Alla scoperta dei “musei degli abissi” del Sud Italia
Nel Sud Italia meravigliosi percorsi subacquei vanno alla riscoperta di un’identità troppo spesso dimenticata, anima di una cultura che ha influenzato il mondo
Nel Sud Italia meravigliosi percorsi subacquei vanno alla riscoperta di un’identità troppo spesso dimenticata, anima di una cultura che ha influenzato il mondo
Il patrimonio sommerso del Mediterraneo non ha eguali. Da millenni crocevia di commerci, civiltà, arte e cultura, i cui riflessi hanno ispirato il mondo, oggi questo mare è materia di grande attenzione da parte di una nuova forma di turismo, con interessanti sviluppi. Dalla XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. unico salone del genere al mondo, è emerso come una gran parte dei siti sommersi nel Mediterraneo sia situata nel Mezzogiorno d’Italia. Tesi confermata dalla XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che si è svolta a Paestum questo autunno, affiancata dalla mostra delle tecnologie applicate ArcheoVirtual, entrambe finalizzate alla valorizzazione di parchi e musei archeologici. Best practice di un dialogo interculturale riconosciuta dalle organizzazioni governative internazionali della cultura e del turismo di Onu, Unesco e UN Tourism.
La “Casa dei Pesci”
L’itinerario europeo “Blue Med“, oltre alle realtà sommerse da visitare in Italia, include quelle della Grecia e di Alessandria d’Egitto con i resti di Heracleion, nel VI e IV secolo a.C. polo del commercio fra il Mediterraneo e il Nilo. Un panorama altisonante, talvolta alimentato da attori senza pretese, genuini e puri, che definirei artigiani del settore. Il pescatore Paolo Fanciulli di Talamone, col suo spirito toscano pragmatico, diretto e animato da un’attenzione concreta al rapporto dell’uomo con la natura, nel 2012 ha dato vita alla “Casa dei Pesci“, un progetto pensato per contrastare la pesca illegale a strascico e oggi diventato un museo sottomarino di statue in marmo che, impedendo il passaggio delle reti, consente alla flora e alla fauna marina di riprodursi in pace.
Le prime 20 opere sono scese in mare nel 2015 a Talamone, nel Parco Naturale della Maremma, seguite da altre 19 nel 2020. Opere ottenute scolpendo 100 blocchi in marmo di Carrara donati dallo scultore Franco Barattini, che ha aderito al progetto insieme ad altri 39 artisti italiani e stranieri, tra cui Massimo Catalani, Massimo Lippi, Giorgio Butini e la scultrice inglese Emily Young, che hanno lavorato gratis. Per Catalani è “un piccolo simbolo di territorio riconquistato dalla natura, un modello unico al mondo che continua a crescere per la vita dell’economia e dei costumi delle popolazioni locali”. Agli inizi è stata una sfida difficile: due anni solo per il permesso di inabissare le opere, tempi accorciatisi moltissimo nel 2023 grazie all’attenzione verso il progetto e alla collaborazione di Regione Toscana e Comune di Orbetello. La scelta poi di posarle su un fondale di 5 metri, e non come le prime a circa 10 metri, è stata premiata da un numero di gran lunga maggiore di persone che in estate le hanno visitate quotidianamente.
Sempre nel 2023 l’Associazione Casa dei Pesci ha deciso di estendere le barriere a protezione del patrimonio ittico dei fondali con l’avvio de “La Casa dei Polpi“, per il ripopolamento dei polpi decimati dalla pesca intensiva con la tecnica dei “barilotti”. A supporto scientifico delle proprie attività, l’associazione ha stretto un accordo con l’Università di Siena per un cofinanziamento di 12.000 euro, che prevedeva la collaborazione per due anni di un ricercatore universitario nel monitoraggio dell’efficacia delle azioni svolte. Il 2024 ha visto l’ampliamento del museo sottomarino di Talamone e un Simposio di Scultura partecipato da cinque nuovi e noti artisti sotto la direzione di Emily Young, svoltosi nella tenuta di Paganico.
