03 agosto 2022

“Attenti a quei 4!” Avvistate nei nostri mari quattro specie aliene di pesci pericolosi

03 agosto 2022

Pesci pericolosi: parte la campagna ISPRA e CNR per monitorare le specie ittiche invasive alloctone nel Mediterraneo

“Attenti a quei 4!” Avvistate nei nostri mari quattro specie aliene di pesci pericolosi

Pesci pericolosi: parte la campagna ISPRA e CNR per monitorare le specie ittiche invasive alloctone nel Mediterraneo

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Sono arrivate nel bacino mediterraneo attraverso Suez, seguendo quella che gli scienziati marini hanno chiamato “migrazione lessepsiana”, in onore di Ferdinand de Lesseps, promotore ed esecutore del canale che unisce il Mediterraneo e il mar Rosso. Il riscaldamento del nostro mare, diretta conseguenza dei cambiamenti climatici, ha fatto il resto, offrendo a queste specie alloctone un ambiente confortevole e adatto alla loro sopravvivenza.

Nelle ultime estati sono state avvistate nelle coste di Lampedusa e della Sicilia ma, essendo specie infestanti, i biologi marini temono che presto si diffonderanno in tutto il Mediterraneo. Per questo l’Ispra e il Cnr invitano marinai, bagnanti e, soprattutto, subacquei a monitorare queste quattro specie, segnalandone la presenza con una telefonata al + 320 4365210 o con un post sul gruppo Facebook Oddfish. Soprattutto Ispra e Cnr invitano con un comunicato a “prestare attenzione per evitare spiacevoli incidenti”. Perché questi animali sono davvero pericolosi.

I terribili quattro in questione sono il pesce palla maculato, il pesce scorpione, il pesce coniglio scuro ed il pesce coniglio striato. Vediamoli nel dettaglio. 

Il pesce palla maculato, nome scientifico Lagocephalus sceleratus, segnalato per la prima volta in Italia nel 2013, abita prevalentemente nelle fasce tropicali ed equatoriali degli oceani Indiano e Pacifico. I sub che si sono immersi in quelle acque lo avranno sicuramente incontrato. Se spaventato, inghiotte acqua e aumenta il suo volume sino a trasformarsi in una palla. Pure se può sembrare buffo, questo animale è pericoloso. Non solo è dotato di una dentatura che può infliggere dolorosi morsi, ma il suo corpo è ricco di una potente neurotossina, la cosiddetta tedradotossina, considerata 100 volte più letale del cianuro, che provoca paralisi del respiro e danni al sistema cardiocircolatorio. 

Il pesce scorpione, nome scientifico Pterois miles, è considerato dai biologi come una delle specie animali più invasive del pianeta. Lo si trova in quasi tutti i mari caldi del mondo: dall’oceano Indiano al Sudafrica. E’ il classico pesce che prima di immergerti in una barriera corallina in Mar Rosso, le guide ti raccomandano calorosamente di non toccare. A vederlo è davvero molto spettacolare e colorato. Inoltre, non teme il subacqueo – sa bene di essere velenosissimo! – e si lascia avvicinare. Nelle ore notturne poi, ha l’abitudine di seguire il fascio di luce emesso dalla torcia. Bello ma pericoloso. I suoi aculei sono collegati alle ghiandole velenifere che ha sul dorso. Se ti fai pungere, soprattutto se sei in immersione, difficilmente te la cavi. Una curiosità: il pesce sarebbe anche commestibile ma bisogna fare molta attenzione alla preparazione perché la cottura non inibisce il veleno.

Il pesce coniglio scuro ed il pesce coniglio striato, nomi scientifici rispettivamente Siganus luridus e Siganus rivulatus, sono anch’esse due specie altamente invasive arrivate nei nostri mari sull’onda della sopracitata migrazione lessepsiana. Le pinne di questo animale sono velenose e infliggono punture molto dolorose, pure se non mortali. Il suo consumo a tavola causa la ciguatera, una rara intossicazione alimentare causata dall’ingestione di animali contaminati da una tossina nota come ciguatossina. 

Riassumendo, se vi capita di incontrare questi quattro pesci, non toccateli, non mangiateli, ma fotografateli e segnalateli ai biologi dell’Ispra.

Immagine di copertina tratta dall’Agenzia Dire

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