Noci di mare: gli animali trasparenti che mettono in crisi l’habitat marino
Le noci di mare hanno un aspetto molto simile alle meduse, ma non hanno nulla a che vedere con loro. Ecco l'origine ed i rischi per l'ambiente
Noci di mare: gli animali trasparenti che mettono in crisi l’habitat marino
Le noci di mare hanno un aspetto molto simile alle meduse, ma non hanno nulla a che vedere con loro. Ecco l'origine ed i rischi per l'ambiente
Quante volte ci è capitato, in barca o in riva al mare, di imbatterci in una medusa? Spesso, quando vediamo questo animale nelle vicinanze, ci allontaniamo istintivamente per paura di essere pizzicati con tutti gli effetti dannosi che seguono. Non è sempre detto però che si tratti di una medusa. E’ il caso delle cosiddette noci di mare. Il nome scientifico è Mnemiopsis leidyi ed è un ctenoforo. Qui troviamo già la prima differenza con le meduse che invece appartengono al tipo cnidaria.
Si tratta di animali gelatinosi, costituiti al 97% da acqua e di dimensioni ridotte. Le noci di mare possono raggiungere al massimo i 10 centimetri di lunghezza. Hanno un corpo di forma ovale, che ricorda quella delle noci e possono presentare dei tentacoli, proprio come le meduse. A differenza di queste però, i tentacoli delle noci di mare non sono urticanti. La testa presenta sei piccoli occhi sui quali sono disposte delle file di ciglia che brillano di una luce blu-verde quando vengono stimolati dalla luce o dal contatto. Non fatevi ingannare però dal loro aspetto innocuo. Le noci di mare possono infatti essere considerati a tutti gli effetti una minaccia per il nostro habitat.
L’origine delle noci di mare
Questa specie di ctenoforo ha origine lungo le coste orientali degli Stati Uniti. Le noci di mare si sviluppano specie in acque più calde e poco profonde. Nel corso degli anni però la loro presenza è aumentata notevolmente ed ha raggiunto anche altre aree del mondo. La specie è stata osservata a partire dagli anni 80’ nel Mar Nero e nel Mar Caspio.
Con il tempo ha poi colonizzato anche altri mari arrivando fino al Mediterraneo. La sua presenza è stata segnalata sporadicamente nell’Adriatico settentrionale. Arrivati a questo punto viene da chiedersi: come ha fatto un animale così piccolo a spostarsi rapidamente da un mare all’altro? La risposta sembra trovarsi nelle zavorre delle navi. Grazie a questo sistema, le noci di mare sono riuscite a sbarcare lungo le nostre coste. Bisogna sottolineare inoltre che questi animali sono molto tolleranti ai cambiamenti ambientali e di conseguenza anche molto resistenti agli spostamenti a cui sono stati sottoposti.
Gli effetti sull’ambiente
Come premesso, le noci di mare oltre ad essere una specie che si espande molto velocemente, hanno anche un’altra caratteristica ovvero quella di essere una specie infestante. Secondo il report del gruppo di Studio sulle Specie Invasive della IUCN, è una delle 100 specie più dannose al mondo.
I danni sono dovuti in particolare alla loro dieta. Le noci di mare si nutrono infatti in pochissimo tempo di grandi quantità di uova e zooplancton, cibi essenziali per tutto il resto della fauna subacquea. Questo spiega il calo dell’80% del zooplancton del mar Caspio negli ultimi anni.
Argomenti: ambiente-&-sostenibilità, Daily Nautica, Liguria