A cura di Giuseppe Orrù

PierLuigi Ausonio: “Dopo le navi militari progettai il mio primo yacht: un dislocante veloce da 37 metri di Codecasa”

PierLuigi Ausionio è un architetto navale e ingegnere meccanico. Dopo aver progettato navi militari, ha iniziato a curare l’architettura navale di yacht per i più importanti cantieri

PierLuigi Ausonio: “Dopo le navi militari progettai il mio primo yacht: un dislocante veloce da 37 metri di Codecasa”
A cura di Giuseppe Orrù

PierLuigi Ausonio: “Dopo le navi militari progettai il mio primo yacht: un dislocante veloce da 37 metri di Codecasa”

PierLuigi Ausionio è un architetto navale e ingegnere meccanico. Dopo aver progettato navi militari, ha iniziato a curare l’architettura navale di yacht per i più importanti cantieri

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PierLuigi Ausonio si è laureato in Architettura Navale e Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Genova nel 1981. Presto è entrato a far parte dei Cantieri Navali Riuniti (poi Fincantieri – Divisione Navi Navali) nella sede di Genova, al Dipartimento di Ricerca e Sviluppo, ed è stato coinvolto nella progettazione idrodinamica di scafi ed eliche per diverse navi, per la Marina Militare italiana e di altri Paesi, tra cui fast attack crafts, patrol, corvette, cacciatorpediniere, navi da sbarco, navi oceanografiche e sottomarini.

Nel 1989 ha iniziato a lavorare come architetto navale indipendente, consulente e progettista per alcuni dei principali cantieri navali italiani, tra cui Azimut-Benetti, Codecasa, Baglietto, Mondo Marine, Rodriquez, Cantieri di Lavagna, Canados, Perini Navi, Picchiotti, Sanlorenzo, Overmarine e altri. Inoltre ha lavorato come progettista di eliche per Detra Custom Propellers.

Nel periodo dal 2003 al 2012 è stato poi partner di due società di architettura navale e ingegneria marittima con sede a Genova e Savona. Attualmente lavora con P.L.A.N.A.Design (PierLuigi Ausonio Architettura Navale), studio con sede a Sanremo, ed è partner della società di architettura navale e ingegneria navale Nav.Ars Srl, con sede ad Arenzano. E’ specializzato nel campo dell’architettura navale e dell’idrodinamica applicata ed è coautore di numerosi articoli presentati a simposi internazionali.

Ingegnere Ausonio, com’è avvenuto il suo incontro con la nautica?

Al Salone Nautico di Genova del 1975, quando accompagnai un amico il cui padre era impegnato in trattative commerciali relative ad imbarcazioni da lavoro con i rappresentanti di alcuni Paesi africani. A quell’epoca stavo per iniziare il primo anno del corso di laurea in Ingegneria Navale e Meccanica.

Quali sono gli elementi che un architetto deve considerare e ponderare nel progetto di una nuova imbarcazione?

Gli elementi che intervengono nella cosiddetta “spirale di progetto” sono ovviamente numerosi. Tra questi posso citare, in ordine non necessariamente di importanza o temporale, il layout previsto da chi ha fatto il “concept design”, le prestazioni e le caratteristiche richieste in termini di velocità, autonomia, stabilità, comfort e la valutazione preliminare dei pesi e relativa distribuzione. Vengono poi analizzate le caratteristiche dei sistemi di propulsione e governo e il disegno della carena sulla base degli elementi che ho citato e, in particolare, l’ottimizzazione integrata con i sistemi di propulsione.

Quanto e come influiscono le richieste di un armatore? Si rispettano a pieno o si lascia spazio alla creatività del designer?

Un nuovo motor yacht si progetta, di solito, sulla base delle richieste di un armatore. Sta quindi al concept designer indirizzare i desiderata dell’armatore, in modo che l’insieme risulti tecnicamente fattibile e con buone probabilità di successo. L’architetto navale deve quindi tradurre in un progetto tecnico quanto elaborato dal concept designer, interagendo con il concept designer stesso quando necessario.

La prima barca non si scorda mai. Lei ricorda la prima che ha disegnato?

Nel 1991 avevo concluso da poco la mia esperienza nel settore delle navi militari e fui chiamato da Fulvio Codecasa. Mi chiese di progettare l’architettura navale di un motor yacht di tipo nuovo per il suo cantiere, un dislocante veloce in lega leggera da 37 metri di lunghezza e prestazioni piuttosto impegnative. Fu varato l’anno successivo con il nome di “Aquajoy” e alle prove in mare dimostrò prestazioni pienamente soddisfacenti.

Qual è il progetto a cui è più legato e perché?

Quella prima barca del 1991, perché se non fosse stata un successo forse ora non farei questo mestiere.

Al di là del suo lavoro, qual è oggi il suo rapporto con il mare?

Il mio rapporto con il mare è assolutamente intenso. Ho vissuto tutta la vita sul mare e mi sveglio la mattina con il golfo di Sanremo di fronte. Ma lo vivo in maniera essenziale, non possiedo una barca.

 

Giuseppe Orrù

Foto di Claudio Colombo

 

NAUTICA IN UN RITRATTO. Un progetto di Liguria Nautica e Claudio Colombo che propone una galleria di personaggi liguri o comunque con un legame con la nostra regione, che hanno lasciato un segno nella nautica italiana o con profonde radici e sinergie con il nostro mare. Per ognuno di loro, vi presenteremo un ritratto fotografico realizzato da Claudio Colombo e un’intervista del nostro giornalista Giuseppe Orrù, per conoscere meglio ogni protagonista, anche con curiosità sulla loro vita privata.

 

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