Poi l’avvio del progetto pilota “La Casa dei Polpi”, basato sul posizionamento in mare di tane artificiali costituite da anfore in terracotta ecocompatibile: per i polpi un rifugio e un ambiente favorevole alla riproduzione. Verificata la validità dell’iniziativa, verrà avviata una raccolta fondi per portare queste tane ad alcune migliaia. Grazie ad un accordo con il Liceo Artistico di Arezzo, gli studenti di alcune classi si sono cimentati nella realizzazione di anfore artistiche collocabili nel museo sottomarino. Circa 70 blocchi di tipo Ittical costituiscono tre nuove barriere a protezione dei pesci, posate tra la Foce dell’Ombrone e Marina di Grosseto, in aree concordate coi pescatori artigianali di Marina di Grosseto.
Come visitare la Casa dei Pesci
Raggiunto il borgo di Talamone, nel Comune di Orbetello, il museo è accessibile a nuoto partendo dalla spiaggia del “Bagno delle Donne“. In condizioni meteo favorevoli, le opere sono visibili nuotando in superficie con maschera e boccaglio: per una visita più completa è opportuno l’utilizzo di attrezzature per immersioni subacquee. Maremma Escursioni organizza esperienze guidate come giri in barca lungo la costa interessata dal progetto per scoprire di più sulla sua mission, snorkeling e immersioni subacquee per vedere da vicino le sculture e la vita marina che le circonda e incontri con Paolo Fanciulli riguardanti la sua storia e la pesca sostenibile.
Il Parco Archeologico Sommerso di Baia
Tra le eccellenze spicca il Parco Archeologico Sommerso di Baia, il più grande sito archeologico sommerso conservato al mondo, inserito nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei, culla della civiltà ellenico/latina, che abbraccia parte di Napoli e diversi altri Comuni tra cui Pozzuoli col suo golfo. Il luogo dove le acque del mare coccolano e custodiscono più di 170 ettari di resti della città di Baia, il “Portus Julius” e una parte della Ripa di Pozzuoli, al tempo centro dei commerci del Mediterraneo. In breve, più di 2.000 anni di mosaici, terme, palazzi, ville, magazzini e depositi celati da uno spolvero sabbioso che li protegge.
Area protetta dal 2002 e luogo di ricerca, scavi, restauri e ricostruzioni del progetto “Restaurare sott’acqua” dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, oggi conta circa 15.000 visitatori l’anno. Premiato e caldamente consigliato da TripAdvisor, in 25 anni di vita ha sviluppato 7 percorsi di visita e 14 siti di immersione, per lo più gestiti dal diving Centro Sub Pozzuoli con un ricco programma di immersioni, snorkeling e non solo. Da regolamento, le immersioni devono essere fatte con guide abilitate, al massimo 8 visitatori per volta e con una guida ogni 4, e per ogni zona non più di 5 al giorno. Lo stesso vale per lo snorkeling ma con un massimo di 12 persone a visita e un accompagnatore ogni 6. Le visite in canoa devono invece essere effettuate di giorno e rispettare una serie di regole dedicate. Il clima è ideale: il golfo di Pozzuoli è riparato da quasi tutti i venti dominanti, con un’acqua di superficie sui 15°C nei mesi freddi e 27°C nei mesi caldi, mentre in immersione è dai 13 ai 22°C.
I percorsi sono divisi tra la zona A e la zona B del parco e il più famoso è quello del “Ninfeo di Claudio“, sotto il promontorio Punta dell’Epitaffio, in ordine di tempo l’ultima delle immersioni aperte al pubblico ma che, a lavori finiti, promette di essere una delle più affascinanti. Per adesso sono terminati il restauro dell’antico ninfeo, un tratto della “via Herculanea” e il collocamento di copie delle statue negli ambienti dove erano in origine. Lungo il percorso si possono ammirare la statua della piccola Ottavia Claudia, due figure del dio Bacco Baios, scolpito nell’atto di riempire la coppa a Ulisse da offrire al ciclope, e una buona parte della bellissima via Herculanea.
Non è certo da meno Villa dei Pisoni, con i resti dei colonnati e i corridoi dei portici attorno a quello che doveva essere un grande giardino su cui si affacciavano stanze con splendidi mosaici pavimentali, una fontana e una grande piscina termale in ottimo stato di conservazione. Quasi 2.000 mq di villa che disponeva di bacini di approdo, era protetta dai venti salini grazie a una serie di pilae a doppia fila e, come tutte le ville marittime della zona, era munita di peschiere per l’allevamento del pesce da tavola e da esportazione, all’epoca un vero business.
