Alluvione, dopo la paura la rabbia, economia in ginocchio. Le foto
Ingenti danni anche nel panorama della nautica, con tantissime imbarcazioni alla deriva e pontili strappati dalle sedi. Un disastro per l'economia dell'area, basata sul turismo di mare. Le foto
Ingenti danni anche nel panorama della nautica, con tantissime imbarcazioni alla deriva e pontili strappati dalle sedi. Un disastro per l'economia dell'area, basata sul turismo di mare. Le foto
«Si parla di calamità, ma è un termine che dal 2000 non possiamo più accettare». A parlare è Rossella Campice, titolare, assieme al marito, di Marina 77, resort di Ameglia (La Spezia) che da 33 anni, oltre a offrire posti barca, opera nel campo del rimessaggio, assistenza tecnica e tapprezzeria nautica vantando collaborazioni con cantieri leader nel settore luxury.
Cronaca di una tragedia annunciata – «Undici anni fa l’alluvione che investì lo spezzino poteva considerarsi una calamità, ma per quanto riguarda quelle occorse nel periodo successivo, io parlerei di negligenza. In passato, giochi politici, di guadagni e poltrone fecero in modo che, invece di costruire un canale scolmatore che, in caso di emergenza, potesse costituire una valvola di sfogo per il Magra fino a Marinella, si optasse per l’innalzamento degli argini, lavoro inutile e pericoloso, perché strozza il fiume creando un imbuto. Ad Ameglia ci è andata bene, non ci sono state esondazioni, seppur per pochi centimetri, ma sulle zone circostanti si è abbattutto l’inferno. Era da tanto, troppo tempo che io lanciavo allarmi, lasciati cadere nel vuoto dalle istituzioni. E queste sono le conseguenze».
Dopo la paura, la rabbia – Con il passare delle ore alla paura è andata sostituendosi la rabbia. Oltre ai morti si contano i danni: «Se ti è andata bene, nello spezzino, hai perso 10 mila euro», si mormora. Siccome Liguria Nautica deve tenere fede al suo nome, abbiamo cercato di far luce sul mondo delle imprese legate al mare. Un disastro: «Secondo le fonti locali – prosegue Rossella – le imbarcazioni portate via dallo straripamento del Magra sono tra le 200 e le 300: si tratta per la maggior parte di piccoli e medi scafi, anche barche a vela. So di una darsena in cui si sono perse 15 barche a vela, e di molte altre dove i cabinati sono affondati sul posto, travolti dal fango. Soprattutto a monte del ponte della Colombiera (crollato sotto la pressione di detriti e pezzi di yachts, ndr) si sono staccati i pontili galleggianti con tanto di barche attaccate. Ho visto anche scafi travolti e caduti dai tacchi nonostante fossero in rimessaggio. Tutte le imbarcazioni sono confluite al largo della Spezia o sulle spiagge, dove si è assistito a fenomeni di sciacallaggio». La Marina del Ponte è stata una tra le più colpite: il pontile a cui era ormeggiata la chiatta per il dragaggio, con tanto di escavatore, si è staccato andando a cozzare contro la darsena Ripa Verde. Adesso si apre un’altra incognita, relativa al futuro: «Quest’area della Liguria vive di turismo nautico. Come faremo ad attrarre investitori in una zona che dal 2009, è stata interessata da 7 allarmi di alluvioni, poi gestite malissimo a causa dell’incuria dei nostri dirigenti?» si domanda la signora Campice.
Nessun danno se si investe – La battagliera titolare di Marina77 ha le idee chiare: «Lo farò ancora una volta presente alle istituzioni, così non si può andare avanti. Credo che lo sappiano anche loro: il sindaco non si fa più vedere per le strade di Ameglia». Rossella non è certo una che guarda al suo orticello, anche perché Marina 77 è stata l’unica realtà della zona a non aver subito il minimo danno: «Grazie all’esperienza di mio marito che ha escogitato un innovativo sistema di aggancio delle barche, dopo anni di investimenti di tempo e denaro. Grazie a speciali cavalletti di ferro di fattura artigiana, collegati alle imbarcazioni in rimessaggio tramite cinghie omologate, e ad ulteriori cime intrecciate tra loro, abbiamo creato una sorta di “gabbia” che salda tra loro le barche. Si alzano e si abbassano a seconda della piena del fiume, ma rimangono tutte in posizione. Proporremo alle autorità il sistema, sperando che diventi quello di riferimento».
Eugenio Ruocco
Le foto post-esondazione e il sistema innovativo messo in atto da Marina 77. Le foto della gallery sono riproducibili soltanto previa citazione della fonte con link attivo (www.dailynautica.com)
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