03 febbraio 2025

Gli incredibili porti turistici dell’Arabia Saudita sul Mar Rosso

03 febbraio 2025

In linea con gli obiettivi d’indipendenza dal petrolio attraverso solare, eolico e idrogeno, l'Arabia Saudita mira allo sviluppo di uno yachting eco-friendly a partire dai suoi marina

In linea con gli obiettivi d’indipendenza dal petrolio attraverso solare, eolico e idrogeno, l'Arabia Saudita mira allo sviluppo di uno yachting eco-friendly a partire dai suoi marina

5 minuti di lettura

In linea con gli obiettivi d’indipendenza dal petrolio attraverso solare, eolico e idrogeno, l’Arabia Saudita mira allo sviluppo di uno yachting eco-friendly, a partire dai suoi marina. Progetti avveniristici e destinazioni per il grande yachting, come Jedda Marina e Yacht Club, Sindalah Island e Amaala Triple Bay Marina, col futuro Yacht Club realizzato in partnership con M3 (divisione di Monaco Marina Management), destinato a diventare un’eccellenza mondiale. Una realtà che punta all’ottenimento della certificazione “La Belle Classe Destinations” del Monaco Yacht Club, con cui però non c’è una collaborazione diretta, pur rientrando nell’iniziativa “Monaco, Capitale dello Yachting Avanzato” del club monegasco, sede a settembre del “Monaco Smart & Sustainable Marina Rendezvous” tenuto da M3.

Un insieme di progetti sbalorditivi, tra cui la città “The Line“, un complesso abitativo lungo 170 km racchiuso da due pareti riflettenti di 500 metri che si confondono col deserto e sviluppato su due livelli nel sottosuolo. Una sorta di freccia dal Mar Rosso alle montagne, studiata per essere totalmente autosufficiente, che offre una striscia di verde senza fine. Alimentata da energia rinnovabile e percorsa da veicoli senza conducente, The Line sarà dotata di fattorie verticali e di un insieme di ormeggi collegati a un canale che la percorre tutta, chiamato “Hidden Marina“. Si tratta del più grande progetto per porti turistici in corso, con 5.000 banchine e vari marina, che dal Mar Rosso porta ai piedi delle montagne sede dei Giochi invernali asiatici 2029.

Il Jedda Marina e Yacht Club

Situato nel punto d’ingresso all’Arabia Saudita, il Jedda Marina e Yacht Club è capace di ospitare, nel rispetto dell’ambiente, circa 100 yacht e superyacht oltre i 100 metri e, come nei migliori porti turistici, vanta ottimi servizi d’accoglienza e turistici per gli armatori e altri servizi speciali per imbarcazioni ed equipaggi. Tra le particolarità dedicate alla sua membership, l’exclusive access al Riva Privee Lounge e al Jason Atherton’s Marina Social Restaurant. L’offerta prevede inoltre luxury fitness and spa facilities, private board-rooms con servizio di concierge, accesso agli esclusivi benefici della JYC Academy e molto altro. Data la sua location, il marina fornisce servizi anche doganali e di immigrazione.

Sindalah, primo step del progetto Neom

Un’isola artificiale articolata su 840.000 mq eco-friendly che includono un’area dedicata alla salvaguardia delle barriere coralline. Progettata dall’architetto e yacht designer italiano Luca Dini, Sindalah Island armonizza l’estetica architettonica e le stesse strutture con la natura, spesso usando materiali speciali, frutto di un dipartimento di ricerca dedicato. Un lussuoso hub per superyacht capace di coniugare lusso e sostenibilità, Sindalah Island è la prima del Regno ad aver ricevuto la 5-Gold Anchor della Yacht Harbour Association. Inoltre, la sua posizione sul Mar Rosso, a nord-ovest dell’Arabia Saudita, di fronte ad una futura alla regione e a una futura città chiamate “Neom“, consente facili accessi al Mediterraneo tramite il vicino Canale di Suez.

Con 86 posti barca, ormeggi per yacht fino a 180 metri ed esclusivi Beach Club e Yacht Club, il marina promuove una navigazione a minimo impatto ambientale. Speciali dighe proteggono infatti l’ecosistema marino, le infrastrutture sono ecosostenibili e molte delle attività vengono alimentate da energie rinnovabili. Nel cuore dell’isola il Village e la Promenade offrono 38 proposte culinarie di grandi chef, tra cui quella sostenibile e responsabile del 3 stelle Michelin Norbert Niederkofler, col suo Zhavor Restaurant, senza contare bistrot, locali notturni e 36 boutique di brand di lusso.

E poi hotel come il Four Seasons Resort, i primi Marriott Autograph Collection e Luxury Collection in Arabia Saudita e lo Yacht Club firmato da Stefano Ricci, espressione massima del Made in Italy, con materiali pregiati e tessuti dell’Antico Setificio Fiorentino. Progettato invece dall’architetto Robert Trent Jones Jr., il golf club a 9 buche offre un percorso con fairway ondulati e, grazie ad un’anima verde che include campo, materiali di costruzione e design, sarà certificato Geo. Completa l’accoglienza la Island Global Yachting Marinas (IGY Marinas), artefice di un servizio di refitting e manutenzione per yacht naviganti nel Mar Rosso.

Amaala Triple Bay Marina

Perla del turismo rigenerativo di Red Sea Global (RSG), Amaala Triple Bay Marina gode della partnership con Monaco Marina Management M3 per la creazione dello Yacht Club. Un passo mirato alla leadership tra le destinazioni dello yachting e a ricevere la certificazione “La Belle Classe Destinations” dallo Yacht Club Monaco. Le buone premesse ci sono: il masterplan della fase uno di Amaala Triple Bay Marina gode infatti della LEED pre-certification ed è ampiamente aiutata dal paesaggio e dagli ecosistemi naturali, che celebra nel centro di ricerca per la conservazione dell’habitat marino “Corallium Marine Life Institute“.

A picco sul mare, l’architettura dello studio HKS, simile alle rocce, è il fulcro di un porto turistico con 120 posti barca, eventi dello yachting e una propria accademia di vela. Non a caso, nel 2027 ospiterà l’arrivo di The Ocean Race, che con RSG sosterrà iniziative di alfabetizzazione oceanica tra i giovani sauditi, secondo gli obiettivi globali di conservazione degli oceani. Il tutto tra resort, residenze, strutture ricreative e di benessere top di gamma, un’oasi di salute, arte, cultura e sport dotata di servizi in linea con i massimi standard internazionali, incluso un terminal per aviazione privata gestito dall’aeroporto internazionale e da Jetex.

Le operazioni di sostenibilità sono appoggiate dal Jeddah Consolidate Center, lanciato dal team Supply Chain & Logistics. Tra queste un parco solare fotovoltaico da 250 MWh, un sistema di accumulo di energia a batteria da 700 MWh, linee di trasmissione e distribuzione avanzate, un impianto di desalinizzazione da 37 milioni di litri e l’uso al 100% di energia rinnovabile, grazie ad una struttura infrastrutturale multi-utility che eliminerà 350.000 t di CO2 all’anno, di cui RSG ha raggiunto una chiusura finanziaria che sarà sviluppata da un consorzio guidato da EDF Group e Masdar. Negli obiettivi, raggiungere un’impronta di carbonio pari a zero e andare oltre la sostenibilità ambientale, puntando su un impatto rigenerativo dell’ambiente, che entro il 2040 porterà alla conservazione del 30% degli ecosistemi locali. Un cocktail di eccellenze che, entro il 2030, porterà Amaala a contribuire dell’1% al PIL dell’Arabia Saudita.

 

Donatella Zucca

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