Conoscere la barca: la curiosità è…marinaio!

Il campione di vela Andrea Henriquet accompagna i nostri lettori in un appassionante ed istruttivo viaggio alla scoperta dei marinai 4.0

La preparazione della barca per l’uscita in mare è uno dei temi fondamentali per rendere sicura e piacevole l’esperienza in navigazione. Operazioni che, per essere efficaci, bisogna infatti tarare sul programma di uscita della barca. In assoluto si vorrebbe sapere tutto, da come riparare un motore in avaria a come sostituire un’elica sott’acqua, a come gestire impianti elettrici e attrezzatura velica.

In questa rubrica si vuole però cercare, in particolare, di dare qualche consiglio di metodo, con l’obiettivo di semplificare ma nello stesso tempo avviare ragionamenti sulle priorità e sulla completezza. Ben lontani dall’essere esaustivi, si vuole stimolare una delle doti fondamentali del marinaio, ovvero la curiosità, la voglia di vedere, di capire e di sapere.

La prima fase della sicurezza in barca è proprio la conoscenza: conoscere ogni buco della barca, ogni funzione, ogni attrezzatura. Possiamo immaginare 4 livelli di preparazione e conoscenza della barca ma su ogni livello la trasversalità e la completezza devono essere totali. Il primo è il “ON-OFF”, come e dove si accendono i vari servizi che abbiamo, dal motore al frigorifero, il secondo è la conoscenza dell’impianto e il riconoscimento dei vari componenti, il terzo è la capacità di mettere mano ai principali possibili guasti e il quarto è avere la capacità di progettazione e quindi poter arrivare a personalizzare la barca in funzione di esperienze o preferenze.

Consideriamo, dunque, un “indice” generale delle principali caratteristiche di una barca con ambizioni di navigare, in modo da stimolare la curiosità, la voglia di metterci il naso e magari anche la testa! La barca è composta fondamentalmente da strutture, impianti e attrezzature. Sulle strutture, considerando che ovviamente il tema è enorme e dipende dai materiali e dai metodi di costruzione, dalla tipologia e dal concept dello scafo, come utilizzatori possiamo verificare alcuni punti fondamentali, come l’attacco di timone e deriva, lande, sartie, stralli e albero.

Sugli impianti (idraulico, elettrico, gas, oleodinamico) dobbiamo cominciare a ragionare dai “buchi” sotto al galleggiamento, a partire dalle prese a mare, assi di timone ed elica, collegamento deriva con lo scafo. Dalle prese a mare, che avranno le loro valvole, partono i tubi che vanno alle rispettive utenze, dove l’utilizzo è sotto o vicino alla linea di galleggiamento: sono importanti i sifoni (con sifon break), che si alzano sopra al galleggiamento in modo da evitare che si inneschi un flusso che possa portare acqua in barca (caso tipico la tazza del wc).

L’impianto elettrico, normalmente diviso tra i 12 volt e i 220 di quando si è collegati in banchina o al circuito del generatore, ha il suo utilizzo fondamentale tra motore, accensione, ricarica batteria (alternatore) e naturalmente la parte servizi con luci, strumenti, pompe, salpa ancore, ecc. Motore e servizi devono avere due linee separate, in modo che i servizi non vadano a scaricare la batteria del motore (eventualmente è possibile fare un ponte tra le due). L’impianto gas, dalla bombola che deve essere esterna allo scafo, con la prima possibilità di intercetto, fino alla cucina, dove ci deve essere un’ulteriore valvola di chiusura, deve avere un tubo certificato e una scadenza.

L’attrezzatura va dalla linea di ormeggio, che sia banchina o ancora, all’attrezzatura di coperta, winch, stopper, bozzelli, fino all’attrezzatura velica, drizze, scotte e tutti i passaggi che ne conseguono. Rientrano nell’attrezzatura anche tutte le dotazioni di bordo, che siano obbligatorie o funzionali all’andamento della barca. Il marinaio vorrebbe avere a bordo tutto quello che serve e non avere niente di quello che non serve: ricerca infinita e forse un po’ utopistica. Di sicuro sull’attrezzatura generale della barca si riconoscono le declinazioni del marinaio-ingegnere, marinaio-velista, marinaio da rada, marinaio da navigazione lunga e, perché no, marinaio-cuoco! Ma di certo un marinaio non perderà la sua voglia di curiosare, anche fosse solo per preparare la migliore focaccia possibile a bordo!

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