Templi sommersi ritrovati al largo delle coste egiziane
Nel mar Mediterraneo, al largo di Alessandria, sono stati scoperti un antico tempio egizio dedicato al dio Amon e un santuario greco della dea Afrodite
Nel mar Mediterraneo, al largo di Alessandria, sono stati scoperti un antico tempio egizio dedicato al dio Amon e un santuario greco della dea Afrodite
L’archeologo francese Franck Goddio ha ritrovato due templi sommersi al largo delle coste egiziane. Goddio è un archeologo di fama mondiale che nel 1987 ha fondato l’Institut Européen d’Archeologie Sous-Marine (IEASM), un’associazione senza scopo di lucro che individua, esplora e scava siti sommersi in stretta collaborazione con le autorità dei Paesi interessati.
Dopo ricerche effettuate con i metodi più moderni, gli oggetti recuperati dall’IEASM vengono sottoposti ad attività di restauro e conservazione, quindi arricchiscono le collezioni permanenti dei musei nazionali dei Paesi in cui sono stati scoperti oppure diventano i protagonisti di eccellenti mostre itineranti a livello mondiale.
Il loro metodo di ricerca ha portato a numerose scoperte significative e storicamente importanti, come la ricostruzione dell’antico porto di Alessandria o il ritrovamento della città di Thonis-Heracleion, avvenuto nel 2000 dopo cinque anni di ricerche, utilizzando una combinazione di documenti storici e tecnologia moderna.
Adesso nel mar Mediterraneo, al largo di Alessandria, sono stati scoperti un antico tempio egizio dedicato al dio Amon e un santuario greco della dea Afrodite, entrambi ricchi di oggetti meravigliosi in buono stato di preservazione. La scoperta è stata fatta da un’équipe congiunta franco-egiziana nella stessa baia di Abu Qir, dove giace la città di Thonis-Heracleion. Sotto il pavimento del tempio di Amon sono state anche scoperte delle strutture in legno, straordinariamente ben conservate.
Thonis-Heracleion era un’antica città portuale che viene citata nei documenti storici fin dal XII secolo a.C. e visse il suo periodo di massimo splendore dal VI al IV secolo a.C. Per centinaia di anni fu il principale porto d’ingresso in Egitto per le navi greche, fino a quando fu sostituita da Alessandria a partire dal II secolo a.C.
Il declino della città fu causato da un disastro naturale: un terremoto, forse seguito da uno tsunami, che provocò l’erosione del suolo sotto la città. In seguito al crollo delle infrastrutture, i suoi resti iniziarono lentamente ad affondare sotto la superficie, rimanendo però visibili fino all’VIII secolo d.C., prima di scomparire completamente sotto le onde, dove giacevano indisturbati da oltre 1.200 anni.
Sotto la superficie del mare e sepolto dalla sabbia, il sito archeologico non è stato sottoposto ai saccheggi così evidenti in altri monumenti egiziani come la Valle dei Re. Nell’area interessata dagli scavi sono state rinvenute in questi anni circa 70 navi, oltre a monete, statue, gioielli e ceramiche, oggetti indicativi di una città ricca e fiorente. Nel 2022 Goddio riteneva che fosse stato scavato solo il 5% di Thonis-Heracleion: c’è quindi ancora tutto un mondo da riportare alla luce.
Quando una squadra di sommozzatori si è immersa nel canale meridionale della città, dove è crollato il tempio di Amon durante il cataclisma, sono apparsi ai loro occhi dei veri e propri tesori. “Strumenti rituali d’argento, gioielli d’oro e fragili contenitori di alabastro per profumi o unguenti”, come riporta un rapporto pubblicato sul sito di Goddio. “Questi – si legge ancora nel rapporto – testimoniano la ricchezza del santuario e la fede degli abitanti della città portuale”.
A est del tempio di Amon i subacquei hanno invece scoperto un tempio greco dedicato ad Afrodite, la dea greca dell’amore, che ha restituito numerosi reperti ma ha anche permesso di ricostruire la presenza greca nella città durante il periodo dei faraoni. Anticamente in Egitto era infatti consentito ai greci vivere, commerciare e adorare i propri dei nei propri templi, con un’apertura mentale poco frequente in quei secoli. Il ritrovamento di armi greche indica poi la presenza di soldati ellenici in città, che probabilmente avevano il compito di proteggere mercanti e commerci.
Fonte foto: Franck Goddio – IEASM
Argomenti: Daily Nautica