E’ imploso su se stesso, avvolto in densa nuvola di fumo bianco, lo ‘Scheletrone‘ dell’isola Palamaria, ecomostro che da più di 40 anni deturpava una delle zone più suggestive della Liguria. Una vittoria per l’associazione ambientalista Legambiente che aveva inserito la struttura tra le prime cinque da demolire a livello nazionale, insieme all’albergo Alimuri a Vico Equense, le palazzine sulla spiaggia di Lido Rossello ad Agrigento, il villaggio abusivo di Torre Mileto nel Foggiano e la Palafitta di Falerna sulla costa calabrese.
La vicenda dello ‘Scheletrone’ iniziò nel 1968, quando il sindaco di Portovenere rilasciò una concessione edilizia per la realizzazione di un albergo e di un residence di 45 appartamenti, con annessi servizi e infrastrutture. Dopo pochi mesi, però, i lavori vennero interrotti, su disposizione della prefettura, che rinviò a giudizio sia i titolari della società che il sindaco, lasciando sull’isola lo scheletro della struttura, da cui il nome dell’ecomostro. Quasi 35 anni dopo, nel 2002, venne finalmente raggiunto un accordo tra la Regione Liguria, il Comune di Portovenere e la Sovrintendenza per i beni architettonici della Liguria, per l’abbattimento dell’edificio. La demolizione è stata realizzata con un finanziamento di 2 milioni di euro, erogato dalla Regione, di cui 200.000 euro per l’esproprio e il resto per i lavori.
Il progetto prevede la risistemazione a terrazze del monte retrostante e la realizzazione di una piazza pedonale, inserita in un percorso di valorizzazione ambientale e turistica della costa della Palmaria. “Questo è un momento storico – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando – sono 41 anni che quell’edificio faceva brutta mostra di sé e c’è da chiedersi come mai nessuno si sia mai posto il problema di risolvere una vicenda così complicata e sgradevole. Devo dare atto al sindaco di Portovenere – ha proseguito il governatore della Liguria – di un impegno straordinario, noi abbiamo messo disponibilità, risorse economiche, lavoro d’ufficio e lavoro della Giunta. A demolizione avvenuta, si riambientalizzerà, si realizzerà una passeggiata molto bella e si amplierà con 250mila euro di investimenti l’appena inaugurato ostello della Palmaria”, ha concluso Burlando. Soddisfazione è stata espressa anche dal vicepresidente nazionale di Legambiente, Sebastiano Venneri: “Era da 20 anni – ha detto Venneri – che giravamo intorno a questo ecomsotro, con la goletta verde, con i nostri blitz e con iniziative per tenere alta l’attenzione intorno alla necessità di demolire questo scempio. Quello di oggi –ha sottolineato il vicepresidente di Legambiente- è un segno che può ricominciare quella stagione degli abbattimenti, interrotta nel 2006 con la demolizione di Punta Perotti, che restituisca paesaggio e legalità all’Italia”
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