E’ stato siglato ieri da azienda e sindacati di categoria l’accordo che prevede l’introduzione della cassa integrazione per quattro mesi per 100 lavoratori dei cantieri navali Riva di La Spezia. A costringere l’azienda del gruppo Ferretti, famosa in tutto il mondo per la produzione di yacht di lusso, a ricorrere alla cassa integrazione, un calo del 30% degli ordini rispetto all’anno precedente.
L’accordo, che non interesserà solo gli operai ma anche gli impiegati, prevede due settimane di stop al mese per ogni lavoratore, nel periodo compreso tra maggio ed agosto. Nello spezzino quella della cantieristica è una crisi che non colpisce solo le grandi aziende ma tutto l’indotto: piccole aziende artigiane che non avranno più contratti di sub appalto con la Riva e che non hanno nemmeno a disposizione lo strumento della cassa ordinaria.
“Abbiamo spinto per queste modalità di accordo –ha dichiarato, a margine dell’incontro, Roberto Canale, segretario della Fillea Cgil di La Spezia- perchè i lavoratori vedranno la riduzione salariale per un breve periodo, facendo non più di due settimane al mese e matureranno comunque i ratei di tredicesima, ferie e premi di produzione. Ora –ha proseguito Canale- ci si dovrà attivare per la eventuali cassa integrazione in deroga per le ditte dell’indotto che non avranno più contratti di sub appalto in essere con la Riva e che non hanno a disposizione la cassa ordinaria. Attendiamo sviluppi – ha concluso il sindacalista – dai saloni autunnali di Cannes e Genova, in cui verificheremo se esistono le condizioni per un rilancio della produzione”. “E’ la prima volta – ha aggiunto Fabrizio Tassara della Feneal Uil – che questa nicchia dell’extralusso fa ricorso alla cassa integrazione. L’azienda ha avviato la procedura della sospensione del lavoro come ultima ratio, avviando in parallelo un’attività di rilancio, attraverso i concessionari, in vista del nuovo anno nautico”.
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