Deloitte lancia WhyLD, il nuovo magazine sull’economia ligure: finanza e innovazione la chiave del successo – La nostra intervista
A Palazzo San Giorgio di Genova presentati i dati dell'Osservatorio Deloitte dedicato alle aziende della Liguria
A Palazzo San Giorgio di Genova presentati i dati dell'Osservatorio Deloitte dedicato alle aziende della Liguria
Finanza e innovazione. Sono gli elementi chiave per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, che in Liguria fanno la parte del leone, come emerge dai dati dell’Osservatorio Deloitte, presentati venerdì 28 novembre a Palazzo San Giorgio di Genova dal team Why Liguria, che ha analizzato oltre 4.700 aziende del territorio.
“Il nostro osservatorio – spiega a Liguria Nautica Ernesto Lanzillo, Deloitte Private & Family Business Leader dell’Area Central Mediterranean – presenta l’aggiornamento dello stato della media e piccola impresa ligure, andando a dimostrare che, mentre la maggioranza totale delle imprese si configura nella fascia che va tra i 20 milioni e i 100 milioni di fatturato, per la Liguria è tutto concentrato sul piccolo, cioè sulla fascia che va dai 20 ai 50 milioni. Sono aziende che hanno una forte propensione all’innovazione e alla crescita e hanno bisogno di supporto”.
“Da tutte le interviste che facciamo agli imprenditori e da quello che vediamo come Deloitte Private nel panorama non solo italiano ma internazionale – sottolinea Lanzillo – il passaggio per la crescita è un passaggio che va dall’internazionalizzazione all’innovazione, con il supporto finanziario ovviamente. Questo è un tema particolarmente ostico per le pmi perché il merito di credito è più difficile da raggiungere e perché molto spesso le pmi, pur avendo dei prodotti e delle capacità intrinseche molto forti, non hanno l’appeal e la forza di far comprendere quali sono le loro solide basi di gestione e quindi la banca fa fatica a finanziarle o le finanzia con dei costi importanti diretti o di garanzia”.
“Il tema della finanza per l’innovazione o della finanza per l’internazionalizzazione – afferma il Private & Family Business Leader dell’Area Central Mediterranean di Deloitte – passa anche per una costruzione di un sistema organizzativo che consenta all’azienda di essere effettivamente percepita come solida, al di là di quella che è la sua capacità commerciale e la sua capacità di produzione”.
Società liguri come la neo quotata in borsa Fos di Enrico Botte e EdiliziaAcrobatica di Riccardo Iovino sono esempi di aziende che sono riuscite, di fatto, in quel percorso di innovazione, grazie proprio all’affiancamento di istituti finanziari che hanno compreso le potenzialità di sviluppo derivanti da questi tipi di business.
Secondo Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte, i settori trainanti dell’economia ligure come il turismo, che conta 54.000 persone impiegate direttamente e 14 milioni di presenze nel 2018, il trasporto marittimo, che vede Genova e La Spezia spartirsi il 50% del mercato nazionale dei container, l’agroalimentare, con più di 900 imprese sul territorio ed un export cresciuto del 130% dal 2000 al 2017 e l’high-tech, vero e proprio fiore all’occhiello della nostra regione con ben 15.000 dipendenti, “devono riuscire ad adottare un approccio strutturato per l’innovazione attraverso il riconoscimento, da parte delle istituzioni, delle eccellenze già esistenti, facendo così leva su un ecosistema inclusivo che coinvolga tutti gli attori del ‘sistema innovazione'”.
E proprio di innovazione e finanza, i due ingredienti fondamentali che si devono alimentare a vicenda in un complesso ben organizzato e rivolto al futuro, è dedicato il primo numero di WhyLD (Why Liguria by Deloitte), un nuovo magazine che nasce dal desiderio di rafforzare ulteriormente il legame di Deloitte con il territorio ligure. Lo spirito è lo stesso che nel 2015 fece nascere il progetto Why Liguria, su iniziativa di Eugenio Puddu, Consumer Products Leader EMEA di Deloitte: condividere elementi del bello e del buono che caratterizzano il tessuto delle imprese liguri. WhyLD, che è stato presentato proprio in occasione del convegno di Palazzo San Giorgio, consentirà di approfondire di volta in volta argomenti di attualità, elementi caratterizzanti, spunti e riflessioni.
“Lanciamo WhyLD – racconta Lanzillo a Liguria Nautica – una pubblicazione periodica con la quale continueremo ad aggiornare la Liguria su quella che è l’evoluzione delle pmi, del mercato delle pmi, delle loro necessità e dei loro bisogni. Ci saranno anche una serie di dati e informazioni – conclude – che facciano un po’ da servizio per le istituzioni e per le imprese, per poter comprendere dove si concentrano le attenzioni e dove c’è bisogno di aiuto”.
Nicolò Scovazzi
Argomenti: Daily Nautica, Liguria
Chiedo scusa devo ripostarlo in questa sezione, l’articolo va per innovazione e sviluppo in Liguria;
E un articolo soltanto per le piccole medie e grandi imprese o vale anche per le imprese invisibili? Quelle che oggi tentano di “imbarcarsi si fa per dire; ” (commento dei dirigenti del personale della società Grimaldi a Napoli: “alla compagnia non conviene imbarcare equipaggio italiano; sono vantaggiosi equipaggi formati da cinesi e indiani): in una avventura rischiosa qual’è in Italia la start up dei soggetti che pur avendo studiato, frequentando la migliore scuola di nautica qual’è quello di Camogli e diplomandosi a pieni voti e ottenendo le infinite certificazioni internazionali infinite che ubicate in sedi di Regioni distanti migliaia di km. Al che l’Unione internazionale della Navigazione esige dai Nuovi Comandanti illusi dai precettori inviati dai ministeri nelle scuole elementari a formarsi marittimi… beffa egocentrica sul sistema dei valori adottati in un paese di baroni come ci scrive il nostro padre divulgatore scientifico Piero Angela; ” l’italia è un paese morto” e come si evince dagli articoli chi bilancia il mercato sono le medie e grandi imprese a guidare il paese… e tutto il resto dei lavoratori cosa fa? Se non sei quotato in Borsa. se non movimenti barche, navi etc. fondamentalmente ingenti capitali e paghi le tasse… e sei sul nostro territorio… insomma voglio dire che occorre una politica generale che armonizzi le energie complessive e sia attenta alla squadra totale, di chi scende in campo come è sceso nostro figlio, solo, senza banche, senza borsa, senza compagnia… segue. E grazie cortese attenzione e saluti.
G.B.