Genova contro Cannes, il meglio dei vostri commenti!
L’articolo che abbiamo recentemente pubblicato sui numeri del Salone Nautico di Genova e di Cannes ha avviato un sano e costruttivo dibattito. Ecco i vostri commenti
L’articolo che abbiamo recentemente pubblicato sui numeri del Salone Nautico di Genova e di Cannes ha avviato un sano e costruttivo dibattito. Ecco i vostri commenti
Il nostro articolo sui numeri del Salone di Genova e di Cannes a confronto ha acceso un bel dibattito tra voi lettori. Un dibattito dai toni autorevoli, visti i commenti postati. Di seguito una selezione di vostri interventi. Vi ringraziamo di cuore ricordandovi che proprio questo si propone di essere Liguria Nautica: uno spazio libero dove condividere le proprie opinioni in grado di creare interesse verso un settore troppo spesso non considerato.
Giuseppe Capirone, ad esempio, si sofferma più sul “feeling” che sui numeri:
«Alcune sensazioni, al di là dei numeri:
– Cannes sembra aver sofferto di meno la crisi e negli anni sembra mantenere un trend di crescita. Genova è uscita dalla crisi profondamente ridimensionata ( e non solo per colpa della crisi) ma quest’anno ha dato segni di una nuova vitalità
– Nulla da dire sull’organizzazione di Cannes, collaudata ed efficiente.
Quella di Genova è migliorata, forse grazie anche alla riduzione degli spazi espositivi. Restano alcune pecche, retaggio della vecchia gestione : toilettes poche e difficilmente accessibili e tempi e modalità di aperture del ponte mobile inaccettabili (a Cannes il ponte mobile si apre/chiude in tre (3) minuti con l’intervento di 3 persone comprese il controllo di sicurezza, a Genova ci volevano dieci / quindici minuti per ciascuna operazione con un inevitabile ressa di visitatori non proprio soddisfatti)
– visitatori più attenti, meno depressi in ambedue le rassegne : finalmente è tornata la voglia di comprare o di cambiare la barca
– sintesi : al di la dei numeri che sono importanti ciò che conta è fare le cose bene, senza strafare . I tempi della crescita ad ogni costo sono finiti, così come i tempi della barca sempre più grande».
Interessante è l’analisi di Massimo Ballestrino:
«I numeri sono importanti per tutti gli amministratori e investitori nel settore nautico, sicuramente la domanda che le due suddette categorie si saranno fatte nel post fiera è sempre la stessa da anni per questo settore, “vale la pena investire in un settore instabile e volatile come la nautica che non da certezze di guadagno come i mercati industriali classici?”.
Chi lavora nel nostro settore mi smentirebbe subito garantendo con un SI lo spessore di stabilità del settore .
In realtà e questa è la mia opinione personale, il Settore Nautico è un settore che in periodi come quello attuale da 5 anni in crisi è crollato nel 2009 in poche settimane considerando anche l’intervento di grandi luminari della nautica che esercitano la loro professione presso gli uffici dei ministeri finanziari e che numeri alla mano oggi si mordono le dita considerando le minori entrate che provengono dal ns settore.
In ogni caso dopo le ultime tre fiere Cannes, Monaco, Genova posso dire che il settore nautico “gravemente ferito” sta di nuovo ricompattando le macerie per ritornare a esercitare un ruolo piccolo grande che sia nei vari tessuti sociali colpiti dalla mancanza di lavoro, fallimenti delle aziende, tutto in poco tempo.
Ora sempre in poco tempo è necessario ripartire perchè ricordo a tutti il ns paese ha 8.000 km di coste più dell’India e proprio in India costruiscono una marina da 36 mila posti barca, a Mentone in Francia è pronto il progetto per altri 1.000 posti barca a 1 km dal confine con l’Italia , ciò mi fa pensare e vi chiedo , perchè gli altri paesi investono nel settore nautico? forse lo chiamano Turismo? , quindi siamo noi che lo chiamiamo con il suo nome settore nautico , chissà forse dobbiamo cambiare nome al settore, come fanno con i nomi dei partiti politici, perchè i ns politici fanno così e non si accorgono degli investimenti nei paesi confinanti? NO non si rendono conto dei regali che facciamo agli altri paesi che ridono di noi e non capiscono cosa stiamo facendo, questo è il pensiero di altri colleghi in altri paesi. Buona navigazione a tutti».
Riportiamo le riflessioni di un’espositore al Salone Nautico di Genova, Umberto Verna:
«Anche io espositore ho respirato i primi giorni aria di delusione. I più delusi erano gli operatori, i giornalisti, gli esperti del settore. Poi ho vissuto il salone e ho ascoltato la gente, queste le conclusioni:
– la media nautica salverà il comparto. Erano presenti piccoli e medi armatori. Il cambio del fuoribordo (>100Hp) con uno più ecologico, cambio del gommone con piccolo cabinato, la pesca. Tanti pescatori! Diciamolo ai governanti e prepariamoci nei comuni e nelle regioni per un vero turismo nautico
– 5 giorni hanno raggruppato la gente e noi abbiamo lavorato meglio (ottimo)
– i servizi all’espositore e l’organizzazione è migliorata, come come ha scritto già qualcuno ma…Poi gli organizzatori sono scivolati su alcune bucce di banana: internet nel padiglione B=100 euro!! Ingresso auto l’ultimo giorno di allestimento 1000 euro!! Comprensibile quando c’era la coda ma ora no.
CHIUDO con un invito a riflettere vederlo più piccolo è triste ma mi è venuto in mente che negli anni ’80 (boom economico) il salone era più piccolo: vela in metà piano terra padiglione B vecchio, motore nell’S piano terra e un po fuori, in acqua NULLA! accessori primo piano S (non tutto) e nel C motori e subacquea. Insomma , questa è la nautica italiana e questo è il salone italiano. Facciamolo vivere e durare».
Argomenti: Daily Nautica, Saloni Nautici
Noi abbiamo partecipato anche questo anno, è dal 2008 che siamo in gioco,
5 giorni sono stati troppo pochi, i costi dell fiera sono rimasti esattamente gli stessi in 5 giorni è come dire che sono raddoppiati.
non abbiamo respirato arie di ripresa, ne di ottimismo. Le società continuano a chiudere, il fisco e le autorità continuano a criminalizzare…
Mi domando come potremo andare avanti…
la fiera così piccola è stata una tristezza, il layout ha confinato i piccoli cantieri ai margini, e la visita con percorso obbligato ha penalizzato molti piccoli cantieri.
sono deluso MOLTO deluso, da questa manifestazione.