15 luglio 2014

I Capodogli del Mar Ligure

15 luglio 2014

Il capodoglio in Mar Mediterraneo (Physeter catodon) è una delle otto specie di cetacei avvistati regolarmente. In passato erano considerati piuttosto abbondanti in alcune parti del Mediterraneo, ma attualmente è raro avvistare grandi gruppi di esemplari.

Il capodoglio in Mar Mediterraneo (Physeter catodon) è una delle otto specie di cetacei avvistati regolarmente. In passato erano considerati piuttosto abbondanti in alcune parti del Mediterraneo, ma attualmente è raro avvistare grandi gruppi di esemplari.

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Descritto come l’ossessione del Capitano Achab in Moby Dick e indicato come ‘il gran pesce mandato dal Signore a inghiottire Giona’, il capodoglio (Physeter catodon) è uno dei più affascinanti e sfuggenti cetacei che popolano il Mar Mediterraneo. E’ un cetaceo appartenente al sottordine degli odontoceti (è dotato di denti) che è stato descritto per la prima volta dal Linneo nel 1758 nel Systema Naturae. I maschi possono raggiungere una lunghezza di 18 metri e un peso di 57 tonnellate, le femmine 12.5 metri e 24 tonnellate; i neonati misurano 4 metri e pesano dai 500 agli 800 kg. Possiede una colorazione grigio scuro uniformemente distribuita; nella regione della bocca, lungo l’esterno della mascella superiore e della mandibola, la pelle è spesso bianca. Sono noti rari casi di esemplari albini uno dei quali (Mocha Dick) sarebbe stato l’ispiratore del romanzo di Melville. Ad oggi non esiste nessuna stima della dimensione della popolazione, ma il numero totale dei Capodogli nel Mediterraneo è più probabile che sia compreso tra le centinaia che tra le migliaia. Deve il suo nome alla sostanza grassa, lo spermaceti, contenuta nel melone: un organo collocato all’esterno della scatola cranica che svolge un ruolo importante nella visione acustica dei cetacei.

Osservazioni visive del Capodoglio

Il Capodoglio ama vivere nelle acque prossime alla scarpata continentale e nella piana abissale; tuttavia recenti studi hanno mostrato una preferenza per gli habitat prossimi ai canyon sottomarini.

Nel Mar Ligure, all’interno del Santuario dei Cetacei, è possibile incontrarlo ed è facile riconoscerlo per alcuni elementi che caratterizzano il suo comportamento in superficie.

Il nuoto: è molto frequente incontrarlo fermo a riposarsi, specialmente in condizioni di calma piatta. Il capodoglio non è un gran nuotatore in superficie e difficilmente la sua velocità supera i 4 nodi, respira con gran regolarità emettendo 5-6 soffi al minuto.

Il soffio: è un elemento caratteristico. Non è verticale ma inclinato di circa 45° a causa della posizione dello sfiatatoio posta lateralmente.

Le immersioni: la durata della permanenza in superficie dipende da quanto è stato immerso precedentemente, secondo gli antichi

Profili del Capodoglio in superficie

balenieri il capodoglio emetterebbe un soffio per ogni minuto passato precedentemente sott’acqua. Quando termina una sequenza respiratoria la coda emerge completamente e l’animale si immerge. Sebbene il capodoglio non rimanga immerso generalmente più di mezz’ora raggiungendo profondità intorno a 500 m, può spingersi a cacciare fino a 2000 m con permanenze sul fondo che raggiungono le due ore. Anche la velocità di immersione può raggiungere valori notevoli: se normalmente si aggira intorno a 120 m/min, può raggiungere brevi picchi di 600 m/min.

Alimentazione: attualmente il capodoglio è considerato il più grande predatore esistente sul pianeta. La sua dieta si basa principalmente su calamari mesopelagici sebbene siano stati ritrovati resti di calamari giganti (Architeuthis) all’interno dello stomaco di alcuni Capodogli. Per quanto riguarda le tecniche di caccia sembra che la suzione giochi un ruolo importante sebbene alcuni autori abbiano ipotizzato anche la possibilità dell’uso di intense emissioni acustiche per tramortire e immobilizzare le prede.

Il caratteristico suono emesso dal Capodoglio durante le immersioni è dovuto all’emissione di impulsi sonar che gli consentono di localizzare la preda anche in condizioni di visibilità ridotta caratteristiche delle alte profondità. – Paolo Andrea Gemelli

 

Fonti:

  • Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Massimo Demma “Guida dei mammiferi marini del Mediterraneo”
  • C. Fiori, M. Aïssi, J. Alessi and M. Würtz; “Geostatistical modelling of spatial distribution of sperm whale (Physeter catodon) in the Pelagos Sanctuary from sparse count data and heterogeneous observation efforts”; 1st International Workshop Ecology, Behaviour and Conservation of Sperm Whale in the Mediterranean Sea
  •  Walter M.X. Zimmer; NATO Undersea Research Centre; La Spezia “Sperm whale biosonar: searching for prey”; 1st International Workshop Ecology, Behaviour and Conservation of Sperm Whale in the Mediterranean Sea
  • M. Aïssi, C. Fiori, J. Alessi and M. Würtz; “Biology and conservation status of sperm whale (Physeter catodon) in the Mediterranean Sea”; 1st International Workshop Ecology, Behaviour and Conservation of Sperm Whale in the Mediterranean Sea

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