“Navigator’s manual”, il libro di studio fondamentale per chi sogna una carriera in plancia – DN intervista l’autore

Riccardo Tarchini è l’autore di “Navigator’s manual”, il prontuario completo per allievi e ufficiali di coperta della Marina mercantile

Un manuale imponente ma esplicativo e ben fatto: è “Navigator’s manual”, il prontuario completo per allievi e ufficiali di coperta della Marina mercantile che sognano una carriera in plancia e che, quindi, devono prepararsi per affrontare i vari step e i vari esami di abilitazione.

A scriverlo è stato un giovane ufficiale, Riccardo Tarchini, che ha pubblicato questo manuale di studio con Edizioni Il Frangente. Il libro (928 pagine, 115 euro) affronta i vari argomenti da conoscere per chi desidera lavorare a bordo di una nave come ufficiale o, meglio ancora, come comandante. Nel corso della sua esperienza come ufficiale di navigazione a bordo di navi da crociera, l’autore ha potuto toccare con mano la grande difficoltà di non disporre di un manuale che contenesse le principali nozioni teoriche, tecniche e pratiche da imparare.

“Navigator’s Manual” è il frutto di una raccolta meticolosa di materiale proveniente da libri di testo, appunti e pubblicazioni, ordinato e suddiviso in base agli ultimi programmi ministeriali, che lo rende un manuale utile e concreto per gli allievi e gli ufficiali di navigazione, in modo particolare nella preparazione agli esami di abilitazione dei titoli professionali.

Ogni argomento è trattato con un linguaggio chiaro ed essenziale ed è corredato da immagini e illustrazioni grafiche realizzate ad hoc, per esprimere con semplicità e praticità nozioni e concetti complessi.

Il manuale rappresenta un testo valido anche per gli studenti dell’Istituto tecnico trasporti e logistica (specialmente per approfondire gli argomenti trattati durante l’anno scolastico), per coloro che intendono sostenere l’esame della patente nautica, per gli appassionati e per i neofiti curiosi di conoscere il mondo marittimo.

L’AUTORE – RICCARDO TARCHINI

Riccardo Tarchini nasce a La Spezia nel 1991. Frequenta l’ex istituto nautico della sua città e nel 2011 inizia il percorso come allievo ufficiale di coperta all’Accademia italiana della Marina Mercantile di Genova. Nel dicembre dello stesso anno si imbarca come allievo ufficiale sulla nave passeggeri Costa Deliziosa per il primo giro del mondo con Costa Crociere. Tocca i principali porti degli Stati Uniti, le Hawai, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, India, Emirati Arabi ed Egitto, attraversando sia il Canale di Panama che lo Stretto di Suez.

Nel 2014 consegue il titolo di ufficiale di navigazione e, sempre a bordo delle navi di Costa Crociere, imbarca prevalentemente nel Mediterraneo. Nel 2018 ottiene il titolo di primo ufficiale di coperta su navi di stazza lorda uguale o superiore a 3.000 tonnellate. Dal 2019 si imbarca come secondo ufficiale di coperta con Costa Crociere e Aida. Ha avuto diverse esperienze di insegnamento in scuole private a La Spezia e dal 2020 è docente all’Accademia italiana della Marina Mercantile. Nel 2022 ha conseguito il grado di primo ufficiale.

L’INTERVISTA A RICCARDO TARCHINI

Riccardo Tarchini, partiamo dalle origini: come nasce la sua passione per il mare?

La mia passione per il mare è nata quando ero bambino, nonostante sia cresciuto nell’entroterra spezzino. I miei genitori portavano me e mio fratello in spiaggia a Deiva Marina, pressoché all’alba, dietro il consiglio di un dottore di altri tempi, per farci respirare il salino. Affascinato dalle onde, dal loro suono e dalla loro potenza, ho iniziato ad apprezzare la magia del mare. La scelta dell’Istituto Nautico, invece, è stata fortemente voluta da mia madre. Alle medie non avevo idea di quale scuola frequentare: l’orientamento con il Nautico, in una splendida giornata in barca, ha chiarito ogni dubbio.

La sua formazione è avvenuta principalmente a bordo di navi da crociera. Quali sono gli aspetti positivi e negativi di questo tipo di imbarchi? Ci sono tipologie di imbarchi che si sentirebbe di consigliare più di altri?

Le navi da crociera rappresentano un ambiente di lavoro molto dinamico, sia dal punto di vista tecnico che umano. Posso affermare senza esitazioni che non esiste una crociera uguale all’altra, nonostante l’itinerario di alcune navi resti lo stesso per diversi mesi. L’assenza di monotonia credo sia l’aspetto più positivo di questa tipologia di navi.

Un altro lato positivo è dato sicuramente dai rapporti umani che si vengono a creare con le tante e diverse realtà che si trovano a bordo: oltre ad aver coltivato rapporti speciali di amicizia con tanti colleghi di diversi dipartimenti, ho avuto la possibilità, appena ventenne, di aprire la mia mente e di imparare a guardare oltre l’apparenza. Tra i contro spiccano sicuramente la mancanza di tempo, a causa di itinerari molto forzati e dettati dagli orari delle attività per i passeggeri e l’eccessivo accumulo di carta, ahimè, frutto di un sistema procedurale particolarmente vasto e complesso.

