Middle Sea Race: faccia a faccia con la burrasca, l’analisi meteo e la sicurezza. FOTO
A margine di questa Middle Sea vi proponiamo un ampissimo approfondimento sulla parte meteo della regata e sulla sicurezza con attenzione specifica alle Offshore Special Regulations da rispettare per regate di questo tipo. Vi proponiamo poi alcuni scatti on board tra i marosi
A margine di questa Middle Sea vi proponiamo un ampissimo approfondimento sulla parte meteo della regata e sulla sicurezza con attenzione specifica alle Offshore Special Regulations da rispettare per regate di questo tipo. Vi proponiamo poi alcuni scatti on board tra i marosi
Vince il J122 maltese Artie in un’edizione epica, con le italiane Neo 400 di Paolo Semeraro (terza overall e vincitrice in classe 2) e l’Azuree 33 di Paolo Ballerini (primo in doppio, n classe 5, e quarto overall) a fare una gran figura. Ma vince soprattutto una regata unica, dallo scenario impareggiabile, che quest’hanno ha regalato condizioni meteo molto dure. A margine di questa Rolex Middle Sea Race vi proponiamo alcune foto on board scattate dal Grand Soleil 37 Sagola Biotrading di Beppe Fornich e pubblicate da farevela.net, e un ampissimo approfondimento sulla parte meteo della regata e sulla sicurezza.
METEO
In una regata come la Middle Sea Race l’aspetto meteorologico è fondamentale e, anche quest’anno, il Mediterraneo ha dimostrato le caratteristiche di violenza dei fenomeni della stagione autunnale.
Nel mese di Ottobre, in particolar modo l’area compresa tra il Canale di Sardegna e quello di Sicilia si caratterizza per la prevalenza dei flussi da NW che si originano nel Golfo del Leone come risultato del transito di depressioni dal Mediterraneo occidentale verso quello orientale.
La situazione sinottica tra il 18 e il 23 ottobre si è caratterizzata sull’oceano Atlantico per una rimonta dell’area anticiclonica centrata sulle Azzorre che ha forzato il transito delle depressioni dalle isole britanniche verso il Mediterraneo.
Alle 00 GMT del 22 , un minimo barico di 999 hPa centrato sull’Adriatico settentrionale favorisce l’instaurarsi di un forte regime da Mistral in estensione dal Golfo del Leone fino alle coste tunisine. Nel corso delle 24 ore successive, lo spostamento in direzione sud del minimo, unito al suo approfondimento fa aumentare del moto ondoso fino a condizioni di mare grosso sul mar di Sardegna (forza 7 della scala Douglas).
[nggallery id=399]Come prepararsi ad uno scenario del genere? Anche in questo caso, come per la preparazione di barca ed equipaggio, le Offshore Special Regulations forniscono indicazioni utili da seguire nella preparazione meteo (App. G – Session 10).
- Fonti di informazione meteo: l’area interessata dalla regata viene coperta dalle previsioni della METAREA III del sistema GMDSS. In particolare il percorso della regata interessa, in sequenza le zone: 22 (Melita) – 21 (Boot) – 6 (Lipari) – 5 (Carbonara) – 4 (Tunis) e nuovamente la zona 22. Anche il Meteomar copre la zona della regata con una divisione e una denominazione delle zone differente: Stretto di Sicilia – Ionio meridionale – Stretto di Messina – Tirreno meridionale settori Est ed Ovest e, nuovamente Stretto di Sicilia. E’ consigliabile avere a disposizione entrambe le carte con la suddivisione delle zone secondo il GMDSS e secondo il Meteomar. Attenzione all’uso dei file GRIB: se la risoluzione non è abbastanza alta (come nel caso del modello GFS) molti fenomeni locali possono essere trascurati.
- Fenomeni locali: l’area a sud dello stretto di Messina è caratterizzata da cali e salti di vento dovuti in particolar modo all’interazione della costa con i flussi dai quadranti occidentali e dalla presenza dello stretto di Messina. Nel passaggio di quest’ultimo è importante tener conto delle correnti, anche per il loro effetto sulla ripidità dell’onda quando contraria ad esse. Infine il passaggio sul versante ovest della Sicilia: qui, in regime da Mistral, si riscontrano normalmente le condizioni di vento ed onda più impegnative
Equipaggi e sicurezza
E gli equipaggi e gli skipper come si preparano? Come dice il “professore” Michel Desjoyeaux l’80% di una regata d’altura si fa a terra, prima della partenza. Mai come nel caso della Rolex Middle Sea Race 2014 questa massima va considerata come vera. Una prova come la Middle, 608 miglia, non è una regata per tutte le barche e per tutti gli equipaggi. Prima di pensare di affrontarla occorre una seria riflessione sulla preparazione del proprio equipaggio e sulle caratteristiche della barca con cui la farete. Una barca prettamente da crociera potrebbe avere difficoltà nel districarsi in marosi impetuosi dove la priorità diventa la velocità del mezzo per evitare di essere travolti, così come non basta un buon equipaggio di amatori ben affiatati.
