Volvo Ocean Race, nella tappa più estrema vince l’esperienza: Brunel primo a Itajaì
Nella tappa più estrema della Volvo Ocean Race, con vento a 40 nodi e 5 metri d'onda, ha vinto l'esperienza di Brunel e Bekking
Nella tappa più estrema della Volvo Ocean Race, con vento a 40 nodi e 5 metri d'onda, ha vinto l'esperienza di Brunel e Bekking
In questa Volvo Ocean Race, Bouwe Bekking, skipper di Team Brunel, è il velista con più miglia alle spalle. Dopo le 7600 miglia della settima tappa, la più dura fino ad adesso, Brunel ha vinto rifacendosi sotto alle due “rosse”, Mapfre e Dongfeng, nella classifica generale.
Da Auckland ad Itajaì: l’estremo Oceano del Sud
Vento tra i 35 e i 40 nodi su un mare di onde alte oltre 4 metri e a chiudere il cerchio un freddo glaciale. Sono state queste le condizioni tipo della settima tappa della Volvo Ocean Race, in cui a prevalere è stato Team Brunel con un equipaggio molto esperto, che vede a bordo anche il triestino Alberto Bolzan. Determinante è stata in particolare l’esperienza dello skipper, Bouwe Bekking, che ha fatto la sua prima apparizione nella competizione più di 30 anni fa ed è ora alla ricerca della consacrazione definitiva, la vittoria della VOR.
Il successo in questa tappa ha fruttato al team olandese ben 16 punti -15 per aver vinto, uno per aver girato per primo Capo Horn- mostrando di essere in corsa per un posto di prestigio, ad una decina di punti dal primo posto. Dopo una serie di tappe che hanno sempre visto davanti Mapfre, Dongfeng ha concluso al secondo posto e riaggancia il team spagnolo, che conduceva la classifica generale dalla seconda tappa. In terza posizione sta attualmente navigando team Azkonobel, che fa rotta verso il bronzo della settima tappa senza particolari pressioni.
La vittoria di Brunel arriva nel momento in cui Mapfre, attuale leader della classifica, è in quinta posizione dopo lo stop forzato dallo strappo alla randa. Gli spagnoli sperano di recuperare sulla quarta barca in gara, Turn the Tide On Plastic, nelle circa 500 miglia che li separano dall’arrivo, nonostante l’impresa appaia molto complicata.
Scallywag è in Cile. Vestas non si arrende e prova a esserci per l’ottava tappa
Il Volvo Ocean 65 del team di Hong Kong, Scallywag, è approdato il Cile. La perdita del britannico John Fisher in mare, la terribile sensazione di essere costretti ad abbandonare le ricerche senza aver ritrovato il compagno d’equipaggio e la navigazione in condizioni estreme per arrivare fino alle coste cilene, ha messo a durissima prova la resistenza psichica e fisica del team.
“For the short term –riporta un comunicato ufficiale della Volvo Ocean Race– the team says it will remain in Chile as they debrief and decide on future plans. The team will release more information as it becomes available”.
“Per andare dritti al punto, il team ha deciso che rimarrà in Cile per fare il punto e decidere cosa si farà in futuro. Il team informerà sugli sviluppo non appena ci saranno”.
Non si ferma in questa tappa la serie sfortunata di Team Vestas 11th Hour Racing, costretto al ritiro dopo aver disalberato. Con questa fanno 4 tappe consecutive non concluse, di cui due nemmeno iniziate. Al momento l’equipaggio si trova con la barca alle Isole Falkland e sta valutando le soluzioni logistiche per rientrare in gara ad Itajaì per la prossima partenza.
Argomenti: ocean-race, vela
la navigazione a vela all’estremo sud ,venti sostenuti e mare insidioso credo dia una adrenalina preoccupante. I velisti con gli Skippers hanno notevole responsabilita’ e rabbia e rimorso quando si perde un in acqua un amico credo che la disperazione ti mette uns paura nell’anima. Velisti di attivita’ estrema..siete degli eroi e conoscere il palmarest di ciascuno per confrontarlo con le debolezze del velista da calma piatta. Complimenti a tutti e una grossa pacca sulle spalle. ciao ci vediamo all’arrivo – salutoni
alcune posizioni geografiche della regata aucland itajai. grazie