Il refit secondo Lurssen: “Siamo come chirurghi che operano una nave a cuore aperto”
Abbiamo intervistato Alberto Perrone Da Zara, director Yacht Services di Lurssen, mitico cantiere tedesco diventato famoso anche per il refit. Ecco come si ridà nuova vita ad una nave
Abbiamo intervistato Alberto Perrone Da Zara, director Yacht Services di Lurssen, mitico cantiere tedesco diventato famoso anche per il refit. Ecco come si ridà nuova vita ad una nave
La barca cambia proprietà, l’armatore cambia moglie, che vuole interni e colori diversi, o per ragioni “istituzionali” come le visite di classe per cui ogni 5, 10 o 15 anni le barche devono andare in cantiere. Ecco i principali motivi per cui viene richiesto il refit di un megayacht.
Ne abbiamo parlato con Alberto Perrone Da Zara, director Yacht Services di Lurssen, mitico cantiere tedesco diventato famoso anche per il refit, oltre che per la costruzione di navi da diporto tra le più grandi e lussuose al mondo, come Octopus.
“In azienda siamo 2.500 persone – racconta Alberto Perrone Da Zara a Daily Nautica – abbiamo otto cantieri ma lavoriamo molto anche con ditte esterne. Il polo principale del refit è Amburgo, dove abbiamo sette bacini“. Il director Yacht Services di Lurssen spiega poi i motivi per cui ora il refit sta diventando sempre più interessante. “A causa – sottolinea – della grande disponibilità di usato e delle lunghe attese per avere una nuova barca“.
Abbiamo parlato con lui anche di ecosostenibilità. “Da noi in Germania – ricorda Alberto Perrone Da Zara – l’ecosostenibilità si prende molto sul serio. Lurssen ha realizzato 20 anni fa una barca con propulsione diesel-elettrica e un banco di batterie che permetteva di stare in modalità zero emission per molte ore. Nel 2024 arriveremo al primo megayacht con la propulsione a cellula di idrogeno, però siamo ancora tutti molto lontani dall’essere veramente sostenibili“.
Poi ci sono le operazioni più complesse. Talmente complesse che possono essere svolte solo nel cantiere che ha costruito la barca. Come qualsiasi intervento sul superyacht Octopus. “E’ una barca talmente complessa – conferma Perrone Da Zara – che, per fortuna, deve tornare solo da noi. Gli allungamenti sono tra le operazioni più complesse e più complicate, ma anche tra le più richieste. Noi siamo come chirurghi che operano a cuore aperto e siamo bravi a fare questo“.
Video di Claudio Colombo
Argomenti: Daily Nautica