Trombe d’aria e maxi mareggiate: il carattere meteo di un Mediterraneo che cambia
Negli anni recenti il Mediterraneo ha manifestato un carattere nuovo e per molti versi sconosciuto
Trombe d’aria e maxi mareggiate: il carattere meteo di un Mediterraneo che cambia
Negli anni recenti il Mediterraneo ha manifestato un carattere nuovo e per molti versi sconosciuto
La tromba d’aria al largo di Palermo che ha causato il tragico affondamento del veliero Bayesian e la maxi mareggiata che ha colpito nei giorni scorsi le isole Baleari, danneggiando numerose imbarcazioni, sono solo alcuni degli eventi meteo estremi che stanno caratterizzando l’estate del 2024. A rendere questi fenomeni sempre più violenti sono i cambiamenti climatici che stanno interessando in particolare il Mar Mediterraneo, come avevamo spiegato in questo articolo di due anni fa a cura di Gianfranco Meggiorin di Navimeteo.
Operare nell’ambito dei servizi meteo ed avere un quotidiano dialogo con i vari attori dell’industria marittima permette di avere dei riscontri frequenti e puntuali di quanto stia accadendo. Entrare nel merito dei cambiamenti climatici su scala globale è tema che va approfondito dai climatologi ma prendere atto che negli anni recenti il Mediterraneo abbia manifestato un carattere nuovo e per molti versi sconosciuto è un argomento dibattuto non solo i ricercatori ma anche dalla “gente di mare”.
Interagendo con i comandanti di yacht e navi, con gli operatori di porti e approdi, con i professionisti dei lavori e trasporti marittimi, ci si rende conto di quanto importante sia oggi la comprensione di questo mutamento in relazione alle decisioni operative che ognuno, nel proprio ambito, deve saper assumere. Anche i più esperti pescatori, che a bordo di un peschereccio sono abituati da sempre a cogliere i segni di un cambiamento del tempo all’orizzonte attraverso la propria sensibilità e capacità osservativa, si dicono sorpresi e in difficoltà.
Per questo motivo, avendo dedicato il mio impegno professionale dapprima alla navigazione e quindi al settore dei servizi meteo per la navigazione, ho pensato di introdurre qui alcuni punti relativi alla comprensione del tempo sul Mediterraneo che meritano certamente di essere approfonditi.
Con un meteo che cambia cambiano le tecniche della navigazione meteorologica
Se il meteo si comporta in modo anomalo, inevitabilmente si devono adattare le tecniche e le decisioni di navigazione meteorologica. L’esperienza ha insegnato quali siano le rotte e i ridossi più sicuri in base ai flussi dei venti dominanti come il Maestrale, il Libeccio, lo Scirocco e gli altri venti del Mediterraneo. L’arrivo di una burrasca, grazie ai modelli meteorologici e ai bollettini sempre più dettagliati, è in genere ben “fotografata” dai diversi centri meteorologici.
L’alternanza tra i sistemi di tempo perturbato e le condizioni maneggevoli è un elemento piuttosto consueto ma ciò che oggi stupisce è la frequenza di fenomeni intensi a carattere locale come i groppi temporaleschi, in sviluppo e movimento assai rapido, che si sviluppano in condizioni meteo marine generalmente maneggevoli. Questo è un fattore che può sorprendere molti.
Forecasting and Nowcasting
Le due tecniche di monitoraggio meteorologico viaggiano in parallelo e si integrano costantemente. Le previsioni dei modelli e dei bollettini indicano le condizioni meteo marine attese su una determinata zona di mare nelle prossime 6/12/24/48 ore, fino a 5 giorni. Invece il nowcasting punta, attraverso le immagini satellitari, il radar, il lightning detector e le osservazioni, ad individuare e seguire lo sviluppo, lo spostamento e l’intensità del fenomeno temporalesco. Nel Mediterraneo, specie quando il tempo è in evoluzione, resta azzardato andare oltre i 5 giorni di tendenza.
Weather Warnings e sistemi di comunicazione
Esistono oggi più tecnologie e sistemi per poter seguire una linea temporalesca nel suo sviluppo e spostamento. Il navigante che ha la possibilità di connettersi ad internet può effettuare un monitoraggio meteo nella propria area, specie se si trova in rada all’ancoraggio e anche se i bollettini e i modelli non sono così chiari nell’indicare un rischio di temporali.
Ciò su cui si concentrano i centri e le società di servizi meteo è sullo sviluppo, per essere in grado di trasmettere gli avvisi di criticità in funzione della posizione delle unità e dello spostamento dei sistemi. Le tecnologie non mancano e ciò può contribuire a mitigare il rischio che, come accaduto sulle coste della Corsica lo scorso 18 agosto, le imbarcazioni siano sorprese dalla violenza del fenomeno.
La stagionalità del tempo
Consultare le tabelle climatologiche o le “pilot charts” per determinare quali condizioni siano statisticamente più frequenti in un determinato periodo dell’anno evidenzia spesso delle marcate differenze rispetto all’evoluzione meteo che stiamo osservando. Le temperature dell’aria e quelle superficiali del mare, i venti prevalenti, la frequenza delle burrasche e il moto ondoso si discostano frequentemente e nettamente da quanto l’esperienza di anni ci aveva insegnato.
Per certi versi è come se le stagioni sconfinassero sul calendario meteorologico una sull’altra. Ad esempio, sui nostri mari l’autunno è il periodo del passaggio delle estese perturbazioni provenienti dall’Oceano Atlantico e del rischio di mareggiate e precipitazioni, mentre invece si presenta con prolungati periodi anticiclonici o maree barometriche a debolissimo gradiente.
Training e conoscenza
Tutti coloro che navigano per diporto o per professione e che operano nell’ambito dell’industria marittima seguono, con diversi livelli di approfondimento, il tema della meteorologia marina e dell’oceanografia. Questo capitolo è parte integrante della formazione e preparazione alla navigazione. Tutto il resto si impara a bordo.
La manualistica classica si è focalizzata sulla comprensione dell’evoluzione del tempo sulla base delle teorie e delle moderne tecniche. L’evoluzione di queste ultime, che mettono a disposizione di ognuno più strumenti e informazioni, e la necessità di reagire e decidere in funzione delle criticità meteo, ha portato i diversi centri di formazione per la navigazione ad aggiornare la propria proposta formativa con dei moduli “meteo pratici”.
Navimeteo collabora con l’Accademia della Marina Mercantile e con La Belle Classe Academy dello Yacht Club di Monaco, oltre che con altri centri di formazione e scuole di mare, con la finalità di condividere quanto appreso nella quotidianità operativa dei servizi marittimi e a complemento dello studio dei principi e delle tecniche per la comprensione del tempo sul mare.
L’acquisizione del metodo e la conoscenza dell’utilità e dei limiti dell’informazione meteo sono temi accessibili a tutti attraverso la partecipazione agli incontri e ai corsi pratici. La priorità è la sicurezza dell’andar per mare. Le statistiche indicano che il 30% degli incidenti di navigazione è dovuto alle situazioni di cattivo tempo e la conoscenza del meteo va quindi considerata una vera e propria “dotazione” di bordo.
Fonte video: Portoferraio, Isola d’Elba – Credit: Marco Mensa
Gianfranco Meggiorin
Argomenti: meteo