Nella zona A del parco si distingue poi il sito di immersione “Terme di Lacus“, dal 2020 aperto al pubblico e, data la poca profondità, adatto allo snorkeling e all’apnea. Un grande complesso termale sulla riva interna del Lacus, dove sono visibili delle colonne poste in senso orizzontale per fare da “diga” all’avanzamento delle acque provocato dalla sommersione della costa. Qui è stato rinvenuto un mosaico policromo definito dagli esperti il più bello al mondo tra quelli sommersi. Da non dimenticare poi la Villa con ingresso a Protiro, famosa per i mosaici delle Pelte, dei Lottatori e dei Pesci, per gli affreschi, per i resti di antiche botteghe, per le colonne marmoree e per gli impianti termali, senza contare una serie di stanze attorno ad un atrio centrale con splendidi mosaici (composti da tessere bianche e nere) simili a grandi tappeti.
Nella zona B attrae invece l’attenzione il Portus Julius, una grandiosa struttura portuale commissionata nel 37 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa durante la guerra civile tra Ottaviano e Sesto Pompeo. Al tempo arsenale della flotta di Miseno, collegato tramite canale navigabile ai laghi di Lucrino e D’Averno, disponeva di un molo costiero di 372 metri eretto su archi appoggiati a 15 piloni quadrangolari ed era difeso da una diga su cui passava la via Herculanea. Vestigia di cui oggi sono visibili diversi resti e persino alcuni mosaici.
Gli amanti del brivido possono sperimentare una nuotata a 15 metri di profondità presso la Secca delle Fumose, tra pilae e sorgenti gassose calde ancora attive, mentre per gli appassionati delle escursioni in barca con fondo trasparente c’è la IRIS, in partenza dal porto di Baia, a Bacoli, e prenotabile non meno di 24 ore prima, che porta alla scoperta delle ville, delle Terme di Lacus e della Villa a Protiro. Per organizzare una visita al Parco Archeologico Sommerso di Baia, contattare il Centro Sub Pozzuoli allo 08118991982 o su WhatsApp al 3315008374 oppure recarsi in via Milliscola – Lido Montenuovo Beach Resort, in località Lucrino, a Pozzuoli.
Mappa del Museo sottomarino di Talamone
Elenco delle opere del Museo sottomarino di Talamone
Opere 2015-2020
- ZIGGURAT (Massimo Catalani)
- GENTLE GUARDIAN (Emily Young)
- YOUNG GUARDIAN (Emily Young)
- LA VELA IN MARE (Andrea Marini Leandri)
- STARFISH (Francesca Bonanni)
- MATERIA PRIMA (John Cass)
- PORTATA DALLE ONDE DEL MARE (Johannes Goelles)
- MESSAGE IN THE BOTTLE (Rahel Kimmich)
- AL SOLE (Marco Borgianni)
- LEGAME (Aurora Avvantaggiato)
- VITA E MORTE PRODIGIOSO DUELLO (Massimo Lippi)
- ITTICO OBELISCO (Massimo Catalani)
- THE WEEPING GUARDIAN (Emily Young)
- TALAMONE E LA SIRENA – MITI E LEGGENDE DEL MARE (Massimo Lippi)
- ACQUA (Giorgio Butini)
- FUTURO (Giorgio Butini)
- SIRENA (Lea Monetti, Aurora Avvantaggiato)
- ISTRICE MARINO (Rahel Kimmich)
- IDEOGRAMMI DEL MARE (Cristoforo Maria Lippi)
Opere Simposio 2023 (direttore artistico Giorgio Butini)
- FRAMMENTI DI LUCE (Wimar Van Ommen)
- IL GRANDE TUFFO (Anna Torre)
- SOGNO DI UN PESCATORE (Claudia Zanaga)
- INSEGUIMENTO PROFONDO (Ege Kolcu)
- NAUTILUS (Masa Paunovich)
Opere Simposio 2024 (direttrice artistica Emily Young)
- PORTA PER GLI ABISSI (Stefano Corti)
- SIGILLO (Giacomo Bernardi)
- CIMITERO SENZA NOME (Nikolas Maniatakos), dedicata alla memoria di un ufficiale della divisione Palombari della Marina Militare morto nel 2024 in un incidente in mare
- IL GUARDIANO (Abdulkadir Hocaoglu)
- GENESI (Maria Grazia Collini)
Donatella Zucca
Fonti foto: L. Forzini e G.Anselmi