Sangiorgio Marine lancia il nuovo Musa 40 Acrobatica di Alberto Riva
Allo Yacht Club Italiano di Genova è stato presentato al pubblico il nuovo scafo di Sangiorgio Marine, il Musa 40 Evolution Acrobatica, con cui Alberto Riva navigherà per i prossimi tre anni.
Allo Yacht Club Italiano di Genova è stato presentato al pubblico il nuovo scafo di Sangiorgio Marine, il Musa 40 Evolution Acrobatica, con cui Alberto Riva navigherà per i prossimi tre anni.
Il cantiere navale genovese Sangiorgio Marine martedì 5 settembre ha presentato al pubblico, nella splendida cornice dello Yacht Club Italiano (YCI), il nuovo Musa 40 Evolution Acrobatica, con cui il velista milanese Alberto Riva parteciperà ai prossimi tre anni di regate oceaniche, ad iniziare dalla Transat Jacques Vabre ad ottobre. Presenti all’evento anche il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente dello YCI Gerolamo Bianchi, il Ceo e founder di EdiliziAcrobatica, main sponsor della barca, Riccardo Iovino, ed il co-progettista di Acrobatica, Gianluca Guelfi.
La barca
“Acrobatica” è il terzo Class 40 che il prolifico cantiere navale genovese di Edoardo Bianchi fa uscire in poco più di un anno. Dopo “Alla Grande-Pirelli” di Ambrogio Beccaria, varato ad agosto 2022 ed arrivato secondo alla Route du Rhum, Sangiorgio Marine ha infatti costruito anche “Influence 2” di Andrea Fornaro, che in coppia proprio con Bianchi si è classificato terzo in tempo compensato alla ultima Fastnet Race.
“Acrobatica” è un progetto di Fabio D’Angeli e Gianluca Guelfi, la cui prua arrotondata (cosidetta “scow”) promette andature di poppa molto veloci, planando sulle onde. Come la sorella gemella di Beccaria, anche il nuovo scafo ricerca l’efficienza tecnica ed energetica, grazie a sistemi elettronici e informatici di ultima generazione e ai molti pannelli solari Solbian, attraverso i quali la barca ambisce a raggiungere la totale autonomia energetica.
Restando dentro ai confini delle regole della Class 40, “Acrobatica” ha cercato di spingere sull’innovazione, tramite la posizione dell’albero, un pozzetto con 4 winch solamente, di cui 2 centrali, per una maggiore rapidità nelle manovre, e con due timoni basculanti, che si sganciano automaticamente verso poppa in caso di urto con un oggetto galleggiante.
“Rispetto al progetto iniziale del Musa 40 – spiega Riva – abbiamo deciso di sviluppare ulteriormente il progetto, introducendo delle portiere ‘stile Cadillac’ alla barca, dei paraspruzzi e pulpiti in composito per ridurre l’attrito idrodinamico e anche migliorie alla struttura, rinforzi per renderla ancora più robusta e affidabile. Sono state fatte modifiche anche dal punto di vista ergonomico, per permettere una migliore disposizione dei pesi e una gestione più funzionale delle energie dello skipper”.
Lo skipper
L’ingegnere e velista milanese Alberto Riva non è nuovo al mondo delle regate oceaniche, avendo cominciato a gustare il richiamo del “largo” a bordo dei Mini 6.50, come Bona e Beccaria, da oggi suoi rivali ufficiali in Class 40. In Mini 6.50 Riva ha vinto il Campionato Mini Italiano 2019 e 2020, concludendo poi in seconda posizione la Mini-Transat 2021, risultato mai ottenuto prima da un velista italiano al primo tentativo.
Nel 2022 ha partecipato ad una tappa della Ocean Race a bordo di “Austrian Ocean Racing Powered by Team Genova” e alla Defì Atlantique a bordo di “Alla Grande-Pirelli”, classificatasi seconda. Parallelamente alle corse in mare, Alberto ha approfondito con passione altri aspetti della navigazione, come l’analisi dei dati e la performance insight di varie barche, tra cui Team Azzurra TP 52 (vincitore della Super Series 2019), ma anche lo sviluppo e autocostruzione di un pilota automatico.
Il programma sportivo e scientifico
Ora che “Acrobatica” è nel suo elemento naturale, il denso programma di Alberto Riva può ufficialmente iniziare. Nei prossimi tre anni la barca percorrerà 7.500 miglia, attraversando l’Atlantico tre volte in nove mesi, in occasione di alcune delle più importanti regate internazionali. Le danze si apriranno ad ottobre, con la partecipazione alla Transat Jacques Vabre, sulla cui linea di partenza a Le Havre in Francia incontrerà anche Alberto Bona a bordo di “Ibsa” e Ambrogio Beccaria su “Alla Grande-Pirelli”.
La seconda transatlantica è invece prevista nella primavera del 2024, in occasione della Transat CIC (da Brest a New York), storica regata in solitario già conosciuta come Ostar. Negli Stati Uniti, poi, Riva parteciperà alla Atlantic Cup (da Charleston a Newport), prima di rientrare in Europa con la Quebec-St Malo.
In parallelo alle navigazioni, Riva porterà avanti anche il progetto scientifico “Scheria”, nell’ambito del quale “Acrobatica” diventerà un laboratorio galleggiante per iniziative di divulgazione e sperimentazioni dedicate alla ricerca e realizzate in collaborazione con l’Università delle Baleari e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle più importanti università di ricerca del mondo.
La prima tappa del progetto “Scheria” partirà subito, con il rilascio di boe oceanografiche durante il trasferimento di “Acrobatica” in Francia, per raccogliere dati utili allo studio della circolazione marina e del suo ruolo nell’accumulazione di contaminanti sulla superficie del mare. A sostenere Alberto Riva nel suo progetto, accanto al main sponsor Edilizia Acrobatica, ci sono anche Sparco e DeWalt.
Argomenti: Daily Nautica, Genova, vela