Non credo esista, invece, una risposta netta per la seconda domanda: non vi è un tipo di nave migliore dell’altro perché tutto sta negli obiettivi che ognuno si fissa. Alcuni sostengono che non fare esperienza sulle navi cargo ti renda un ufficiale incompleto: non potrei essere più in disaccordo. Personalmente ho intrapreso questa professione con lo scopo di far carriera sulle navi da crociera e mi ritengo pienamente soddisfatto di aver iniziato direttamente da allievo. Lo stesso discorso si può applicare alle altre tipologie di navi. Il mio consiglio è quello di seguire sempre le proprie idee e lavorare per raggiungere gli obiettivi fissati.

Allievo ufficiale nel 2011, fino a diventare primo ufficiale nel 2022: in questo decennio è cambiato il modo di andare per mare? E il suo lavoro, al netto dell’aumento di responsabilità, è cambiato?

La continua ricerca tecnologica ha decisamente migliorato il mondo marittimo: basti pensare alla grande innovazione portata dall’ECDIS! Avendo iniziato nel 2011 ho vissuto, come altri colleghi, la transizione tra il passato e il futuro: solamente dopo aver pianificato le rotte sulle carte tradizionali e corretto settimanalmente le pubblicazioni cartacee, posso pienamente apprezzare gli enormi vantaggi della digitalizzazione. Tutto a portata di click!

Certo, non mancano le lamentele in chiave nostalgica di chi si ostina a rifiutare le notevoli migliorie degli ultimi anni. Mi è capitato più volte di discutere con ufficiali e comandanti più grandi di me, particolarmente avversi a qualsiasi tecnologia e audaci difensori di sestanti e carte nautiche. Lo shipping internazionale di oggigiorno richiede determinati e specifici standard: chi non vuole o non è in grado di soddisfarli, non deve salire a bordo.

Lei è anche docente all’Accademia Italiana della Marina Mercantile. Quali consigli si sentirebbe di dare a un ragazzo che volesse intraprendere una carriera come la sua?

Negli ultimi anni ho formato diversi allievi a bordo delle navi e ho notato, con grande soddisfazione, che la maggior parte è davvero motivata e volenterosa. Intraprendere oggi la carriera marittima richiede grandi sacrifici, purtroppo non adeguatamente retribuiti. Basti pensare che, da quando ho iniziato io, il salario mensile da allievo è stato praticamente dimezzato.

Ai ragazzi che incontro sul ponte di comando e tra i banchi dell’Accademia dico sempre di non mollare, di andare avanti nonostante le difficoltà che incontreranno, troppe volte rappresentate da superiori frustrati e incapaci di formare professionalmente. Torno nuovamente a quanto detto prima: seguire le proprie idee e coltivare le proprie passioni per raggiungere gli obbiettivi fissati.

Parliamo del libro. Cosa troviamo all’interno?

Il manuale è una raccolta ordinata di materiale nautico, suddiviso per argomenti e sviluppato secondo i requisiti per gli esami di conseguimento dei titoli professioni di coperta. La base è data da una serie di appunti personali, trascritti in formato elettronico dal quarto anno del Nautico, che ho ampliato e migliorato nel corso degli anni in Accademia e a bordo.

L’idea di trasformare i miei appunti personali in un libro è nata per caso, dopo aver ricevuto diversi suggerimenti da vari amici e colleghi. È stato un processo abbastanza impegnativo, specie per quanto ha riguardato l’impaginazione e la sistemazione delle immagini. Non posso che ritenermi soddisfatto del lavoro finale, del quale sto già ricevendo i primi feedback molto positivi da parte di numerosi colleghi, anche con alcune piccole correzioni ed osservazioni che saranno sicuramente tenute in conto nelle prossime edizioni.

Come detto prima, il settore marittimo è soggetto ad una continua e costante evoluzione procedurale/legale e tecnica. Anticipo che sto già lavorando, con un’amica interprete e traduttrice, ad una versione in inglese del medesimo manuale.

Qual è l’ostacolo più grande che incontrano oggi gli allievi ufficiali sui banchi di scuola e durante le prime esperienze a bordo?

Il salto dalla teoria alla pratica è forse il più grande ostacolo che ha accompagnato, accompagna e accompagnerà le prime esperienze a bordo. Ad oggi la scuola italiana, a differenza di altri Paesi europei, è ancora troppo improntata su argomenti teorici e troppo poco sulla pratica. Sono pochi gli Istituti Nautici che hanno a disposizione simulatori e personale capace di utilizzarli adeguatamente.

Anche i libri scolastici sono stati, negli ultimi anni, un grande problema: pochi testi, complicati e confusi. Il mio manuale vuole porsi più come una guida teorico-pratica per chi ha già fatto esperienze a bordo ma, allo stesso tempo, può tornare utile per chi vuole conoscere e comprendere concetti e argomenti che riguardano la vita sulle navi.

La copertina del libro

Navigator’s manual

di Riccardo Tarchini

Edizioni Il Frangente, Verona, 2022

Pagine: 928, illustrate a colori

Prezzo: 115,00 euro.

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