10 aprile 2012

Abbordato in mare da due pirati, gli rubano la barca davanti a Camogli. Le foto del relitto

10 aprile 2012

Un operaio specializzato genovese di 50 anni è stato abbordato in mare da due “pirati” - piuttosto imbranati – che gli hanno soffiato la barca al largo di Camogli. L'imbarcazione è stata trovata affondata al largo di Genova. La dinamica dei fatti è ancora oscura. Nella fotogallery le immagini della barca ritrovata.

Un operaio specializzato genovese di 50 anni è stato abbordato in mare da due “pirati” - piuttosto imbranati – che gli hanno soffiato la barca al largo di Camogli. L'imbarcazione è stata trovata affondata al largo di Genova. La dinamica dei fatti è ancora oscura. Nella fotogallery le immagini della barca ritrovata.

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Anche in Liguria ci sono i pirati. Due uomini la sera di Pasqua sono riusciti a rubare un motoscafo da 120 mila euro sul quale il proprietario stava pescando a circa due miglia da Camogli: la barca è stata poi ritrovata affondata a una decina di miglia dal luogo del furto.

 

La dinamica – La storia ha dell’incredibile. La vittima dell’abbordaggio, Giancarlo Orizi, 50 anni, operaio specializzato genovese, è stato ritrovato dalla Capitaneria di porto su un gommone in balia delle onde dove era stato lasciato dai “pirati” che gli avevano appena soffiato il suo Crownline 260 CR (8,13 metri di lunghezza), motoscafo full optional. Orizi stava pescando davanti a Camogli, quando alla barca si è avvicinato un gommone con a bordo due uomini. I due hanno chiesto assistenza al pescatore che subito, secondo la legge che governa gli uomini di mare, si è adoperato per farli salire a bordo, lasciando il gommone alla cima. Appena a bordo però i due hanno estratto le pistole e costretto Orizi a scendere sul gommone. Sciolta la cima, i due criminali (di serie B, vedremo in seguito) se ne sono andati col motoscafo, lasciando Orizi in balia delle onde. Fortunatamente i due non hanno voluto portargli via anche il cellulare così l’ex proprietario del motoscafo ha potuto chiamare la Capitaneria tramite il 1530, numero del soccorso in mare. Non solo: i pirati sono stati così accorti da lasciare sul gommone le dotazioni di sicurezza in modo che la vittima, sparando i razzi rossi di segnalazione, potesse subito farsi trovare dai soccorritori!

 

Spariti nel nulla – La Capitaneria ha subito attivato le ricerche,diramando via radio l’identikit del motoscafo rubato. Stessa cosa ha fatto la Polmare e anche i carabinieri, che hanno attivato la squadra nautica: lo yacht è stato ritrovato a una decina di miglia da Camogli, adagiato sul fondale davanti a Corso Italia, a Genova. Ma che fine hanno fatto i pirati? E se si fosse trattato di un bluff? Il giallo (assicurativo?) è ancora da chiarire.

 

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3 commenti

  1. Paolo says:

    Mario, potrebbe….. il punto è: furto (coperto da tutte le polizze corpi) o pirateria (solitamente coperto nei rischi guerra)?
    Ma una barca di 9 metri che naviga in liguria avrà la copertura x pirateria? mah

  2. mario says:

    ma ci avete pensato al premio dell’assicurazione? oppure non è possibile??
    ciao

  3. gaetano says:

    Non comprendo l’insistenza della stampa nel definire il tizio “operaio specializzato”.Forse un operaio non avrebbe fatto una idiozia del genere ?