Caso Porto di Imperia Spa: una class action degli utenti per difendere i propri posti barca
Fernando Zucconi vuole promuovere un'azione legale per salvaguardare gli interessi di tutti coloro che hanno investito denaro in posti barca gestiti dalla Porto di Imperia Spa, società che si è vista revocare il 20 gennaio scorso la concessione demaniale per le aree portuali
Fernando Zucconi vuole promuovere un'azione legale per salvaguardare gli interessi di tutti coloro che hanno investito denaro in posti barca gestiti dalla Porto di Imperia Spa, società che si è vista revocare il 20 gennaio scorso la concessione demaniale per le aree portuali
La revoca della concessione demaniale delle aree portuali alla Porto di Imperia Spa, ad opera del funzionario del settore Porto e Demanio del Comune di Imperia (a causa di presunte inadempienze della ditta) il 20 gennaio scorso, rischia di danneggiare seriamente gli utenti che hanno investito il loro denaro nella società, acquistando posti barca. Fernando Zucconi è uno di questi: “La possibilità di perdere il proprio denaro, ed anzi, di rimettercene ancora, sussiste, anche se non sappiamo ancora l’entità del rischio – esordisce Zucconi – Buona parte dei 1300 posti barca del Porto di Imperia sono stati acquistati da privati, privati che potrebbero ritrovarsi da un giorno all’altro con un pugno di mosche in mano”. Con il sostegno di un avvocato, Zucconi sta cercando di informarsi bene sui fatti. Dopo la revoca della concessione, però, la Porto di Imperia, avvalendosi delle normative sulla privacy, non fornisce alcun dato sull’entità del danno e sulle persone che potrebbero rimanere coinvolte. “Ho pensato che la cosa migliore da fare, per adesso, sia la creazione di un gruppo di persone che, come me, hanno investito i propri soldi in posti barca. Sto chiedendo alla stampa di diffondere il mio appello, perché proprio a causa della mancanza di informazioni molti non sanno dove andrà a finire il loro denaro. Il passo successivo sarà l’istituzione di una sorta di Class Action, atta a promuovere un’azione legale per la difesa dei nostri interessi”. Ma quante persone “rischiano”? “La mia valutazione, ad occhio e croce, senza dati disponibili alla mano (e non dipende da me!), si aggira intorno alle 500 persone, ma potrebbero essere di più. Ho creato su Facebook il gruppo Comitato Posti Barca Imperia, a cui basta richiedere l’amicizia per avere continui aggiornamenti sul caso”. E poi ci sono le spese di gestione, altro tasto dolente: “La revoca della concessione c’è stata, questo è palese. Ma la Porto di Imperia Spa ci ha raccontato che per adesso, in virtù del ricorso immediato al TAR, è stata sospesa. Però, oggi (31 gennaio, ndr) scade il termine ultimo per incamerare le spese di gestione, a carico degli utenti. Io dovrei pagare 2500 euro per il 2011. Un articolo apparso sul Secolo XIX il 28 gennaio, tuttavia, lascia intendere che la società sia disposta ad incamerare i pagamenti soltanto dopo l’eventuale sentenza del TAR. Così io ho mandato una lettera alla Porto di Imperia, con tanto di articolo allegato, spiegando le mie buone ragioni per non pagare. Se devo perdere il posto barca, e già questo è un crimine, che almeno non debba versare a vuoto 2500 euro”. Fernando Zucconi sta raccogliendo adesioni per promuovere la succitata class action, e lo fa non solo utilizzando il gruppo di Facebook. Per contattarlo e fornire i propri dati (cellulare e mail), potete scrivergli all’indirizzo fernando@fzucconi.com o chiamarlo al 335-457563
Eugenio Ruocco
Argomenti: Daily Nautica, mare, Posti barca
Sig Salvatore il problema non e’ quello delle spese!!!, c’e’ di mezzo il nostro investimento, se la Porto di Imperia Spa non riuscisse a riottenere la concessione demaniale i nostri contratti di “acquisto” dei posti barca potrebbero non valere piu’ niente !!!!
Se mi lascia la sua Email la metto nella mail list dei “proprietari” che manteniamo regolarmente aggiornati sugli sviluppi del caso
anche io ho acquistato un posto barca di 16 metri, e non fo pagato gli oneri 2011.
Cordiali saluti
Salvatore Gentile