Feadship svela Project 821: è il primo superyacht a idrogeno
Dopo 5 anni di lavoro, Project 821 di Feadship conferma che anche nella nautica una motorizzazione "zero diesel" può esistere
Dopo 5 anni di lavoro, Project 821 di Feadship conferma che anche nella nautica una motorizzazione "zero diesel" può esistere
Le porte del bacino di carenaggio del sito produttivo di Amsterdam si sono aperte per fare uscire Project 821 di Feadship, il primo superyacht a celle a combustibile a idrogeno al mondo. Frutto di 5 anni di ricerca e di cantiere, nasce da una domanda fondamentale: fino a che punto si può spingere la tecnologia green nelle grandi imbarcazioni da diporto?
Project 821 di Feadship: un superyacht davvero “green”
Progettato dallo studio britannico RWD, Project 821 è stato concepito con un approccio multidisciplinare, mirato sull’obbiettivo sostenibile “net zero” che il cantiere olandese si è preposto entro il 2030: tutta l’energia necessaria alla navigazione e al carico dei servizi a bordo di Project 821 deriva infatti dallo sfruttamento di idrogeno verde.
Combustibile non fossile, genera elettricità combinandosi con l’ossigeno, emettendo al termine del processo solo vapore acqueo: una tecnologia già utilizzata in campo aerospaziale o automotive, ma innovativa nel settore della nautica, poiché priva fino ad ora di regolamentazione relativa allo stoccaggio dell’idrogeno, alla classificazione delle celle a combustibile, all’IMO. Per questo Feadship ha coinvolto nella ricerca partner diversi e il Lloyd’s Register, al fine di sviluppare nuove apparecchiature ma anche nuovi protocolli e norme di sicurezza.
Tra gli ostacoli superati da Project 821 di Feadship, il vincolo dello stoccaggio dell’idrogeno liquido compresso a -253° C nella sottocoperta di un superyacht di lusso. Il progetto prevede un serbatoio criogenico a doppia parete (in pratica un grande volume di raffreddamento molto ben isolato), per 4 tonnellate di combustibile (molto più leggero ad esempio del bio-diesel, che pesa 800 kg a metro cubo contro i 70 kg dell’idrogeno, ma necessitante di maggiore spazio di immagazzinamento), 16 celle a combustibile compatte e il loro collegamento alla rete elettrica a bordo, oltre ad appositi camini di sfiato del vapore acqueo emesso nell’ambiente, che hanno richiesto di allungare lo scafo di 4 metri rispetto al progetto originario.
“Un progresso – afferma Jan-Bart Verkuyl, direttore e amministratore delegato di Feadship Royal Van Lent Shipyard. – che siamo orgogliosi di aver reso disponibile per tutti. L’anno prossimo infatti entreranno in servizio due traghetti norvegesi per passeggeri e auto a lunga tratta che utilizzeranno il sistema approntato con PowerCell Group per Project 821. Abbiamo dimostrato che lo stoccaggio criogenico dell’idrogeno liquefatto è praticabile anche per un superyacht”. Tra l’altro le celle previste per il superyacht sono pronte a funzionare anche a metanolo, liquido stoccabile anche in normali condizioni ambientali.
Energia pulita e silenziosa
Non ancora pronto per traversate transoceaniche, uno yacht di queste dimensioni, il più grande finora realizzato nei Paesi Bassi, può però sfruttare l’energia pulita (e silenziosa) per il carico hotellerie, in modo da ridurre sensibilmente l’impronta di carbonio e puntare all’impatto zero. Secondo lo Yacht Environmental Transparency Index (YETI), il 70-78% del consumo annuo totale di energia di uno yacht è destinato proprio a questo fine, tra cui riscaldamento e raffreddamento in primis.
Per i viaggi più lunghi, o quando l’idrogeno puro non è disponibile, Project 821 di Feadship ricava l’elettricità necessaria ai pod drive ABB da 3.200 kW sfruttando generatori MTU che bruciano HVO, biocarburante di seconda generazione in grado di ridurre le emissioni inquinanti del 90%. Una opzione che per il marchio nordeuropeo è già stata testata e dimostrata sul superyacht Obsidian.
Inoltre, Feadship su Project 821 ha previsto anche un sistema di recupero del calore estremamente efficiente, utile a riscaldare piscina, vasca idromassaggio e bagno turco, aria ambiente, scaldasalviette e impianto a pavimento dei bagni degli ospiti. Ulteriore risparmio deriva poi da un sistema Smart AC con sensori, in grado di ridurre in modo automatico aria condizionata o riscaldamento negli spazi non occupati dagli ospiti.
Dimensioni e lusso esagerati
Con cinque ponti sopra alla linea di galleggiamento e due sotto il livello del mare, larghi 19 metri, l’altezza del superyacht è davvero elevata – il ponte dell’armatore si trova a 37 metri dal livello del mare – ma il profilo disegnato da RWD risulta comunque fluido e moderno. La connessione con l’ambiente circostante, sia visiva sia fisica, è risolta con un elevato numero di aperture, tra cui 14 balconi estensibili sul ponte intermedio (che si aprono al solo schiacciare un pulsante), 5 porte a guscio e 7 piattaforme ribaltabili.
Destinato a una famiglia, Project 821 di Feadship ha un intero ponte dedicato agli ambienti armatoriali, che ospita un appartamento con due camere da letto, altrettanti bagni e spogliatoi, più palestra, dispensa, uffici con caminetto e soggiorno. Uno spazio totalmente “walkaround” con aree esterne ombreggiate, che prosegue anche ai livelli inferiori, attraverso scala e ascensore, come un appartamento su 4 piani, dove si trovano anche biblioteca e sala da pranzo privata con terrazza affacciata sul mare.
Gli interni lussuosi, progettati sempre da RWD, sono declinati in tinte chiare, con finiture pregiate (tessuti strutturati e pelle, marmo, rattan, eucalipto affumicato, rovere sbiancato) e dettagli estremamente curati.