Come le navi sfuggono alla furia degli uragani

Ecco come il mondo delle navi da crociera, dello yachting, dei trasporti marittimi e della portualità si coordina per gestire le criticità che questi fenomeni possono generare

Sul Nord Atlantico si sono sviluppate nelle ultime settimane alcune estese depressioni tropicali. Alcune di queste si sono trasformate in devastanti uragani, come nel caso di Fiona e Ian. Ian ha causato devastazione e vittime lungo il suo percorso, passando prima sulla zona occidentale di Cuba e poi sulla Florida. Ancora una volta va messo in evidenza lo straordinario lavoro svolto dal NHC (Noaa Hurricane Center), attraverso il costante e fondamentale flusso di previsioni, informazioni e avvisi a cui fanno riferimento i numerosi centri meteo pubblici e privati che operano a supporto delle decisioni operative dell’industria marittima.

Ci sono alcuni semplici principi che vanno tenuti in considerazione e che possono dare un’idea di quanto complessa sia l’organizzazione che opera a supporto delle decisioni operative. In queste righe cercherò di spiegare il più semplicemente e sinteticamente possibile come il mondo delle navi da crociera, dello yachting, dei trasporti marittimi e della portualità si coordini per gestire le criticità che questi fenomeni possono generare.

Hurricane Ian – Nasa Courtesy

Le fonti meteorologiche

Oggi le elaborazioni dei modelli matematici sono accessibili via internet e permettono di avere una buona visione generale di come si spostano i sistemi di alta e bassa pressione, i fronti, i venti, le onde, le correnti e ogni altro parametro utile per la comprensione del tempo sul mare. I modelli di riferimento su scala globale sono il GFS (modello USA) e l’ECMWF (modello europeo) e poi vi è una serie di altri modelli su scala regionale, con maggiore risoluzione ma con previsioni a breve termine.

Il confronto dei modelli permette di accrescere la comprensione del fenomeno, che potrebbe essere “letto” in modo discordante sul medio e lungo termine. Invece, via via che la situazione evolve, in genere i diversi modelli elaborati dalle varie fonti tendono a convergere e ad allinearsi.

Centri nazionali e centri privati

I centri nazionali diffondono le informazioni per la comunità marittima. Uno dei sistemi di riferimento è il GMDSS Met Area, che, grazie ad una cooperazione internazionale, con i suoi bollettini testuali e warnings copre su scala globale tutte le varie zone. I centri privati che operano a supporto dell’industria marittima sono spesso il tramite tra le fonti istituzionali, senza le quali sarebbe impossibile essere operativi, e gli utilizzatori.

I centri privati, come Navimeteo, interagiscono in modo personalizzato e diretto, conoscendo le caratteristiche, le rotte e le esigenze operative del richiedente e facilitando e valorizzando l’accesso ai dati e alle previsioni in funzione delle decisioni operative.

Potential Track area – NHC Courtesy

L’importanza dei Maritime Support Centers & F.O.C.

Le compagnie che gestiscono delle flotte di navi sulle rotte del mondo e su diversi itinerari sono strutturate con dei propri centri denominati Maritime Support Centers o Fleet Operations Centers, che riuniscono personale esperto nel monitoraggio delle rotte, posizione e itinerari delle navi e sono in grado di fornire al comandante e al Bridge Team il necessario supporto decisionale in funzione di tutte le tematiche operative.

La sicurezza è l’aspetto prioritario, ma potete immaginare quanto possa essere complessa l’organizzazione logistica, ad esempio, per una nave da crociera che deve imbarcare e sbarcare ripetutamente i propri passeggeri nei diversi scali dell’itinerario. Spesso le problematiche non sono solamente inerenti la navigazione ma sono influenzate anche da fattori diversi che ne incrementano la complessità.

Pensate, ad esempio, alle difficoltà generate dalla crisi Covid. In questo articolato sistema le condizioni meteo hanno certamente una notevole rilevanza. Pensate alla manovra in porto, alle “tendering operations” per lo sbarco dei passeggeri nel caso di soste in rada e alla scelta della rotta più sicura durante le lunghe navigazioni o quando vi siano delle previsioni di cattivo tempo.

Potential track area – NHC Courtesy

Il mare aperto e le coste

Le maggiori criticità spesso non riguardano le lunghe rotte al largo, seppur tenendo presente il passaggio delle depressioni tropicali o di profondi vortici, ma soprattutto le zone costiere e i porti, che possono essere investiti dalle tempeste. Quando una nave o un’unità si trova “at sea”, ovvero in mare aperto, grazie alla sempre maggiore accuratezza delle previsioni è possibile determinare una rotta o una variazione di itinerario che consenta di evitare o quantomeno di scostarsi dalla zona interessata da condizioni di criticità.

Le tecniche di simulazione di rotta meteorologica si sono molto evolute ma il più delle volte la decisione è frutto di attente valutazioni, di esperienza e del confronto tra il comandante, gli Officers del Maritime Support Centre e i Forecasters operativi nei Weather Office. La possibilità di un’unità di “viaggiare” seguendo nuove rotte è il primo fattore di sicurezza. Pensate, invece, con che apprensione venga vissuta un’analoga situazione in un porto che si trovi sulla traiettoria di un uragano.

Ian landing in Florida – NHC Courtesy

Al comando di una grande nave e al comando di un grande yacht

Lo scenario meteorologico nel quale si spostano le unità marittime è analogo per una nave da crociera e per un grande yacht. La prima ha itinerari e scali prestabiliti con mesi di anticipo, il secondo può più agevolmente modificare il piano di navigazione, avendo un’organizzazione logistica meno complessa.

Tuttavia, mentre le navi delle flotte organizzate possono avvalersi del continuo supporto H24/7 del loro Fleet Operations Center, il comandante di uno yacht è per certi versi più solo rispetto alle decisioni da assumere nel caso si prospettino situazioni di criticità. Il passaggio di Fiona e di Ian ha impegnato fortemente tutti i vari attori del settore nel gestire situazioni e decisioni molto complicate.

Il valore dell’esperienza

Non vi è dubbio che le straordinarie tecnologie nel settore delle strumentazioni, equipaggiamenti, sistemi di comunicazione e trasmissione dati, software, modellistica e molto altro ancora, abbiano contribuito in modo sempre più incisivo alla sicurezza della navigazione ma ritengo che in determinate situazioni il fattore umano sia tutt’oggi straordinariamente importante. A qualcuno potrà sembrare anacronistico ma ancora oggi, come mi disse tantissimi anni fa Pierre Lasnier, responsabile di MeteoMer (FR), la cosa più moderna è rappresentata da due persone che si parlano.

Hurricane Ian Wed 28 Sept – Courtesy NHC

 

Gianfranco Meggiorin

g.meggiorin@navimeteo.com

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