Ephyra, l’eco-sistema per una nautica a idrogeno sostenibile e glamour
Presentato a Monaco in anteprima mondiale un progetto per rendere la nautica a idrogeno globale, autonoma e virtuosa
Presentato a Monaco in anteprima mondiale un progetto per rendere la nautica a idrogeno globale, autonoma e virtuosa
Prende il nome da una ninfa della mitologia greca, Ephyra, protettrice delle sorgenti e di chi vi si immerge, l’avveniristico progetto per una nautica a idrogeno possibile e diffusa, presentato in anteprima mondiale al Monaco Yacht Show e inaugurato nella sede dello Yacht Club monegasco.
Dalla tradizione alla nautica a idrogeno
Con l’obiettivo di proteggere le acque dolci e salmastre della Terra e tutte le creature che ci vivono, l’omonima società svizzera facente parte del Gruppo ZE.holdings e detentrice del 51% del cantiere navale Hynova a La Ciotat, nel sud della Francia, dove nel 2020 è stata varata The New Era, la prima imbarcazione a propulsione mista elettricità/idrogeno, ha presentato una visione pionieristica e affascinante, “the conscious yachting experience“.
“Quando decidete di fare del mare il vostro mestiere, così come ho fatto io da capitana – spiega Chloé Zaied, direttrice generale di Ephyra e presidentessa di Hynova – è vostro anche il dovere di preservare questo ecosistema, così ricco e nel contempo fragile“. A partire da questo assioma è nata la filosofia della nuova società, focalizzata sulla definizione di una diversa concezione del navigare, più eco-responsabile ma anche sicura e durevole.
Oggi la crescita mondiale delle imbarcazioni da diporto, l’87% delle quali è a motore, sta impattando drasticamente sulla fragilità del mondo subacqueo, contribuendo all’inquinamento da anidride carbonica, da perdite d’olio, da rumore, da sedimenti in sospensione sull’acqua. E nel contempo, come ha dimostrato l’esperienza del cantiere Hynova, anche una soluzione avanzata come la nautica a idrogeno incontra ancora diverse difficoltà nella sua diffusione, a causa del costo del trasporto e dello stoccaggio del combustibile green e delle legislazioni sul tema.
Senza contare che l’origine dell’idrogeno deriva ancora per gran parte da energia fossile. “L’industria nautica – sottolinea infatti Laurent Perignon, direttore di Hynova – sa che la tecnologia dell’idrogeno è pronta e che i clienti sono in attesa di soluzioni ecologiche e virtuose, ma la questione finale resta come riuscire a rifornire uno yacht“.
“The conscious yachting experience”
Ephyra ha così predisposto un sofisticato eco-sistema di nautica a idrogeno a impatto zero, di cui fanno parte scafi senza emissioni inquinanti, impianti per la produzione in loco dell’idrogeno stesso e armatori proiettati verso il futuro, attratti dai servizi esclusivi che l’appartenere ad una comunità virtuosa offre loro.
Il processo, che fa la differenza rispetto ad altri progetti del genere, è quello dell’elettrolisi dell’acqua per estrarre idrogeno “verde”, attivata da corrente elettrica da fonti rinnovabili come i pannelli fotovoltaici posti sopra ai volumi a riparo dei pontili d’attracco degli yacht e le pale eloiche di ultima generazione. Efficiente (1 kg di idrogeno libera quasi tre volte più energia di 1 kg di benzina), leggero e pulito, l’idrogeno così auto-prodotto elimina i vincoli del suo trasporto e quelli dell’aleatorietà della quantità di energia a disposizione se ci si affidasse esclusivamente al sole o al vento.
Tecnologia e design
Anche gli scafi a propulsione ibrida sono progettati in sintonia con il sistema, prediligendo un disegno e materiali atti a potenziarne la velocità e l’autonomia, oltre che ovviamente la sostenibilità. I motori elettrici si alimentano grazie ad una batteria a idrogeno, ricaricata proprio dal combustibile green stoccato sotto pressione in serbatoi di fibra di carbonio.
Ulteriori batterie immagazzinano poi l’energia in eccesso, necessaria quando si desideri passare dalla velocità di crociera a sprint maggiori. Una soluzione tecnica che garantisce performance elevate anche nella durata, rispetto ad un motore termico, e soprattutto che risulta più leggera, oltre che veloce nella ricarica. E assolutamente ecologica: le emissioni sono calore e acqua pulita, che viene recuperata per i servizi a bordo o per continuare ad alimentare il processo di elettrolisi.
Dotati di idrojet, al posto delle classiche eliche, gli yacht Ephyra – declinati nei tre modelli Open, Rover, Limousine – hanno così una autonomia variabile da 75 a 120 miglia (pari a un lasso di tempo di utilizzo dalle 5 alle 10 ore) e navigano ad una velocità di crociera compresa tra i 12 ed i 15 nodi, con punte massime fino a 22/25 nodi.
La community della nautica a idrogeno
Innovativa è anche la formula di accesso al progetto. L’armatore di una imbarcazione Ephyra, a seconda che scelga indifferentemente una stazione di attracco privata o in condivisione con formula in concessione “chiavi in mano“, entra a far parte di una vera e propria comunità. I servizi di rifornimento, di conciergerie, di assunzione dello skipper e la manutenzione sono infatti inclusi nel programma e, inoltre, è possibile decidere di affittare il proprio yacht agli altri membri della community o a propria volta sceglierne uno in qualsiasi parte del mondo. Ove ovviamente si trovi un “terminale” della rete Ephyra, senza doversi occupare d’altro che salire a bordo.
Per ascoltare dalle parole dei progettisti la nascita, lo sviluppo, gli obiettivi di questo progetto per una nautica rispettosa, ecco il video di presentazione di Ephyra.
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, barche a motore, Daily Nautica