudica il World Superyacht Awards per la categoria “Yacht dislocanti tra 1.000 e 1.499 GT”. Gli interni sono dello studio Bannenberg & Rowell, gli esterni di Giorgio M. Cassetta

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Il megayacht di 63 metri di BenettiMetis” conquista il gradino più alto del podio e si aggiudica il World Superyacht Awards per la categoria “Yacht dislocanti tra 1.000 e 1.499 GT”.

I giudici di Boat International sono stati colpiti dall’architettura degli interni che si sviluppa su un disegno dallo stile particolarmente moderno e porta la firma dello studio britannico Bannenberg & Rowell, e dagli esterni innovativi, insieme al layout, nati dalla matita di Giorgio M. Cassetta e del suo team.

Il riconoscimento è arrivato in un contesto inedito ma ormai sempre più frequente a causa della pandemia, quello di una cerimonia online. Questo nuovo premio per Benetti arriva un anno dopo il successo di M/y Spectre, che vinse l’edizione 2019 dei Superyacht Awards, organizzata come sempre da Boat International.

Gli esperti armatori della giuria dei World Superyacht Awards hanno riconosciuto in Metis quelle caratteristiche di eleganza ed eccellenza del Made in Italy tipiche del brand Benetti. I giudici hanno apprezzato in particolar modo la corrispondenza del progetto degli interni con le richieste dell’armatore, superando al contempo i più moderni trend di design, inclusi quelli che vogliono gli interni sempre più in contatto con l’esterno, regalando grande visibilità sul mare.

Il beach club è un altro elemento che ha affascinato la giuria per la sua capacità di mettere in connessione gli ospiti e la natura circostante, grazie all’apertura dei tre grandi portelloni di poppa.

Condivido il premio – ha commentato Giovanna Vitelli, vice-presidente del Gruppo Azimut Benetti – con tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione di questo importante progetto. Metis esprime al meglio la capacità progettuale e costruttiva di Benetti ed è un emblema del miglior Made in Italy industriale e manifatturiero. La prova di quanto il risultato finale sia vicino all’eccellenza, oltre a questo riconoscimento, è la vendita di altri quattro yacht basati sul progetto di Metis, che andranno ad armatori provenienti da quattro diversi continenti“.

Il successo di Metis è ancora più incredibile se si considera che Benetti ne aveva avviato la costruzione on spec (senza commissione), portando il team di commessa ad un obiettivo ambizioso: progettare uno yacht straordinario che potesse rispondere, senza compromessi, a tutti i desiderata di un moderno armatore, sia per quanto riguarda la funzionalità che lo stile.

Metis è uno yacht custom di 63 metri dai tratti contemporanei e senza tempo che rivela grandi volumi dietro a linee fluide e peculiarità innovative. Lo scafo in acciaio e la sovrastruttura in alluminio si sviluppano su 6 ponti per un baglio massimo di 11 metri.

La piattaforma touch-and-go per l’elicottero, l’appartamento armatoriale di oltre 160 mq con un’esclusiva terrazza esterna e le ampie aree all’aperto sono solo alcune delle incredibili caratteristiche dello yacht. La palestra di 20 mq sul Fly Deck è la ciliegina sulla torta di cui Kurt Lehman di Yacht Moments è particolarmente fiero.

Il nostro obiettivo era creare un set di linee essenziali – ha spiegato Giorgio M. Cassetta, responsabile del layout e del design degli esterni – che dessero allo yacht una delicata sensualità unita a un carattere di grande riconoscibilità. I suoi volumi ricercati sono stati curati alla perfezione per mettere in evidenza la tridimensionalità attraverso un’accurata definizione delle linee esterne, offrendo al contempo un layout estremamente funzionale. E’ l’espressione perfetta della visione del nostro studio e siamo grati al cantiere e a tutto il team che ha lavorato al progetto per questo fantastico percorso insieme“.

Per gli interni, lo studio londinese Bannenberg & Rowell ha introdotto un nuovo approccio progettuale che ha portato a un particolare layout in cui il beach club, il salone principale sul Main Deck e l’area lounge dell’Upper Deck sono ruotati di circa 30 gradi rispetto alle configurazioni tradizionali, rivelando così nuovi punti di osservazione sul mare. L’architettura sviluppata dallo studio inglese è caratterizzata da un ampio uso di legno di rovere sbiancato, impreziosito da inserti in pelle e materiali come il carbonio e l’acciaio lucidato.

Benetti semplicemente ha saputo comprendere  ha sottolineato Dickie Bannenbergcome estetica e ingegneria siano parte dello stesso processo anziché discipline separate. Volendo usare un’analogia con la moda: la stoffa più bella sarà sprecata se utilizzata per un abito non tagliato correttamente. Penso che gli italiani abbiano questo connubio nel sangue. In fase di progettazione abbiamo avuto carta bianca e quando abbiamo concepito gli spazi in modo asimmetrico, siamo riusciti a creare aree meno formali, attraverso nuove visuali, una struttura più leggera e pulita e, in generale, un nuovo approccio dinamico sia per i mobili sia per l’architettura“.

 

Giuseppe Orrù

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