24 marzo 2023

Nauta Design racconta il concetto “smart custom” del SW96 “Nyumba”

24 marzo 2023

A qualche mese dal varo, Nauta Design spiega la customizzazione di Nyumba, quarto scafo della serie di barche a vela del cantiere sudafricano

A qualche mese dal varo, Nauta Design spiega la customizzazione di Nyumba, quarto scafo della serie di barche a vela del cantiere sudafricano

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A pochi mesi dal varo, Massimo Gino, co-fondatore dello studio milanese di progettazione Nauta Design, racconta l’idea di yacht a vela che l’armatore aveva in mente e che unitamente a Southern Wind ha realizzato.

In linea con la filosofia “smart custom” del cantiere sudafricano, questo quarto esemplare della serie SW96 è stato infatti studiato per un utilizzo sia da crociera veloce intorno al mondo – con equipaggio ridotto – sia da regata, con alcune ben precise richieste stilistiche e funzionali che hanno portato ad altrettante innovazioni del modello iniziale.

Nonostante Nyumba sia il quarto scafo della serie SW96 – spiega Massimo Gino – è straordinariamente speciale. Non solo perché è il primo yacht di Southern Wind a propulsione elettrica ibrida progettata con BAE Systems in conformità alle normative IMO Tier III, ma anche perché le linee slanciate e semplici della coperta costituiscono un’importante evoluzione del concept GT, introdotto per la prima volta su Taniwha, SW105 dello stesso cantiere”.

Forma e funzione di una barca a vela

La linea filante cui fa cenno il progettista deriva dalla tuga bassa di Nyumba, costruita in composito di carbonio, e dall’integrazione nel ponte di teak dei paramare a protezione del pozzetto per gli ospiti. Una soluzione quest’ultima che potenzia l’eleganza del disegno e nel contempo permette di coprire le scotte nel passaggio a prua (per riapparire nella parte prodiera della tuga), al fine di mantenere libera dalle manovre proprio la superficie destinata ai passeggeri da crociera.

SW96 Nyumba Southern Wind Nauta Design photo credits Giuliano SargentiniSiamo molto orgogliosi – sottolinea Gino – della purezza dello stile e dei dettagli in cui si fondono la forma e la funzione di Nyumba. Ma c’è di più. L’armatore voleva dei prendisole più corti per aumentare le dimensioni dell’area di manovra a poppa e abbiamo quindi portato il carrello della scotta della randa il più possibile verso poppa, fino alla fine del boma, riducendo nel contempo al minimo i carichi. Ora si trova a poppa del tambuccio dell’equipaggio, disegnato per assomigliare ad una versione mini della tuga, mentre le doppie postazioni del timoniere sono state spostate più a prua, per una migliore visibilità. Le consolle sono montate su basi disegnate su misura, che ricordano il mozzo di un’elica, come da richiesta specifica del cliente“.

Per garantire manovre sicure a vela, inoltre, il ponte di poppa è progettato su un unico piano, con il pozzetto dei passeggeri ribassato di un solo gradino. Nei pressi dei timoni i tre winch di ciascun lato sono montati su paramare di teak, utili da sfruttare anche come panche oltre che per semplificare le manovre dello yacht anche ad equipaggio ridotto. Gli stessi paramare celano una serie di led che all’imbrunire sottolineano il profilo dello scafo creando un effetto di galleggiamento volumetrico.

A poppa il design di Nyumba rivela un’altra novità introdotta da Southern Wind. Lo specchio si abbassa per trasformarsi in piattaforma di accesso all’acqua e per aprire il garage, che è in grado di ospitare un tender di 4,5 metri. Ma questo piano mobile si compone di due sezioni pieghevoli: lo specchio stesso e parte del ponte. Il primo può essere inclinato verso l’alto per proteggere il garage dalle acque agitate o permettere l’ormeggio del tender, ma ciò non preclude il posizionamento orizzontale della seconda.

Nyumba, una “casa” lontano da casa

SW96 Nyumba Southern Wind Nauta Design photo credits Giuliano SargentiniIl nome dello yacht a vela in swahili significa “casa“. Per questo Nauta Design e il cantiere hanno ideato interni confortevoli e accoglienti come una seconda residenza, perfetta per lunghe permanenze in mare. Il layout degli interni non cambia rispetto al modello collaudato della fortunata serie SW96 – cabina armatoriale e due cabine ospiti con bagno privato a centro barca, alloggi per l’equipaggio a poppa – ma il trattamento dello spazio è su misura dell’armatore. Boccaporti di coperta, tambuccio con apertura scorrevole di vetro, finestrature lungo lo scafo e skylight per tutta l’estensione della tuga assicurano illuminazione e ariosità a tutti gli ambienti interni, dal salone principale (a centro barca) a quelli di servizio. La palette cromatica dello stile è chiara e luminosa, ritmata da superfici di tradizionale teak oliato.

Ultima, ma non meno importante – conclude Massimo Gino – è la scelta da parte dell’armatore di un grigio scuro per lo scafo e la tuga, capace di evidenziare la sofisticata semplicità del design esterno, con ferramenta di titanio in coperta. Nessuna striscia sulla carena o sulla linea di galleggiamento e anche lo strato di antivegetativo è stato applicato nella stessa tonalità di colore dello scafo”.

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