Null, l’isola che non esiste creata dagli errori del web

A latitudine 0° e longitudine 0° si trova l'"isola degli inserimenti sbagliati"

Null, l’isola che non esiste creata dagli errori del web

Null, l’isola che non esiste creata dagli errori del web

A latitudine 0° e longitudine 0° si trova l'"isola degli inserimenti sbagliati"

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C’è solo mare nel punto geografico in cui il meridiano di Greenwich interseca l’equatore. Latitudine 0 e longitudine 0, infatti, cade proprio nel bel mezzo del Golfo di Guinea, nell’oceano Atlantico. Eppure, basta navigare a vista in quell’altro grande mare di cui ormai non possiamo più fare a meno, quello del web, per scoprire che proprio su queste misteriose coordinate (0° N, 0° E) prosperano molte attività umane: dalle palestre di fitness ad associazioni culturali, sino  ad aziende specializzate in alta tecnologia. Addirittura, in questo punto dove c’è solo acqua, sono stati monitorati migliaia di decessi per Covid. 

Un ricercatore americano di una società di software, Steve Pellegrin, ha pensato che un luogo del genere meritasse perlomeno un nome e si è inventato l’isola di Null, una isola virtuale nata dai… dati sbagliati! Il suo intento, aveva dichiarato, era solo quello di “descrivere le figuracce fatte quando si inseriscono coordinate errate nei computer”. Correva l’anno 2008 ma la faccenda era destinata ad ingigantirsi superando di gran lunga le aspettative del suo inventore. Tanto che qualcuno su quest’isola che non c’è ci ha creato persino una Repubblica! Virtuale pure questa!

Ma come è possibile che un insieme di dati errati generino un’isola? Facciamo un esempio. Immaginate di essere proprietari di una palestra e che vogliate pubblicizzarla nei vari social o siti o database o in qualche altra di quelle “portaerei” informative che navigano sul web. Vi si aprirà una schermata in cui vi verrà chiesto di indicare il nome della vostra palestra, le attività che si svolgono, gli orari e quant’altro possa essere utile a chi cerca un luogo dove fare attività sportiva.

Ebbene, molti data base chiedono anche le coordinate geografiche del luogo. Immaginate di non avere dimestichezza con le coordinate geografiche ed immaginate di inserire i dati sbagliati, oppure di lasciare la casella in bianco, pensando che chi vi cerca non avrà comunque difficoltà a trovarvi. Ecco allora che il sistema potrebbe inserire “0,0” sulla casella delle coordinate e automaticamente la vostra palestra sarà virtualmente trasferita, seduta istante, nell’Isola di Null. 

E’ accaduto così quando i ricercatori della Johns Hopkins University costruirono un portale per monitorare la diffusione del Covid negli Stati Uniti d’America. All’inizio inserirono le coordinate standard degli Usa che cadono proprio nella città di Lebanon, nel Kansas. Le proteste degli abitanti della zona obbligarono i ricercatori a lasciare in bianco la casella delle coordinate e il programma non ci pensò mezzo secondo a inserire i fatidici “Latitudine 0° N, Longitudine 0° E”. Così tutti i decessi ed i contagi che il virus causò nel Paese furono trasferiti nell’Isola di Null. Non sto a raccontarvi quante “teorie del complotto” siano nate da questa situazione! 

Oggi l’isola di Null continua a raccogliere, sul territorio virtuale, tutte le attività umane con errori di inserimento della terra. Qualche buontempone ha pensato persino di realizzarci una Repubblica. “La nostra isola è la meno visitata di tutta la terra – si legge nel sito della repubblica di Null – perché non vieni a farci una visita? Chiama il tuo agente di viaggio e chiedi informazioni su una bella vacanza a Null Island”. 

Già! Basta solo che il vostro agente di viaggio inserisca i dati sbagliati sul suo database ed ecco che il vostro viaggio verso l’isola che non c’è sarà pronto! E senza neppure bisogno della polverina magica di Peter Pan!

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