Identificato nelle Florida Keys il relitto della nave da guerra del XVIII secolo “HMS Tyger”
La HMS Tyger era una nave da guerra britannica che nel 1742 finì incagliata sulla barriera corallina al largo di Garden Key
La HMS Tyger era una nave da guerra britannica che nel 1742 finì incagliata sulla barriera corallina al largo di Garden Key
I resti di un relitto del XVIII secolo, immerso nelle acque del parco nazionale Dry Tortugas, in Florida, sono stati identificati come quelli della HMS Tyger, una nave da guerra britannica che nel 1742 finì incagliata sulla barriera corallina al largo di Garden Key. Malgrado la presenza di un relitto fosse nota dal 1993, non era stato possibile dare un nome alla nave affondata a causa del disfacimento del materiale, dopo un evidente incendio, e della colonizzazione degli organismi marini avvenuta nel corso di due secoli e mezzo.
La svolta è avvenuta in seguito a delle campagne di ricerca subacquee iniziate nel 2021 a opera dell’archeologo navale Joshua Marano del Dry Tortugas National Park, del Submerged Resources Centre e del Southeast Archeological Centre. Sono stati infatti da poco rinvenuti resti di botti con delle fasce di rame tipicamente britanniche ma soprattutto cinque cannoni posti a circa 500 metri di distanza dal relitto principale. L’esame approfondito di questi ultimi ha portato finalmente ad una identificazione certa, quella della HMS Tyger, affondata nel 1742 durante la guerra anglo-spagnola chiamata “Guerra di Jenkin’s ear”, una disputa per il commercio e l’espansione coloniale avvenuta tra il 1739 e il 1748.
Ma quali furono le vicende di questa nave? La sua storia potrebbe tranquillamente essere narrata in un film. La Tyger venne varata nel 1647, addirittura 95 anni prima del suo affondamento, e per quasi un secolo fu in servizio per la Marina di Sua Maestà Britannica. Nacque come fregata da 38 cannoni e prese parte alla Guerra Civile inglese e alle tre guerre anglo-olandesi combattute tra il 1652 e il 1674. Dopo tante battaglie venne quindi ristrutturata e modificata in tre occasioni diverse, fino a quando nel 1722 la sua lunghezza fu aumentata da 30 a 40 metri, facendola diventare una nave di linea dotata di 50 cannoni.
L’affondamento
Nel gennaio 1742 la nave si trovava al largo di Cuba sotto il comando del capitano Edward Herbert, il cui incarico era quello di provvedere al blocco navale dell’isola, ai tempi di proprietà spagnola. Quando, però, il capitano venne a sapere di un gruppo di navi nemiche in navigazione verso il Messico, decise subito di partire al loro inseguimento. Un’errata identificazione di un gruppo di isole condusse invece la Tyger verso un banco di sabbia corallina, contro il quale finì per arenarsi la notte dell’11 gennaio. Gli uomini fecero di tutto per riuscire a riportare a galla la nave, scaricando in mare persino i cannoni che si trovavano a prua. Le cronache riferiscono che l’operazione parve avere successo ma che ben presto la Tyger finì per incagliarsi di nuovo sul corallo. Quando il comandante ritenne che non ci fossero più speranze di recuperarla, diede ordine ai 281 membri dell’equipaggio di abbandonarla e di riparare sull’isola oggi conosciuta come Garden Key.
Una scialuppa con nove marinai venne mandata alla ricerca di aiuto, mentre altri vennero impegnati sull’isola nella costruzione di una piccola fortificazione, che venne protetta con altri cannoni sottratti alla nave. Durante i 66 giorni passati a Garden Key il comandante Herbert provò a mandare altre spedizioni, cercò di assaltare una nave spagnola che passava nelle vicinanze e, alla fine, decise di dare fuoco alla sua nave per impedire che potesse diventare preda di guerra degli spagnoli. Poi avvenne la svolta. La scialuppa ritornò con una misera preda: uno sloop danneggiato che venne presto riparato alla bell’e meglio. Gli inglesi riuscirono così a formare un piccolo convoglio con lo sloop, la scialuppa e tre piccole barchette che avevano precedentemente sottratto al nemico. Questa eterogenea flotta di imbarcazioni che stavano a galla con lo sputo e di marinai mezzi morti di fame e di sete si mise in viaggio verso Port Royal, in Giamaica, riuscendo a raggiungerlo quasi due mesi dopo.
Il capitano fu sottoposto alla corte marziale per aver disobbedito agli ordini e abbandonato la nave ma i giudici tennero in considerazione anche il suo ardimento e l’indubbia capacità di portare in salvo l’equipaggio, per cui gli venne solo trattenuto lo stipendio e gli venne consentito di mantenere il suo grado nella Royal Navy, dove tornò a prestare servizio. La storia è stata pubblicata sull’International Journal of Nautical Archeology con il titolo “Alla caccia della HMS Tyger, 1742: identificazione di una nave di linea nel parco nazionale di Dry Tortugas”, a opera di Andrew Van Slyke e Joshua Marano.
Fonte foto: Brett Seymour National Park Service
Argomenti: relitti