Per questo motivo è nata la sezione 6 delle Offshore Special Regulations, la quale richiede che almeno il 30% dei velisti di un equipaggio impegnato in regate di categoria 0, 1 o 2, siano in possesso dell’attestato di partecipazione a un corso apposito di sicurezza ISAF, Personal Safety. La regola è stata introdotta dopo la tragica Sydney-Hobart del 1998, il corso oltre a insegnare il funzionamento di zattera, razzi etc, offre degli importanti contenuti teorici su come gestire eventuali danni, come dare il primo soccorso a un ferito e come gestire condizioni da tempesta.
Le Offshore Special Regulations dovrebbero essere la bibbia di ogni skipper che intende affrontare le regate d’altura. Partendo dalla regola 5.01 scoprirete che tipo di giubbotti di salvataggio dovrete indossare, obbligatoriamente autogonfiabili e dotati di cordone ombelicale, approfondendo poi un’altra questione fondamentale, quella delle life-line. La sezione 4 indicherà per esempio tutta l’attrezzatura di sicurezza necessaria e le sue caratteristiche, dalla zattera al kit di primo soccorso, senza dimenticare tutte le luci necessarie, il kit da sub nel caso in cui un uomo deve immergersi e le vele da tempesta su cui viene specificata la formula per calcolare quelle della giusta superficie per la vostra barca.
Per gli skipper è fondamentale poi l’appendice C, che fornisce una griglia completa per fare un controllo generale di tutti i requisiti che gli verranno richiesti per l’ammissione alla regata, una sorta di check list di fondamentale importanza. La sezione 6 riguarda invece la preparazione dell’equipaggio e potrebbe essere il contenuto perfetto di un breafing dedicato alla sicurezza prima di una Middle: un momento in cui lo skipper indica la posizione e il funzionamento di ogni singola dotazione di sicurezza, l’assegnazione dei giubbotti, le procedure per l’uomo a mare, le procedure di assistenza in caso di feriti o ipotermia e il metodo per procedere in ogni emergenza.
La preparazione della barca e dell’equipaggio sono una responsabilità dello skipper, così come a suo carico è la decisione di partire, interrompere o terminare la regata in caso di previsioni meteo molto dure e rispondere delle eventuali conseguenze. Il CDR della Middle Sea 2014, interpretando questa regola, non ha interrotto la regata nonostante la richiesta di riparo da parte della Guardia Costiera italiana. Chi riteneva di esserne capace e di avere il mezzo adatto ha proseguito, chi ha capito di non essere all’altezza si è fermato. Non c’è stato nessun incidente a persone, diverse e normali avarie alle imbarcazioni tra cui un albero rotto che è da mettere nel conto in simili condizioni, tutti gli equipaggi si sono comportati in maniera marinaresca in base alle loro capacità e ai loro mezzi e tutto è andato per il meglio. Da segnalare che un’imbarcazione che ha rotto il timone vicino Malta è riuscita a manovrare in sicurezza nei pressi della costa usando le vele e un ancora galleggiante mentre aspettava i soccorsi: questo è e deve essere il livello degli equipaggi della Middle Sea Race.
Paolo Gemelli
Mauro Giuffrè
Argomenti: Daily Nautica, foto-&-video, meteo
A conferma di quanto da Voi riportato sul valore di un corso e ringraziandovi per la chiusura del Vostro articolo che evidenzia: la necessità di essere marinai e non solo regatanti, la voglia di navigare anche con vento del lettore Trevisan e di tutti noi, la necessità di non scaricare sui comitati la scelta di navigare o no (obbligo della “person in charge” citato dalle O.S.R.6.0); vi invio quanto scrittomi ieri da un mio allievo.
“io e altri 4 membri del mio equipaggio abbiamo fatto il tuo corso ISAF.
Meno male …. Perché in questi giorni abbiamo passato una brutta avventura …..”
..meno male ke c’è qualche burraschetta almeno non ci si annoia …buon vento a tutti