Da ibridi a emissioni zero in meno di 10 anni: è la roadmap verso il 2030 per gli yacht Feadship
Feadship si prepara al futuro sostenibile con un processo evolutivo di ricerca che già ora prevede a bordo sistemi propulsivi "agnostici"
Feadship si prepara al futuro sostenibile con un processo evolutivo di ricerca che già ora prevede a bordo sistemi propulsivi "agnostici"
Per Feadship sostenibilità è un termine concreto, applicato alla ricerca e alla costruzione di ogni nuovo progetto già da qualche tempo. Ed è la chiave di volta dell’intero processo evolutivo del cantiere olandese, settato su una roadmap che ha come obiettivo finale nel 2030 emissioni zero nell’ambiente per ogni suo yacht.
Pure: 81.75 metri di sostenibilità
Pure, presentato da Feadship nel 2021 e già approvato in linea di principio da Lloyds Registry per il suo sistema di alimentazione “agnostico”, è un concept che, sintetizzando la massima innovazione estetica e spazio-funzionale di un superyacht per l’armatore e i suoi ospiti, rappresenta uno step fondamentale anche nella ricerca di metodi di propulsione sostenibili.
Considerato già come “la seconda fase” della tabella di marcia verso la creazione di yacht a emissioni zero entro il 2030, dà per assodate tecnologie oggi ormai diffuse e assorbite nella normativa IMO NOx Tier III sulla riduzione delle emissioni, come il post-trattamento dei gas di scarico, la generazione di calore residuo e l’utilizzo di sistemi elettrici a corrente continua (DC) per la propulsione e i carichi energetici legati all’ospitalità a bordo. Ma soprattutto risulta già pronto per il futuro, grazie alla compatibilità con i combustibili di domani: Pure è uno yacht “energy hybrid“, ovvero con propulsione diesel-elettrica alimentata da batterie e da combustibile liquido.
La roadmap di Feadship
“Il prossimo passo cruciale – spiega Giedo Loeff, responsabile R&D di Feadship – è un sistema di alimentazione flessibile (o ‘agnostico’), capace di funzionare con i carburanti di oggi ma anche con quelli di domani, dato che non possiamo ancora parlare di sole celle a combustibile idrogeno“. La nuova generazione di yacht Feadship sarà infatti dotata di sistemi integrati in grado di stoccare combustibili sia paraffinici non fossili, come l’olio vegetale idrotrattato (HVO), i carburanti derivati da scarti e rifiuti (SAF) e l’e-diesel, sia alcolici, come il bio ed e-metanolo o l’etanolo.
Gli impianti flessibili così concepiti consentono di sfruttare ogni tipo di risorsa propulsiva man mano che diventerà disponibile, adattandosi alla realtà senza alcuna necessità di trasformazione in sala macchine. Così entro il 2024 ogni imbarcazione Feadship sarà dotata di motori a doppia e singola alimentazione e di celle a combustibile. Senza tralasciare la possibilità di riconversione degli scafi già in acqua, il cui refit viene valutato secondo lo Yacht Environmental Transparency Index, che considera efficienza complessiva, consumo di carburante e di energia in porto ed emissioni annuali.
La terza ed ultima fase della roadmap per l’azzeramento delle emissioni di carbonio degli yacht Feadship prevede l’integrazione a bordo delle sole celle a combustibile. “Una scelta – commenta Loeff – che, oltre a soddisfare la sempre più crescente richiesta di ‘carbon neutrality’ da parte dei nostri clienti, contribuirà a ridurre al minimo l’impatto ambientale degli yacht, ovunque essi si trovino a navigare nel mondo“.
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, barche a motore, Cantieri Navali, Daily Nautica