Tassa barca in Francia: la copia del cattivo esempio italiano
Sulla falsa riga dell’esempio italiano, la tassa barca è in arrivo anche in Francia che non agirà direttamente sulla barca ma sugli ormeggi: sono previsti rincari fino a 110 euro
Sulla falsa riga dell’esempio italiano, la tassa barca è in arrivo anche in Francia che non agirà direttamente sulla barca ma sugli ormeggi: sono previsti rincari fino a 110 euro
La tassa barca francese sulle imbarcazioni da diporto, approvata nella legge finanziaria, non agisce direttamente sulle barche ma sugli ormeggi dei marina. Serge Pallares, presidente della Federazione dei porti turistici francesi, ha presentato un dossier al ministro del bilancio Bernard Cazeneuve nel quale si evidenzia una misura che non tiene conto della lunghezza della barca e che finirà per colpire soprattutto i proprietari di piccole imbarcazioni.
Ecco come funziona: a ogni posto barca sarà addebitato un costo aggiuntivo di 110 euro l’anno, per i porti del Mediterraneo, 80 euro per gli altri porti francesi e 50 euro per i porti non marittimi. La tariffa è fissa per ogni tipo di ancoraggio, la norma non prende in considerazione la dimensione delle imbarcazione. Una barca di 8 metri, ad esempio, che oggi paga 800 euro l’anno vedrà crescere del 20% il costo dell’ormeggio.
In un’intervista al quotidiano Le Figarò, il presidente della Federazione francese dei porti turistici afferma: «Tutti i quattro milioni di marinai francesi sono penalizzati dall’aumento dei prezzi. Contrariamente alle voci che circolano nei corridoi del Parlamento, non tutti i diportisti sono ricchi. Non capisco la scelta del governo di far pagare le barche più piccole come quelle grandi».
Argomenti: Daily Nautica, economia-&-finanza, Posti barca, tasse-&-fisco