Dal canale di Suez barracuda a Portofino
Nel parco marino di Portofino sono stati avvistati i barracuda
Nel parco marino di Portofino sono stati avvistati i barracuda
E’ notizia di questi giorni che nel parco marino di Portofino sono stati avvistati i barracuda. Arrivati attraverso il canale di Suez stanno ora colonizzando le acque dell’area marina protetta. A testimonianza di ciò sono i filmati che il sub – noto per i numerosi record in bicicletta sui fondali marini finiti sul libro dei Guinness – Vittorio Innocente, ha girato e pubblicato su “Youreporter.it”.
Il commento di Innocente ripreso dall’Ansa enfatizza come sia facile incontrare questi pesci affascinanti: “E’ facile vederne branchi in prossimità della secca Carega, a 500 metri dalla baia di San Fruttuoso – spiega Innocente -. Non sono pericolosi e non attaccano l’uomo. Nuotano in superficie e come i lupi cacciano in branco, accerchiando i pesci per ucciderli e nutrirsi”. “I barracuda hanno fatto la loro comparsa in queste acque da qualche tempo – prosegue Innocente – In estate sono molti i sub che chiedono di andarli a vedere e ora si trovano anche nel periodo invernale. Sono pesci molto eleganti, con la coda biforcuta, occhi grandi per vedere nelle acque torbide e due file importanti di denti. Qui non sono molto sviluppati e gli esemplari posso variare dai 50 centimetri fino ad un metro circa. Il numero delle presenze è crescente, tanto che si possono trovare sempre più spesso sui banchi del mercato. E la loro carne è particolarmente prelibata”.
Secondo quanto spiega Innocente, come molti altri pesci tropicali, sono arrivati nelle acque del Mar Ligure passando attraverso il canale di Suez, e qui si sono stabiliti, dato il riscaldamento della temperatura dell’acqua. “Oltre ai barracuda – spiega il sub – è possibile vedere anche i pesci balestra. E addirittura due anni fa, davanti a Santa Margherita Ligure, abbiamo avvistato una megattera”.
A questo punto il parco marino di Portofino può diventare una risosrsa economica per la Liguria ancora più importante se verrà valorizzato opportunamente con una strategia di comunicazione mirata. E’ vero che essendo zoan protetta andrà difesa dal sovraffollamento , ma la curiosità degli appassionati potrà essere soddisfatta con opportuni strumenti di comunicazione. Aspettiamo quindi di vedere come verrà valorizzato il flusso migratorio nelle “acque calde” liguri.
Argomenti: Daily Nautica